E’ stato presentato dalla consigliera del gruppo Blu Francesca Renda un odg sul tema della promozione e sostegno al turismo disabile.
L’atto – spiega la proponente – predisposto in collaborazione con la Dott.ssa Maria Rosi, membro del consiglio di amministrazione del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) sezione Umbria, chiede di incentivare il turismo disabile garantendo la piena accessibilità della strutture presenti sul territorio e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Ciò in collaborazione con la Regione, con cui dovrà essere aperto un tavolo di programmazione, e con il comitato italiano paralimpico.
Di seguito l’odg integrale:
PREMESSO:
-che le società moderne conoscono una continua trasformazione e con esse registrano sostanziali evoluzioni anche tutti i fenomeni che delle medesime fanno parte;
-che anche la definizione di disabilità nel tempo ha conosciuto una sostanziale trasformazione non potendo più oggi essere considerata solo nel suo aspetto di limitazione insita nell’individuo e trattata esclusivamente come un problema medico;
-che al contrario il paradigma oggi universalmente applicato è il cosiddetto Modello Sociale della Disabilità secondo il quale la medesima è il risultato di un’interazione tra il livello di limitazione individuale fisica o sensoriale o cognitiva o mentale e il contesto di vita;
-che la disabilità è dunque in gran parte conseguenza di fattori sociali e quindi in presenza di un contesto poco accessibile o inclusivo la condizione di disabiltà medesima aumenta;
EVIDENZIATO:
-che dopo anni in cui ci si limitava a fornire stime in modo discontinuo e disomogeneo sul fenomeno della disabilità l’Istat ha per la prima volta pubblicato a fine 2019 un rapporto dedicato a tale fenomeno in Italia in cifre; che secondo l’Istat sono 3,1 milioni le persone disabili nel nostro paese pari al 5,2% della popolazione e che di queste 1,5 milioni, circa la metà del totale, hanno più di 75 anni;
-che se a questo numero aggiungiamo anche le persone che dichiarano di avere limitazioni non gravi, il numero di persone con disabilità in Italia sale a 12,8 milioni, circa il 21,3% della popolazione totale;
-che ancora oggi in Italia la disabilità costituisce un ostacolo per l’accesso agli aspetti fondamentali della vita considerata ‘normale’ quali il lavoro, l’istruzione, la mobilità e la libera circolazione ed utilizzo dei luoghi pubblici, tutte cose sancite come diritti dalla Costituzione;
-che diversi dati dimostrano in maniera evidente come la condizione di disabilità incida sulle relazioni interpersonali e sulla partecipazione sociale degli individui fotografando una situazione nella quale si ha una popolazione disabile almeno parzialmente marginalizzata che vive per molti versi un vero e proprio mondo a parte e alla quale sono negati vari aspetti della quotidianità;
-che anche per questo risulta sempre più urgente agire sulle cause strutturali delle disuguaglianze creando le condizioni per cui le persone disabili abbiano la possibilità di esercitare i propri diritti di cittadini.
CONSIDERATO:
-che uno degli aspetti sul quale è necessario e opportuno agire e condizione qualificante per rendere le nostre comunità realmente inclusive e aperte a tutti è quello del turismo accessibile;
-che il turismo accessibile è quell’insieme di strutture e servizi messi a disposizione di persone con disabilità o bisogni speciali e delle loro famiglie in modo che possano godere della possibilità di viaggiare, alloggiare e prendere parte ad eventi senza incontrare problematiche o difficoltà e possano farlo in condizioni di autonomia e sicurezza;
-che tale tipo di turismo rappresenta un fattore economico di straordinaria importanza, uno strumento di conoscenza ed emancipazione personale oltrechè grande espressione di civiltà idonea a riportare in alto l’immagine del turismo italiano nel mondo;
-che assicurare l’accessibilità della ricettività, del trasporto e della mobilità, della ristorazione e del tempo libero si traduce nella necessità di creare un collegamento tra i diversi servizi in modo da renderli realmente utilizzabili e permettere al cliente con bisogni speciali di prendere in considerazione un’offerta turistica garantendo la piena fruizione delle risorse del territorio e delle strutture pubbliche destinate al turismo;
-che il concetto di turismo accessibile include anche l’affidabilità dell’informazione sulle strutture e sui percorsi per garantire dati certi ed efficaci che consentano a ciascuna persona di valutare autonomamente il livello di rispondenza della struttura alle proprie esigenze;
-che la facilità a reperire informazioni su strutture in grado di ospitare persone con disabilità, o sulla fruibilità dei principali monumenti, musei, principali strutture ricreative, informazioni sui punti di ristoro per chi soffre di patologie alimentari, indicazione delle aree verdi e parchi giochi inclusivi che possano favorire la socializzazione significa creare una vera e propria rete di lavoro sull’accessibilità turistica che va a vantaggio non solo dei turisti disabili, ma anche dei residenti sul territorio;
-che tale accessibilità deve essere realmente garantita anche in ambito sportivo e tutte le società operanti nel settore essere pronte ad accogliere i giovani diversamente abili invertendo in maniera sostanziale la realtà ancora purtroppo diffusa che vede la presenza del normodotato dove c’è la diversità ma non altrettanta presenza della diversità dove c’è il normodotato.
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:
-a porre in essere iniziative volte ad incentivare e rendere pienamente fruibile il turismo disabile garantendo realmente accessibili tutte le strutture presenti sul territorio;
-a farsi carico di aprire un tavolo di programmazione con la Regione con lo scopo di individuare azioni strategiche per incentivare tale tipo di turismo su tutto il territorio regionale;
-a studiare azioni operative con il CIP Comitato Italiano Paralimpico per diffondere la cultura della pratica sportiva e ideare iniziative atte a rendere tale pratica realmente accessibile al turismo disabile cosi come a tutti i residenti del nostro territorio.
-a farsi carico di concerto con la Regione di porre in essere tutte le azioni che possano permettere alle diverse strutture ed aree ricettive di addivenire ad un effettivo abbattimento delle barriere architettoniche potendo contare in questa azione sulla consulenza a titolo gratuito del Comitato Italiano Paralimpico.