Ok all’ordine del giorno per potenziare la rete comunale dei defibrillatori

Approvata anche la proposta relativa al riconoscimento normativo della figura dell’autista soccorritore

date
12 dicembre 2025
- Redazione
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La quarta commissione ha continuato la trattazione dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Riccardo Mencaglia (Fratelli d’Italia) avente ad oggetto: “Potenziamento e digitalizzazione della rete comunale di defibrillatori, sviluppo del progetto Dae Umbria- Rete Salvavita integrativo del Progetto Perugia Braveheart”. Il testo, in seguito alla prima seduta di discussione, era stato emendato. Federico Maria Phellas (Pd) oggi ha proposto un ulteriore emendamento che raccoglie le indicazioni espresse dall’assessora Sartore nella prima seduta e dall’assessore Stafisso, che ha fatto pervenire osservazioni scritte in vista della seduta odierna.

 

Mencaglia ha approfondito il tema dell’applicazione digitale attraverso cui mettere in rete i defibrillatori presenti sul territorio, i cittadini formati sull’utilizzo dei defibrillatori e la centrale del 118, secondo un sistema già operativo in altre realtà regionali. L’applicazione – ha spiegato – mappa e geolocalizza tutti i dae rendendoli immediatamente individuabili in caso di emergenza e consente ai cittadini di registrarsi come soccorritori. L’app, collegata alla centrale operativa 118, invia l’allerta ai cittadini registrati che si trovino nelle vicinanze dell’emergenza e fornisce indicazioni guidate per raggiungere il dispositivo e compiere le manovre salvavita. In sintesi, secondo il consigliere serve a guadagnare tempo, aspetto fondamentale per aumentare le probabilità di sopravvivenza. L’idea, quindi, è mettere in rete le risorse esistenti, strumentali e umane. L’odg, quindi, punta a stimolare una valutazione in merito alla possibilità di adottare un’applicazione del genere.

 

Il proponente, ad ogni modo, ha accolto la sollecitazione a ridefinire il testo in maniera congiunta.

 

Nella versione definitiva si ricorda che con l’ordine del giorno “Perugia Braveheart”, approvato il 14 luglio 2025, il Consiglio comunale ha già definito un indirizzo organico e completo in materia di diffusione, manutenzione, mappatura e utilizzo dei defibrillatori sul territorio comunale e che l’amministrazione ha inoltre già avviato l’attuazione di tali indirizzi, anche sul versante digitale, attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale delle informazioni relative ai DAE presenti in città. Si ricorda, altresì, che l’evoluzione dei servizi digitali pubblici richiede di evitare la proliferazione di applicazioni monofunzionali, privilegiando invece strumenti unici, stabili e riconoscibili per i cittadini, e il Comune di Perugia ha avviato il potenziamento dell’ecosistema digitale comunale, in particolare attraverso l’App istituzionale e il Digital Twin. La localizzazione dei DAE e le informazioni connesse alle emergenze sanitarie possono pertanto costituire un ambito di sviluppo coerente all’interno di tale ecosistema. L’odg, in conclusione, impegna l’amministrazione:

 

-a confermare il Progetto Perugia Braveheart quale cornice organica e unitaria di riferimento per tutte le politiche comunali relative alla rete dei defibrillatori.

– a integrare progressivamente la localizzazione dei DAE nel modello dati del Digital Twin comunale, garantendo informazioni aggiornate, interoperabili e fruibili in tempo reale.

– a valutare, in una fase successiva, lo sviluppo di un modulo dedicato alle emergenze sanitarie all’interno dell’App istituzionale del Comune, che consenta di visualizzare i defibrillatori presenti sul territorio; verificarne la disponibilità; individuare il percorso più rapido per raggiungerli; allertare in tempo reale cittadini formati (First Responder) che si trovino nelle vicinanze dell’emergenza.

– a escludere la creazione di applicazioni autonome o isolate, privilegiando l’integrazione delle nuove funzionalità nell’ecosistema digitale comunale già in evoluzione, in coerenza con i principi di sostenibilità, semplificazione e migliore esperienza per l’utenza.

– a proseguire l’attuazione del Progetto Braveheart, coordinando lo sviluppo digitale con le azioni già previste in materia di manutenzione, formazione e collaborazione con la Centrale 118.

– a promuovere campagne di sensibilizzazione sull’importanza della formazione civica, con articolare attenzione alla diffusione delle conoscenze BLSD, rivolte in particolare a scuole, impianti sportivi, associazioni e attività commerciali, favorendo altresì la creazione di un albo comunale dei cittadini formati e disponibili ad aderire come volontari al progetto.

Da ultimo, quindi, l’atto è stato recepito come proprio dell’intera quarta commissione e adottato con 13 voti favorevoli.

Approvato con 9 voti favorevoli e 4 astensioni anche l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Fabrizio Ferranti (Perugia per la Sanità Pubblica), Lucia Maddoli (Orchestra per la Vittoria), Lorenzo Falistocco (Alleanza Verdi Sinistra) e Federico Maria Phellas (Partito Democratico) avente ad oggetto: “Riconoscimento statale e valorizzazione regionale della figura professionale di autista soccorritore”.

 

Hanno partecipato alla seduta anche un rappresentante della Uil e il presidente dell’Associazione Co.E.S. Umbria (Conducenti per Emergenza Sanitaria) Simone Baruffa.

 

La figura dell’autista soccorritore – si legge nel testo, illustrato da Ferranti -, già da tempo operativa nei servizi di emergenza, risulta ad oggi priva di un formale inquadramento professionale, pur svolgendo attività fondamentali quali la conduzione e manutenzione dei mezzi di soccorso, la messa in sicurezza degli scenari di intervento, il supporto al personale sanitario nelle manovre di primo soccorso e defibrillazione con DAE, l’assistenza psicologia al paziente, il trasporto e il corretto posizionamento e la comunicazione con la centrale operativa, nonché compiti di natura gestionale, organizzativa e formativa all’interno dell’équipe sanitaria.

 

Tale figura presta ad oggi la propria attività in regime di dipendenza o di volontariato, all’interno di aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, organizzazioni di volontariato, cooperative ed enti pubblici o privati che erogano servizi di soccorso e di trasporto sanitario su tutto il territorio nazionale, sia in situazioni di emergenza sia in attività di trasporto ordinario.

 

A livello nazionale in passato sono state presentate alcune proposte di legge per l’istituzione della figura professionale di autista soccorritore che, sebbene nessuna di esse sia ad oggi giunta a compimento, hanno avuto il merito di evidenziare un bisogno ormai evidente.

 

In assenza di un profilo giuridico e contrattuale univoco, la figura dell’autista soccorritore viene talvolta ricondotta a quella di autista operatore tecnico specializzato, sebbene sia evidente come molte delle attività effettivamente svolte esulino da quanto previsto dal relativo contratto collettivo nazionale; si rende pertanto necessario un intervento legislativo che colmi tale lacuna.

 

Questi gli impegni specifici formulati per l’amministrazione comunale: manifestare ufficialmente, nelle sedi opportune, il sostegno del Comune di Perugia per la formulazione e l’approvazione di una legge statale volta all’istituzione e alla regolamentazione della figura professionale dell’autista soccorritore; sensibilizzare la Regione Umbria affinché, nell’ambito delle proprie competenze, disciplini percorsi formativi uniformi come già avvenuto in altre regioni e, contestualmente, solleciti il Governo e il Parlamento per la parte di competenza statale; promuovere, nell’ambito delle proprie funzioni e collaborazioni istituzionali, azioni di valorizzazione della figura dell’autista soccorritore quale professionista essenziale del sistema sanitario di emergenza-urgenza.

 

Secondo Paolo Leonardi (Uil) anche l’Anci dovrebbe farsi portavoce di una legge nazionale per disciplinare la figura e la Regione dovrebbe avviare un percorso per uniformare l’assistenza.

 

Simone Baruffa ha ricordato che l’obiettivo primario di Coes è appunto far riconoscere a livello normativo la figura professionale dell’autista soccorritore.

 

Elena Fruganti (FdI) ha auspicato che le istanze degli autisti soccorritori possano trovare ascolto presso le istituzioni competenti, tra cui non rientra il Comune.

 

Alla luce del dibattito, il testo è stato emendato da Ferranti esplicitando che il Comune può intervenire anche in sede Anci, oltre che sensibilizzando le altre istituzioni.

 

 

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