Regolamento taxi, adeguare la disciplina comunale dopo le sentenze della Corte costituzionale

Il gruppo consiliare Pensa Perugia presentato la proposta

date
12 dicembre 2025
- Redazione
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Il gruppo consiliare Pensa Perugia, insieme ad Azione, Socialisti per Perugia, Perugia in Europa e Laboratorio Civico, ha presentato una proposta di modifica al regolamento comunale per l’esercizio del servizio di Noleggio con conducente (Ncc), con l’obiettivo di adeguarlo alla normativa vigente e alla più recente giurisprudenza costituzionale.

 

“Le sentenze della Corte Costituzionale – ricordano i consiglieri Lorenzo Mazzanti e Cesare Carini – hanno chiarito che obblighi come il rientro in rimessa tra una corsa e l’altra rappresentano un vincolo irragionevole e sproporzionato per gli operatori Ncc. Non possiamo mantenere nel nostro regolamento una previsione che la stessa Corte ha riconosciuto come dannosa e priva di reale utilità per la concorrenza”.

 

La sentenza n. 56/2020 ha infatti dichiarato incostituzionale l’obbligo di rientro in rimessa tra un servizio e il successivo, poiché costringeva gli operatori a percorrere inutilmente chilometri a vuoto, incidendo sulla loro sostenibilità economica e organizzativa senza apportare benefici concreti al sistema dei trasporti locali.

 

“La nostra proposta – spiegano Mazzanti e Carini – mantiene il principio secondo cui le rimesse restano il luogo ordinario di stazionamento dei veicoli, come previsto dalla Legge 21/1992, ma elimina l’obbligo di rientro dopo ogni singola corsa. In questo modo aggiorniamo il regolamento comunale rendendolo coerente con la legge regionale e con i principi di proporzionalità richiamati dalla Corte”.

 

Il Gruppo sottolinea anche “come la recente sentenza n. 163/2025 della Corte Costituzionale abbia ribadito i limiti della competenza statale censurando ulteriori vincoli ingiustificati introdotti dal Decreto Mit n. 226/2024 sul Foglio di servizio elettronico”.

 

“È chiaro – aggiungono i consiglieri – che la regolazione del servizio Ncc non può trasformarsi in una sovrapposizione di obblighi burocratici o gestionali che appesantiscono gli operatori senza motivo. Il nostro intervento va proprio nella direzione di una semplificazione ragionevole e rispettosa delle libertà economiche e delle competenze degli enti locali”.

 

La proposta “che non comporta alcun onere per il bilancio comunale, interviene sugli articoli 24 e 37 del regolamento vigente, sostituendo l’obbligo assoluto di rientro in rimessa con una disciplina coerente con la normativa nazionale e regionale, e con un divieto chiaro di procacciamento della clientela su suolo pubblico, per tutelare la distinzione tra taxi e Ncc”.

 

“Con questa iniziativa – concludono – vogliamo garantire un quadro regolamentare moderno, chiaro e rispettoso della giurisprudenza, che permetta agli operatori Ncc di lavorare con efficienza, senza rinunciare ai principi di legalità, corretto esercizio dei servizi pubblici e tutela della concorrenza”.

 

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