Nella seduta del Consiglio comunale dedicata al question time, è stata trattata l’interrogazione concernente le politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico presentata dalla consigliera Francesca Tizi (M5s) anche alla luce degli eventi eccezionali e catastrofici che si sono verificati tra l’Umbria e le Marche. I fatti di cronaca – ha notato la consigliera – ripropongono nuovamente il tema della prevenzione e delle responsabilità conseguenti agli eventi catastrofali. La stessa giurisprudenza, alla luce del cambiamento climatico in corso, non considera più il danno da catastrofe come derivante dal caso fortuito (con la conseguenza che l’eccezionalità dell’evento non costituisce più un’esimente) ma danno dovuto alla mancanza di politiche di prevenzione e alla scarsa manutenzione degli alvei dei corpi idrici. Il M5s, quindi, nonostante i molteplici atti già presentati in questa consiliatura sul tema del cambiamento climatico, ha chiesto di conoscere la politica di prevenzione del dissesto idrogeologico adottata dal Comune di Perugia.
Nel fornire la sua risposta, l’assessore ai lavori pubblici, Otello Numerini, ha sottolineato che il reticolo idrografico è molto complesso e rappresentato da tre distinti sistemi gerarchici: il sistema rappresentato dal fiume Tevere (demaniale); il sistema dei corsi d’acqua demaniali di media dimensioni (i torrenti Cestola, Caina, Genna, Ventia, Resina, il Rio Grande e il fiume Chiascio), le cui acque confluiscono direttamente al fiume Tevere; terzo livello è quello dei corsi d’acqua minori e marginali (cosiddetti fossi). In tutti i casi, la normativa richiede anche un coinvolgimento dei frontisti per la manutenzione dell’alveo e delle sue pertinenze e l’amministrazione porta avanti al riguardo un’attività di informazione.
Il Comune, dal canto suo, in tempi recenti ha effettuato interventi per la messa in sicurezza idraulica dei seguenti corsi d’acqua: fosso di Casaglia a Ponte San Giovanni; fosso di Santa Margherita a Ponte San Giovanni; fosso di Santa Maria a Ponte Felcino; il canale di adduzione dell’ex centrale idroelettrica di Ponte Felcino; fosso Favarone.
In località San Marco, in occasione della realizzazione della bretella stradale, nella parte prospiciente il campo sportivo, l’Unità operativa Mobilità e Infrastrutture sta realizzando interventi lungo il fosso di San Marco.
Per la sistemazione idraulica del fosso di San Lucia è in fase di redazione il progetto di fattibilità tecnico economica per gli interventi necessari lungo l’intera asta fluviale; riguardo alla sola parte dell’area verde, di proprietà comunale, è previsto il finanziamento di un primo stralcio per l’importo di 40mila euro.
Sono stati presentati alla Regione Umbria, per accedere ai finanziamenti Pnrr, progetti preliminari che riguardano i bacini idrografici dei fossi Villa a Villa Pitignano; Ruschiano a Colombella, Bottolone, Volpone-Tofina e Morelli a Ponte Felcino e fosso del Diavolo a Ramazzano. Per il fosso Villa è già previsto un primo stralcio per la progettazione e la realizzazione di alcuni interventi di sistemazione idraulica in corrispondenza dell’ambito urbanizzato. Ricordato anche l’intervento in corso nella zona di via Ripa di Meana. Gli uffici, infine, restano pronti a cogliere nuove opportunità di finanziamento offerte dalla programmazione europea.