La II commissione Bilancio, presieduta da Alessio Fioroni, ha espresso parere favorevole con 14 voti favorevoli (unanimità) sulla Preconsiliare n. 4768 del 12/06/2023: “Fondazione Post. Approvazione modifiche Statuto e ingresso nuovo socio fondatore”.
Hanno partecipato alla seduta l’assessore alla cultura Leonardo Varasano e il dirigente Area Risorse Mirco Rosi Bonci, che si sono soffermati sugli aspetti principali delle modifiche che saranno ora sottoposte all’attenzione del Consiglio comunale.
Per Varasano è ben noto il valore della Fondazione Post (Perugia Officina della scienza e della tecnologia) e quanto essa ha fatto per la città e le nuove generazioni sul fronte della promozione della cultura scientifica; altrettanto note sono le difficoltà in cui si è trovata per vari motivi, quali la riduzione dei contributi ministeriali (diventati circa un decimo di quelli iniziali), le restrizioni imposte alle sue attività dalla pandemia, controversie in materia di lavoro e le dimissioni di cinque dipendenti. Prospettive positive possono aprirsi con l’ingresso di Gesenu Spa nel consiglio di amministrazione. Al centro delle modifiche statutarie proposte per l’assessore c’è quindi l’art. 15 (in precedenza art. 11), relativo alla composizione del consiglio di amministrazione. Si prevedono cinque componenti di cui tre designati da Gesenu, uno dal Comune e uno dalla Provincia di Perugia. Il presidente della Fondazione continuerà ad essere designato dal Comune.
Le modifiche – ha proseguito Varasano – sottendono il tentativo di rilanciare una realtà culturale che ha sofferto in modo particolare nonostante l’ottima direzione dell’attuale presidente e la presenza di personale altamente qualificato. La Fondazione rappresenta un patrimonio a cui il territorio non può rinunciare, ma serve un cambiamento: la modifica dello statuto e l’ingresso di un nuovo socio comporteranno nuove risorse e un cambio di governance assicurando prospettive future.
L’ingresso di Gesenu spa – ha rilevato ancora Varasano – comporta un arricchimento degli scopi della Fondazione (art. 2) con una sottolineatura di temi quali l’ambiente e la ricerca scientifica.
In particolare, gli scopi vengono così integrati:
“-contribuire, attraverso studi, ricerche, attività di informazione, formazione e divulgazione scientifi-ca, all’arricchimento delle conoscenze sui temi dell’economia circolare, della gestione dei rifiuti e della sostenibilità;
– promuovere il confronto e la cooperazione tra istituzioni, industria e università nel campo dell’ambiente e della sostenibilità, anche finalizzate alla ricerca e all’innovazione in ambito energe-tico;
– promuovere la diffusione delle innovazioni scientifiche e tecnologiche tramite il coinvolgimento della cittadinanza, degli studenti di ogni grado scolastico ed universitario, delle imprese e degli stakeholders del territorio;
– svolgere e promuovere attività di istruzione, formazione nelle scuole primarie e secondarie, alta formazione professionale, attività di comunicazione, approfondimento e divulgazione scientifica a livello universitario e postuniversitario, attività di informazione e sensibilizzazione degli stake-holders sui temi di interesse;
– studiare e approfondire attraverso confronti, convegni e dibattiti, anche internazionali, le pro-blematiche relative ai temi di interesse così da rendere disponibili nuovi e aggiornati elementi di conoscenza e orientamento;
– favorire, realizzare e sviluppare attività di ricerca, sperimentazione scientifica e trasferimento tecnologico anche a beneficio delle istituzioni pubbliche partecipanti, su tematiche inerenti all’ambiente, l’economia circolare, la sostenibilità e le fonti energetiche”.
Il dirigente dell’Area Risorse, nel ribadire le difficoltà in cui si è trovata negli ultimi anni la Fondazione, è tornato sulla costante e sostanziale riduzione dei contributi Miur 2018-20, confermata anche con riferimento alle annualità 2021-23: la contribuzione, infatti, si è progressivamente ridotta passando da 125mila euro negli anni ante 2018 a 57mila euro fino al 2020. Per il triennio 2021-2023, sulla base della comunicazione del Ministero dell’Università e della Ricerca del 19 maggio scorso, il contributo riconosciuto alla Fondazione per l’anno 2021, confermato per l’anno 2022 (previa rendicontazione), è pari a 12.500 euro.
La Fondazione, tuttavia, secondo il dirigente possiede notevoli potenzialità per lo svolgimento delle attività di competenza, con un ricco catalogo la cui completa attuazione potrebbe essere di nuovo realizzata. Per rivitalizzarla e consentirne il pieno rilancio – ha ricordato ancora Rosi Bonci – la società Gesenu S.p.A., nell’ambito del proprio consiglio di amministrazione del maggio scorso, ha formalizzato l’intenzione di entrare a far parte della Fondazione Post, approvando una bozza di modifica statutaria presentata alla stessa ove è previsto l’ingresso di Gesenu come nuovo socio fondatore. La Fondazione, nel corso del proprio consiglio di amministrazione dell’8 giugno, dal canto suo ha ritenuto di condividere la proposta di Gesenu deliberando di modificare il proprio statuto.
Il dirigente si è poi soffermato su alcune disposizioni.
L’art. 4, dedicato ai membri della Fondazione, ora distingue tra soci fondatori (cioè Comune e Provincia di Perugia), “nuovo socio fondatore” (cioè Gesenu) ed eventuali “soci partecipanti”, qualifica che può essere ottenuta, a seguito di delibera del cda, da parte di persone fisiche e giuridiche, pubbliche e private, enti e associazioni che contribuiscono a vario titolo agli scopi della Fondazione.
L’art. 11 prevede un nuovo organo: l’assemblea di partecipazione, composta dai legali rappresentanti dei soci fondatori, del nuovo socio fondatore e dei soci partecipanti. L’assemblea di partecipazione provvede ad esprimere parere obbligatorio ma non vincolante ovvero a formulare proposte su una serie di materie, tra cui obiettivi e programmi, regolamenti della Fondazione, ammissione soci partecipanti, bilancio previsionale e consuntivo, modifiche statutarie (art. 13).
Il presidente del cda, che è anche presidente della Fondazione, è “nominato dal Comune sentita la Provincia” e le sue prerogative sono ora indicate dall’art. 18. In particolare “ha la rappresentanza legale della Fondazione di fronte ai terzi, agisce e resiste avanti a qualsiasi autorità amministrativa o giurisdizionale. In sua assenza o impedimento tale funzione viene esercitata dal consigliere delegato”. A quest’ultimo (art. 19), nominato da Gesenu, è attribuita la gestione ordinaria e straordinaria della Fondazione fatta eccezione per le materie riservate agli altri organi dalla legge o dal presente statuto.
Una volta aperto il dibattito, la consigliera Erika Borghesi (Pd) ha ricordato che la Fondazione Post fu costituita nel 2004 dalla Provincia e dal Comune e che la partecipazione alle sue attività, anche da parte delle scuole, è sempre stata consistente. Gli enti fondatori hanno continuato a sostenerla, ma l’ingresso di Gesenu e il relativo contributo finanziario sembrano opportuni per un reale rilancio. Borghesi ha anche ricordato che la Provincia si è già espressa in commissione in senso favorevole alle modifiche statutarie e ora la questione approderà in Consiglio. Auspicando che l’iter per far ripartire il Post sia il più possibile celere, ha quindi preannunciato il suo voto favorevole.