La I commissione consiliare Affari Istituzionali, presieduta da Michele Nannarone, ha ripreso l’esame delle modifiche da apportare al Regolamento del Consiglio comunale.
L’attenzione, nella seduta del 3 febbraio, è stata dedicata nuovamente alla revisione degli articoli 12, 16 e 17, riguardanti, rispettivamente, “la segreteria del Consiglio Comunale”, la “segreteria dei gruppi consiliari” e gli “assistenti dei gruppi consiliari”.
Durante la riunione è stata presentata una nuova proposta, redatta dall’ufficio di presidenza della commissione su mandato dei commissari, che recepisce in sostanza gli spunti emersi nel corso dei precedenti dibattiti sul tema.
Nel dettaglio, all’articolo 12 (segreteria del Consiglio comunale) si propone di modificare nel seguente modo il comma 3:
“La presidenza del Consiglio ed i gruppi consiliari sono dotati di una propria segreteria. Il personale addetto alle singole segreterie è scelto, su indicazione del presidente del Consiglio comunale o del capogruppo interessato, fra i dipendenti di categoria B3 o C che svolgono mansioni di area amministrativo – contabile. Il presidente del Consiglio comunale ed i capigruppo potranno avvalersi anche di personale comandato da altra Pubblica Amministrazione appartenente alle citate categorie, oppure richiedere l’assegnazione di personale di categoria B3 o C che svolge mansioni di area amministrativa – contabile assunto a tempo determinato, tramite l’utilizzo delle graduatorie vigenti, secondo l’ordine di posizione e nel rispetto della normativa vigente.
Viene integralmente riscritto il comma 4, che, nella proposta, così recita:
L’assegnazione del personale ai gruppi consiliari avverrà a partire dal gruppo più consistente, cui seguiranno gli altri in ordine decrescente. A parità di consistenza avrà la precedenza il gruppo con più voti conseguiti. Qualora i candidati alla carica di sindaco non eletti non confluiscano in altri gruppi avranno comunque la priorità sugli altri gruppi, ciascuno in base ai voti conseguiti.
Il comma 5, invece, è integrato nel seguente modo:
Gli addetti alle segreterie fanno parte, quanto alla dotazione organica, della segreteria del Consiglio e sono assegnati funzionalmente, per l’esercizio della propria attività lavorativa, presso i gruppi di appartenenza e presso la presidenza del Consiglio comunale.
Infine è introdotto ex novo un comma 6 del seguente tenore:
Per i dipendenti di cui al precedente comma 3, non necessita il nulla osta del dirigente dove gli stessi prestano servizio al momento dell’indicazione del presidente del Consiglio comunale o del capogruppo interessato
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Per ciò che concerne l’articolo 16 (segreteria dei gruppi consiliari), con la proposta modificata si intendono individuare le consistenze degli assistenti per i singoli gruppi. Rispetto al testo oggi vigente, con l’atto in discussione, è stata proposta la seguente ipotesi:
Presidente del Consiglio Comunale: 1 segretario a tempo pieno (invariato)
- Gruppo da uno a tre Consiglieri: 1 segretario a tempo parziale, max 18 ore; (prima era previsto un tempo pieno per un gruppo da uno a 2 consiglieri)
- Gruppo da quattro a otto Consiglieri: 1 segretario a tempo pieno (prima da 3 a 6 consiglieri erano previsti un segretario a tempo pieno ed uno a tempo parziale)
- Gruppo da nove a undici Consiglieri: 1 segretario a tempo pieno ed 1 a tempo parziale (prima per il gruppo da 7 a 10 consiglieri erano previsti due segretari a tempo pieno)
- Gruppo da dodici e oltre: 2 segretari a tempo pieno (prima per i gruppi da oltre 11 consiglieri erano previsti tre segretari a tempo piano)
Al comma 2 viene aggiunta la seguente frase:
Il costo complessivo del personale assegnato alla segreteria dei gruppi consiliari, anche a seguito di avvenute modifiche della consistenza dei gruppi nel corso del mandato, non potrà comunque superare quello corrispondente a dieci unità di categoria C1 a tempo pieno.
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Confermata la richiesta di abrogazione integrale dell’art. 17 recante “assistenti dei gruppi consiliari”.
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Il presidente Nannarone ha fatto rilevare che, stante la convergenza di tutta la commissione sulla formulazione dell’art. 12 e sulla necessità di abrogazione dell’art. 17, il punto da dirimere riguarda l’art. 16 e dunque la consistenza degli assistenti per i singoli gruppi.
Oltre all’ipotesi sopra indicata, infatti, ne rimangono all’attenzione dei commissari altre due.
La prima è la permanenza del vigente articolo 17, la seconda ipotizza di assegnare, indipendentemente dal numero dei componenti dei gruppi, un assistente per ogni gruppo.
Nell’attuale Consiglio, pertanto, le tre diverse ipotesi produrrebbero i seguenti numeri:
ipotesi 1 (proposta ufficio di presidenza) 7,5 assistenti;
ipotesi 2 (testo vigente) 12,5 assistenti;
ipotesi 3 (un assistente per gruppo) 11 assistenti.
Il consigliere del Pd Francesco Zuccherini ha espresso perplessità sul fatto che non si comprende bene come si arrivi alla selezione del personale, problema principale emerso in questa consiliatura. Qualche dubbio anche sulla necessità di abrogazione del secondo comma dell’art. 17 ritenendosi necessario inserire gli addetti alle segreterie nella dotazione organica della segreteria del Consiglio comunale, non lasciandoli vincolati alle unità operative di provenienza.
Il dirigente Emilio Buchicchio, su quest’ultimo punto, ha tuttavia evidenziato che il testo del comma 2 dell’art. 17 è confluito integralmente nel comma 5 dell’art. 12 come si evince dalla proposta.
Il direttore e segretario generale Francesca Vichi, su specifica domanda dei consiglieri, ha riferito che il recente avviso pubblicato dal Comune per la ricerca di dipendenti disponibili ad assumere l’incarico di assistente dei gruppi consiliari ha prodotto 4 disponibilità. Ciò è legato anche al fatto che permangono delle criticità legate al personale in ragione, come noto, dell’avvenuto esaurimento di tutte le graduatorie in essere con necessità di prevedere ulteriori concorsi per le assunzioni. La modifica al regolamento del Consiglio comunale, per l’effetto, è soprattutto un’operazione di “prospettiva” futura.
Quanto alla “fotografia” attuale, la dott.ssa Vichi ha spiegato che in forza ai gruppi vi sono attualmente cinque unità, tre a tempo pieno (gruppi di Lega, FdI e F.I.) e due a tempo parziale (Progetto Perugia e Tppu).
In relazione a ciò la consigliera Emanuela Mori (IV) ha segnalato che l’attuale situazione conferma le difficoltà dell’opposizione di dotarsi di assistenti. Chiede quindi un intervento in tal senso da parte degli uffici.
A tal proposito la dott.ssa Vichi ha tuttavia riferito che l’assegnazione degli assistenti nel corso della prima parte della consiliatura è avvenuto sulla base del criterio della maggiore consistenza dei gruppi, tanto è vero che anche il Pd ha avuto per un periodo un segretario.
A parità di consistenza, poi, è stato applicato il criterio del maggior numero di voti riportati alle elezioni. Ecco spiegato il perché dell’attuale quadro di riferimento.
Dopo il dibattito la Commissione ha deciso di condividere i testi modificati degli artt. 12 e 17 (quest’ultimo da abrogare), rimandando ad un momento successivo l’approfondimento relativo all’art. 16.
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Nell’ultima parte della seduta la commissione ha poi deciso di affrontare il tema della modifica da apportare all’articolo 59 (mozioni ed ordini del giorno) comma 3, riguardante le discussioni di mozioni ed odg urgenti. L’attuale testo, ha spiegato Nannarone, così recita: “Qualora il Consigliere proponente, nel presentare al Presidente del Consiglio Comunale l’ordine del giorno, ne chieda l’urgente trattazione, quest’ultimo autorizza all’inizio della seduta immediatamente successiva alla richiesta il Consigliere ad argomentare in aula, per non più di cinque minuti l’urgenza. Il Presidente mette in votazione la richiesta. Se la richiesta è accolta con almeno il voto dei 2/3 dei Consiglieri assegnati, l’ordine del giorno viene messo in discussione nella seduta in corso. Il Presidente ne definisce il momento della trattazione”.
Questa formulazione differisce dalla prassi che attualmente è utilizzata in Consiglio, visto che, in caso di accoglimento dell’urgenza, l’odg viene rimandato per la discussione alla prima seduta utile successiva. In ragione di ciò la commissione ha dato mandato agli uffici di predisporre una bozza di comma che recepisca l’attuale prassi così da poterla sottoporre alla discussione dei consiglieri nella prossima seduta.