In apertura della seduta del 27 marzo, il presidente del Consiglio comunale, Nilo Arcudi, ha dato la parola all’assessore alla sicurezza e protezione civile Luca Merli per una informativa relativa agli eventi sismici del 9 marzo che hanno particolarmente interessato la zona nord della città al confine con Umbertide. L’informativa era stata chiesta dal gruppo consiliare della Lega.
Il 9 marzo – ha ricordato Merli – sono state registrate due scosse di magnitudo superiore a 4 ed epicentro nel comune di Umbertide, chiaramente percepite anche a Perugia. Nel capoluogo umbro sono state colpite in modo particolare le frazioni di Resina, Solfagnano, Rancolfo, Coltavolino e Sant’Orfeto.
Sant’Orfeto a Perugia e Pierantonio a Umbertide sono state le due frazioni più colpite.
A seguito delle due scosse – ha continuato Merli – il Comune di Perugia si è subito attivato e, alla luce della prima, è stata emanata un’ordinanza di chiusura delle scuole per i due giorni successivi (10 e 11 marzo). E’ stato anche attivato il Coc e conseguentemente il sistema di protezione civile con tutte le relative funzioni che hanno consentito l’immediato allestimento di un centro di accoglienza presso il cva di Sant’Orfeto con 100 posti letto. La sera del 9 marzo, quindi, sono state accolte 84 persone e sono stati attivati tutti i servizi necessari, da quelli igienici alla somministrazione dei pasti. Dal giorno successivo, grazie alla presenza di una cucina nel cva, la protezione civile regionale ha attivato il servizio di refezione. Tutte le attività presso il cva sono state svolte grazie alla collaborazione di numerose associazioni di volontariato di protezione civile.
Fino a domenica 12 marzo, nel cva di Sant’Orfeto sono rimaste 31 persone, mentre le altre hanno fatto ritorno nelle loro case. Dal 17 marzo, tornate nelle proprie case altre 24 persone, ne sono rimaste 7 che dal sabato seguente sono state inviate al cva di Pierantonio. Si tratta di alcuni nuclei familiari. Il Comune si attivato per una temporanea sistemazione abitativa di emergenza.
Dalla stessa mattina del 10 marzo sono iniziati i sopralluoghi negli edifici scolastici fino a domenica 12: nessuna scuola ha subito lesioni da sisma sicché da lunedì 13 sono state tutte riaperte.
Sempre dal 10 marzo si sono svolti i sopralluoghi nelle abitazioni su segnalazioni di privati. Venerdì 17 è stata trasmessa la documentazione relativa ai sopralluoghi ed è stato chiesto lo stato di emergenza per calamità naturale.
Tutti gli interventi hanno coinvolto il Cor, il Coc, la Prefettura, le forze di polizia e le associazioni di volontariato di protezione civile. L’attivazione dell’aiuto alla popolazione – ha sottolineato Merli – è stato possibile grazie al sistema di volontariato, inclusa la Croce Rossa. A tutte queste associazioni Merli ha espresso un sentito ringraziamento a nome dell’amministrazione.
Alla data del 24 marzo ha concluso – sono stati effettuati 268 sopralluoghi; verificata l’inagibilità totale di 56 immobili e l’inagibilità parziale di circa 45 immobili. Oggi nel Comune di Perugia 285 persone risultano evacuate (per inagibilità totale): si tratta di 143 nuclei familiari. Si stanno valutando le disponibilità di immobili dell’amministrazione per una sistemazione emergenziale e di necessità. I nuclei interessati sono al momento alloggiati presso parenti o in seconde case. Se sarà riconosciuto lo stato di emergenza, sarà possibile aprire canali di finanziamento anche per l’autonoma sistemazione.