“Il Partito Democratico di Perugia e i Giovani Democratici di Perugia si stanno mobilitando con iniziative concrete a sostegno della causa palestinese, inserite in un percorso più ampio di impegno per la pace, la giustizia e la solidarietà internazionale. In questo quadro, venerdì 5 settembre alle ore 10.30, presso la Sala della Vaccara, si terrà la conferenza stampa per comunicare il deposito di un ordine del giorno volto a proporre il gemellaggio tra Perugia e una città palestinese”. E’ quanto si legge in una nota del gruppo consiliare del Partito democratico.
“L’iniziativa – prosegue la nota – rappresenta un passo significativo per rafforzare il ruolo di Perugia come città di pace e di dialogo, riaffermando l’impegno della comunità perugina nella costruzione di relazioni internazionali fondate su solidarietà e cooperazione”. Alla conferenza stampa interverranno il capogruppo del Partito Democratico Lorenzo Ermenegildi Zurlo, il segretario comunale del Pd Stefano Moretti e il componente della segreteria dei Giovani Democratici Simone Emili.
“Con questo gemellaggio – sottolinea il capogruppo Lorenzo Ermenegildi Zurlo – vogliamo dare un segnale concreto di vicinanza al popolo palestinese e rafforzare il ruolo di Perugia come città di pace. Crediamo che la politica locale possa e debba contribuire a costruire ponti di dialogo, relazioni di solidarietà e percorsi di giustizia internazionale”.
“L’appello del Comitato 1° Agosto – prosegue la nota – chiede con urgenza: il riconoscimento dello Stato di Palestina alla prossima Assemblea Plenaria dell’Onu; l’adozione di sanzioni economiche e diplomatiche, la sospensione di ogni forma di cooperazione militare e l’embargo totale sulle forniture di armi al governo di Israele; un impegno in sede europea per il blocco dell’Accordo di Associazione con Israele e, in sede ONU, per ottenere un immediato cessate il fuoco, il rilascio di ostaggi e prigionieri e la fine dell’occupazione. Il Partito Democratico e i Giovani Democratici di Perugia ribadiscono la loro volontà di contribuire a un percorso di pace giusta e duratura, fondato sul riconoscimento reciproco dei diritti e sulla fine delle violenze”.