Casa di Comunità di Monteluce e trasferimento del Distretto Sanitario di via XIV Settembre, approvato l’odg della maggioranza

In terza commissione è stata ripercorsa l’annosa vicenda della Nuova Monteluce. La proposta: vigilare sulla realizzazione di un importante progetto di sanità pubblica territoriale

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03 settembre 2025
- Redazione
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La III commissione del Consiglio comunale di Perugia, presieduta da Cesare Carini, ha approvato con 10 voti favorevoli e 4 astensioni l’ordine del giorno presentato dai consiglieri di maggioranza Federico Maria Phellas, Lorenzo Ermenegildi Zurlo (Pd), Riccardo Vescovi (Anima Perugia), Antonio Donato (M5s), Lorenzo Mazzanti (Pensa Perugia), Lucia Maddoli (Orchestra per la Vittoria), Lorenzo Falistocco (Alleanza Verdi e Sinistra), Fabrizio Ferranti (Perugia per la Sanità Pubblica) per discutere la realizzazione della Casa di comunità di Monteluce e il trasferimento del Distretto sanitario da via XIV Settembre. ​

 

In premessa il documento, illustrato da Phellas, ricorda che risale al 2006 l’accordo di programma tra Regione Umbria, Provincia e Comune di Perugia, Università e Azienda Ospedaliera per riqualificare l’area del policlinico di Monteluce, destinata a residenze, spazi pubblici e funzioni sanitarie. ​

 

I proponenti ripercorrono così le successive tappe della vicenda: tra il 2008 e il 2009 avviene la chiusura del Policlinico e il trasferimento dei reparti al nuovo ospedale di Sant’Andrea delle Fratte; nel maggio 2009 iniziano le demolizioni degli edifici, fatta eccezione per il Padiglione E, conservato per un futuro riuso pubblico; negli anni successivi si sviluppa la progettualità di una Casa di Comunità a Monteluce.

 

E’ la Asl, nel 2010, a manifestare interesse ad acquisire il Padiglione E. Nonostante gli annunci di apertura entro il 2018, la complessità della vicenda immobiliare e finanziaria porta a continui ritardi e il progetto resta incompiuto. Nel 2019 il Fondo Monteluce, nato nel 2006, entra in crisi conclamata, con l’azzeramento del valore delle quote e il blocco dei cantieri. Nel 2020, l’assessore alla sanità Coletto – riporta ancora l’odg – conferma la volontà della giunta regionale, a guida Donatella Tesei, di portare a compimento la Casa di comunità di Monteluce; successivamente viene stabilito che il Fondo debba essere liquidato entro il 31 dicembre 2020 per consentire alla Usl l’acquisto dell’immobile. Nel 2022, Coletto dichiara che non ci sono certezze sui tempi e sui costi compatibili con il Pnrr e per questo motivo l’investimento, pari a circa 5,7 milioni di euro, viene orientato sul recupero dell’immobile di via XIV Settembre. Nello stesso anno, la Regione torna sui suoi passi e reintroduce Monteluce tra le sedi finanziate con il Pnrr (Missione 6, Case di Comunità).

 

Nel 2023 viene completata la transizione gestionale del comparto: Prelios SGR subentra a BNP Paribas e avvia un piano di rilancio; vengono saldati crediti arretrati alle imprese locali. L’8 aprile 2024 la Usl Umbria 1 perfeziona l’acquisto del Padiglione E, per un importo di 307 mila euro, con finanziamento di 5,536 milioni di euro del Pnrr destinati ai lavori di completamento, mentre, il 14 giugno, il comparto viene conferito ad Ampre Reoco srl, veicolo di Prelios, come ulteriore passo per stabilizzare l’operazione. Secondo i proponenti, come parte originaria dell’Accordo di Programma, il Comune di Perugia ha il dovere di esercitare fino in fondo le proprie prerogative politiche e istituzionali per garantire che la Nuova Monteluce non rimanga un quartiere incompiuto e privo di servizi pubblici. In particolare, la Casa di comunità va ritenuta “essenziale per trasferire il Distretto sanitario da via XIV Settembre, che versa in condizioni critiche, e per rilanciare il quartiere di Monteluce, migliorando l’assistenza sanitaria territoriale”.

 

​Circa lo stato attuale, è stato ricordato che a febbraio 2025 sono stati affidati i lavori, iniziati ad aprile, ma attualmente fermi alla fase di pre-cantierizzazione, con solleciti inviati alla ditta appaltatrice. ​

Pertanto, alla sindaca e alla giunta l’odg chiede di “proseguire con continuità l’interlocuzione politica e istituzionale con Regione Umbria, Usl Umbria 1 e i soggetti attuatori, esercitando un ruolo costante di vigilanza per tutelare la progettualità della Casa di Comunità di Monteluce e garantendo il trasferimento del Distretto sanitario di via XIV Settembre e il completamento dell’opera come presidio sanitario e sociale moderno, sicuro e di prossimità per la città”.

 

 

L’assessore ai lavori pubblici Francesco Zuccherini, sentito dalla commissione, ha concordato sul fatto che si debba mantenere alta l’attenzione verso un quartiere importante che sconta criticità e che va quindi rilanciato e sviluppato. L’amministrazione – ha riferito – in questi mesi ha cercato di svolgere un costante lavoro di interlocuzione e di valutazione insieme alla Regione e alla Usl per realizzare gli obiettivi condivisi. Tra questi c’è la realizzazione della Casa di comunità a Monteluce, un progetto utile sia per il rilancio del territorio sia nell’ottica di una sanità pubblica territoriale capace di incidere in positivo anche sull’attuale utilizzo degli ospedali. Zuccherini ha chiarito che non risulta realizzabile un investimento sul vecchio distretto di via XIV Settembre, posizionato in una zona critica dal punto di vista della viabilità e dei parcheggi pubblici e senz’altro non a vocazione sanitaria. L’assessore ha notato che i lavori purtroppo sono partiti in ritardo, vista la consegna del cantiere nel 2025, ma ora serve unità di intenti per realizzare l’investimento e proprio in tal senso gli enti si stanno muovendo, come ribadito anche dalla presidente della Regione.

 

Nilo Arcudi (Perugia Civica) ha sostenuto che l’odg appare poco in linea con l’attualità. Richiamando la complessa storia di Monteluce, ha ricordato che la Regione fece la scelta disastrosa di trasferire a un fondo la proprietà di un patrimonio da 50 milioni. Poi tutti hanno condiviso l’esigenza di riqualificare quell’area strategica e quindi anche il progetto della Casa di comunità. Il problema, a suo avviso, è che i lavori sono fermi e l’atto, per essere votato, dovrebbe essere aggiornato alla situazione presente.

 

Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha ricordato che l’edificio di via XIV Settembre, che oggi sembra quasi un corpo estraneo per destinazione e vetustà, quando fu costruito negli anni Trenta del Novecento aveva l’obiettivo di fronteggiare l’emergenza della tubercolosi. Oggi va immaginata una riqualificazione dell’immobile, ma anche un intervento in emergenza per la pulizia e la sicurezza di Monteluce.

Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) ha concordato sulla proposta di mantenere alta l’attenzione anche per quel che riguarda il decoro della zona. Non ha invece condiviso il rilievo di Arcudi in relazione al timing sbagliato dell’odg. Le forze di maggioranza – ha spiegato – chiedono opportunamente di vigilare sulla questione.

 

Rispetto al tema del decoro della Nuova Monteluce, Zuccherini ha ricordato le interlocuzioni con il fondo proprietario e gli interventi fatti direttamente anche dal Comune. Sul fronte del rafforzamento della sicurezza, ha ricordato che si intende chiudere il parcheggio di notte per cercare di avere un maggior controllo, anche in accordo con il principale partner commerciale presente. L’assessore ha aggiunto che, se l’investimento immobiliare su Monteluce nel tempo si è rivelato errato, è stato parte di un’operazione che ha comunque consentito di bonificare un ospedale vecchio 100 anni e di realizzare l’ospedale regionale. Oggi, al di là delle interpretazioni della vicenda, a suo avviso è necessario impegnarsi tutti nell’unica direzione della riqualificazione di Monteluce.

 

Antonio Donato (M5s) ha ricordato che i primi sopralluoghi fatti all’inizio della consiliatura con la polizia locale hanno interessato proprio Monteluce e ha invitato tutti i consiglieri a sostenere un odg che stimola ad andare avanti per offrire un presidio utile alla cittadinanza.

 

Margherita Scoccia, dopo aver ricordato che Regione e Comune negli ultimi anni si sono mossi con decisione per evitare un completo fallimento, ha invitato a ripensare lo sviluppo complessivo del quartiere visto che ora ci si trova di fronte a un interlocutore chiaro. La questione dell’immobile di via XIV Settembre, in particolare, per la consigliera appare sempre più impellente: l’edificio andrebbe valorizzato inserendolo nell’area del centro storico.

 

Phellas ha insistito sull’attualità dell’atto, che non a caso cita i lavori fermi, e sulla sua urgenza: approvarlo – ha sostenuto – significa tutelare una progettualità che deve andare in porto per il bene della cittadinanza.

 

Ha contribuito al dibattito anche Stefano Nuzzo (M5s), evidenziando che la Nuova Monteluce si presenta come un fallimento, non solo economico-finanziario, ma anche urbanistico ed estetico. E’ stato commesso, secondo il consigliere, un errore simile a quello fatto per piazza del Bacio: creare una città nella città che non dialoga con il contesto. Il risultato è un cantiere interrotto, una situazione frutto di scelte fatte nel tempo che hanno coinvolto, secondo il consigliere, tutte le parti politiche.

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