Verso le Case della partecipazione: il 29 ottobre l’avviso per aderire ai Laboratori di comunità

Candidature fino al 30 novembre. I cinque gruppi saranno chiamati a elaborare altrettante “proposte partecipate”. La sindaca di Perugia: “Invito tutti a cogliere questa opportunità, giovani inclusi”

date
28 ottobre 2025
- Alessandra Borghi
share-facebookshare-xshare-linkedinshare-telegramshare-whatsappicon-share
Condividi

Dopo i quattro incontri territoriali realizzati prima dell’estate, il processo di co-progettazione con i cittadini delle Case della partecipazione, promosso dal Comune di Perugia in collaborazione con l’Università degli studi, prosegue con i Laboratori di comunità.

 

Saranno cinque, composti da un massimo di 20 persone ciascuno, e formuleranno proposte su sedi, funzioni e modalità di gestione delle Case della partecipazione. A spiegare come candidarsi per aderire ai laboratori sarà un avviso reperibile da domani, 29 ottobre, nella sezione del sito istituzionale dedicata al progetto Partecipa Perugia (https://www.comune.perugia.it/argomento/partecipaperugia/). Le candidature potranno essere avanzate entro il 30 novembre (con posta elettronica ordinaria o certificata) da chiunque risieda o abbia il domicilio nel Comune di Perugia e un’età maggiore di 16 anni. I partecipanti ai Laboratori saranno estratti a sorte in seduta pubblica (9 dicembre) nella sala del Consiglio comunale cercando di garantire una composizione il più possibile rappresentativa della comunità cittadina sotto il profilo della diversità di genere e delle fasce di età.

 

Ogni Laboratorio di comunità, dopo una serata comune dedicata alla formazione (l’11 dicembre al Family e Community Hub in via Diaz), si riunirà almeno tre volte tra gennaio e marzo con l’ausilio di facilitatori e presenterà l’esito del proprio lavoro in un’assemblea pubblica in cui tutti i cittadini potranno esprimersi. Dopo questo ulteriore confronto, prenderanno corpo cinque “proposte partecipate” da sottoporre all’Amministrazione comunale nel mese di maggio 2026.

 

Ma non saranno solo i cittadini coinvolti nei laboratori ad avere voce in capitolo. Tutti gli interessati, singoli o associati (compresi enti del terzo settore, proloco ecc.), potranno esprimere le loro idee sulle Case della partecipazione tramite due strumenti: la Bacheca delle proposte, spazio web dedicato (https://smartcity.comune.perugia.it/public/proposals), e un incontro pubblico organizzato con metodo “Bar Camp” (24 gennaio), prima dell’avvio dei Laboratori stessi, dove chiunque potrà iscriversi come relatore.

 

****

 

Le tappe del processo – A fare il punto su quanto realizzato finora e sulle prossime attività in programma sono stati, questa mattina (28 ottobre, ndr) alla sala dei Notari, la sindaca Vittoria Ferdinandi, il direttore generale del Comune di Perugia Roberto Gerardi, il dirigente dell’Unità operativa Segreteria Organi istituzionali, Comunicazione e Partecipazione Emilio Buchicchio, la docente dell’Università degli studi Alessandra Valastro (responsabile del progetto di ricerca-azione su processi e organismi partecipativi nel territorio comunale) e l’assessore alla smart city e all’innovazione tecnologica Andrea Stafisso.

 

“Per noi la partecipazione non è uno slogan, ma una intenzione seria e radicale – ha detto la sindaca Ferdinandi –. Come amministratori abbiamo il dovere di interpretare il tempo presente per intervenire sulle sue ferite, inclusa la fragilità della democrazia, quella che si evidenza nel crescente astensionismo in occasione degli appuntamenti elettorali e che racconta la sfiducia della gente nella capacità delle istituzioni di modificare le sue condizioni di vita. Dai primi incontri fatti sui territori abbiamo colto l’aspettativa che le Case della partecipazione siano un luogo in cui tornare a essere comunità. Ancora, tuttavia, non sappiamo cosa saranno, perché dovranno scaturire da un ulteriore percorso di dialogo e cooperazione. Per questo spero che in tanti rispondano all’avviso che sarà pubblicato il 29 ottobre e che tra questi ci siano tanti giovani perché abbiamo bisogno di loro”. “Il nostro obiettivo – ha anche sottolineato la sindaca – è che questo processo di partecipazione non sia un processo di parte. Il Comune è uno spazio libero e aperto a tutti, dove vogliamo far tornare le persone al centro. Ai cittadini, quindi, chiedo di esserci e di raccontare anche ad altri l’opportunità concreta e strutturata che l’amministrazione mette a disposizione con l’apporto prezioso dell’Università e degli uffici comunali”.

 

“Questo progetto trae la sua origine dalla linea di mandato numero 1 ‘Vince la Partecipazione’ – spiega il direttore Gerardi -. Una delle prime azioni volte a darle concreta attuazione è stata l’istituzione, nel dicembre 2024, dell’Ufficio della Partecipazione, voluto per orientare e informare cittadini e personale dell’ente su pratiche e processi di partecipazione più consapevole. La partecipazione civica alle decisioni amministrative, il monitoraggio delle politiche e della gestione delle risorse pubbliche, quindi, sono stati recepiti negli strumenti di programmazione attraverso il loro inserimento nel Documento unico di programmazione del Comune di Perugia (Dup). Successivamente, l’iniziativa ha trovato la sua declinazione operativa negli obiettivi assegnati agli uffici attraverso il Piano integrato di attività e di organizzazione (Piao), nell’ambito del Valore Pubblico ‘Migliorare il governo della città attraverso la partecipazione e il coinvolgimento attivo nei processi decisionali’. Obiettivo dell’Ufficio partecipazione è stato, infatti, quello di stipulare un accordo con il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi per un autorevole supporto tecnico e scientifico nell’attuazione del progetto ‘Case della Partecipazione’ che permetta anche di leggere la partecipazione stessa in una prospettiva di cooperazione attiva tra ente e cittadini. Gli organismi decentrati, in base a questa impostazione, assurgono così a leva per il miglioramento del benessere dei cittadini”.

 

“Oggi prende il via la seconda fase del progetto Perugia Partecipa, quella che riguarda la creazione delle Case della Partecipazione – afferma la professoressa Valastro -. Si tratta di un percorso partecipativo strutturato, condotto con tecniche specifiche volte ad accompagnare la cittadinanza nella co-progettazione delle nuove Case, al fine di riflettere sugli aspetti nodali (luoghi, numero, funzioni, modalità di gestione) e di presentare infine le proprie proposte all’amministrazione comunale. Da domani e fino al 30 novembre i cittadini potranno presentare la propria candidatura per entrare a far parte dei 5 Laboratori di cittadini, che attraverso incontri facilitati dagli esperti del gruppo di lavoro dell’Università di Perugia riceveranno dapprima una formazione specifica, incontreranno la cittadinanza intera in una giornata di ascolto e scambio condotta con il metodo del Bar Camp, lavoreranno a bozze di proposte che confronteranno nuovamente in incontri territoriali, e  concluderanno il loro lavoro con Documenti di Proposta Partecipata (DocPP) da presentare all’amministrazione per l’approvazione. Sarà attiva da domani anche la pagina dedicata nel sito web del Comune, che consentirà in qualunque momento di reperire la documentazione del processo, fare commenti, inviare informazioni e proposte, ecc.”.

 

“Questa volta i cittadini sono chiamati ad assumere un impegno se risponderanno all’avviso pubblico – ha rilevato il dirigente Buchicchio -. Entrare a far parte dei laboratori significa dare disponibilità a partecipare a un percorso in vari step. I partecipanti saranno comunque supportati sotto il profilo formativo e attraverso la facilitazione da parte di esperti dell’ateneo”.

 

“Con il lancio del nuovo spazio web dedicato alle proposte per le Case della partecipazione – ha aggiunto l’assessore Stafisso – il Comune di Perugia compie un primo passo verso una città più aperta, digitale e collaborativa. La piattaforma consente ai cittadini di contribuire in modo strutturato alla progettazione delle politiche urbane. È un modello che mette in rete persone, dati e territorio, rafforzando quella che considero la vera essenza della smart city: l’intelligenza collettiva. Vogliamo che ogni cittadino possa sentirsi parte dei processi decisionali, non solo come spettatore ma come protagonista. La partecipazione diventa così non un atto episodico, ma un metodo permanente di governo, fondato su trasparenza, dialogo e innovazione. Questo strumento integra le funzioni digitali già attive, come il sistema delle segnalazioni recentemente re-ingegnerizzato, e rappresenta una piattaforma di democrazia urbana che unisce tecnologia e fiducia. È la dimostrazione che l’innovazione, quando è condivisa, può rendere la città più giusta, efficiente e vicina alle persone”.

 

 

share-facebookshare-xshare-linkedinshare-telegramshare-whatsappicon-share
Condividi