Il punto sul cantiere della scuola di Ponte Pattoli
Il punto sul cantiere della scuola di Ponte Pattoli
Una architettura che va alla ricerca di un equilibrio tra umanità, città, natura e ambiente. Una visione che cerca di superare la rigida architettura moderna, per creare edifici che evocano la forma fluida e sinuosa del paesaggio naturale fatto di montagne, colline e acqua. Una filosofia progettuale che reinterpreta la tradizionale affinità orientale per la natura in chiave contemporanea.
Sabato 22 novembre 2025 il pubblico che ha gremito la Sala dei Notari a Perugia per assistere alla lecture di Ma Yansong ha potuto godere di una occasione rara per ascoltare dal vivo il pensiero e la visione di uno dei progettisti più originali della scena internazionale. La sua riflessione, da sempre orientata verso un’architettura “organica” e capace di fondere tecnologia, paesaggio e sensibilità culturale, rappresenta un contributo centrale nel dibattito sui futuri scenari urbani.
Il Festival Internazionale di Architettura “Seed – Design Actions for the Future” ha proseguito così il suo percorso di avvicinamento all’edizione 2026, dal 14 al 17 ottobre all’Auditorium San Francesco al Prato di Perugia, portando nel capoluogo umbro, a fine di un percorso itinerante nel 2025, un evento di altissimo profilo.
L’architetto di fama internazionale ha mostrato progetti (residenziali, culturali, museali) concepiti per enfatizzare il senso di comunità e offrire alle persone la libertà di sviluppare la propria esperienza all’interno di spazi che evocano il mondo naturale. Una visione di città che sappia rispondere anche ai bisogni emotivi dei propri abitanti. Progetti spesso audaci, iconici, ma sempre fluidi, organici e tecnologicamente avanzati e che mirano soprattutto a lasciare un’impronta forte nello skyline urbano, pur mantenendo un dialogo con la natura.
Tra le sue opere più iconiche figurano il Lucas Museum of Narrative Art negli Stati Uniti, lo Shenzhen Bay Culture Park, il Quzhou Sports Campus (un “paesaggio marziano” dove natura, arte e architettura si fondono), il Courtyard Kindergarten in Cina e il Fenix Rotterdam, nuovo centro internazionale dedicato al tema della migrazione.
Fondatore di MAD Architects, visiting professor alla Scuola di Architettura di Yale e curatore designato del Padiglione Cina alla 19/a Biennale di Venezia, l’architetto si è confermato come una figura centrale del dibattito contemporaneo. Riconosciuto tra le voci più interessanti della nuova generazione, recentemente è stato inserito dalla prestigiosa rivista TIME nella lista delle “100 persone più influenti al mondo”.
A introdurre e a chiudere il talk è stato Walter Mariotti, filosofo e direttore editoriale di Domus, che ha parlato di come la “visione” di Yansong possa offrire una chiave di lettura sul ruolo dell’architettura contemporanea nei processi di innovazione e rigenerazione urbana.
“L’architettura oggi – ha affermato – non è più una disciplina verticale ma una piattaforma concettuale, non è scienza del costruire ma visione di come entrare in rapporto con il mondo e con gli altri. Ed in questo senso Yansong ha elaborato una grammatica del costruire sconosciuta alla contemporaneità e che fa fare un salto in avanti alle città per un futuro più bello, sostenibile, giusto e più democratico che parte da una riflessione sul presente”.
L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Guglielmo Giordano e IN/ARCH, Istituto Nazionale di Architettura, in collaborazione e con la media partnership di Domus, il sostegno e il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia, della Camera di Commercio dell’Umbria e della Fondazione Perugia.
Iniziativa accolta da un pubblico di addetti ai lavori ma anche da semplici curiosi che sono arrivati alla Sala dei Notari. “Il tratto più distintivo di Seed è il suo pubblico che partecipa in maniera sentita e con un calore davvero speciale” ha dichiarato nei saluti iniziali Andrea Margaritelli, presidente dell’Istituto Nazionale di Architettura.
L’evento si è aperto anche con i saluti istituzionali di Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, e di Sarah Bistocchi, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Nel definire Seed “un processo prezioso e importante”, Ferdinandi ha rimarcato come “non possiamo classificarlo semplicemente come un festival ma come un laboratorio collettivo per capire come vogliamo abitare il nostro futuro, per una rigenerazione urbana che non è solo mattoni ma anche vita sociale”.
“Tema cardine di questo evento è quello dell’abitare, ma per restare umani non dobbiamo dimenticare il diritto all’abitare” ha poi commentato Bistocchi sottolineando il tema “Umanità” di Seed 2026 e ribadendo che “pure attraverso l’architettura si può pensare ad una società più equa e giusta”.
L’incontro con Ma Yansong si è inserito nel programma di iniziative che accompagneranno la città di Perugia verso Seed 2026, laboratorio di idee dedicato alla sostenibilità, all’innovazione e al dialogo tra discipline. “Quest’anno – ha spiegato ancora Margaritelli – abbiamo scelto di viaggiare portando fuori dai nostri confini i valori di Seed e in avvicinamento all’edizione 2026. Ci sono state tappe italiane a Roma, Torino, Milano, Gorizia, con un gran finale ora a Perugia. I prossimi mesi gireremo l’Europa, con iniziative ad Amsterdam e poi anche Londra o Madrid, per arrivare infine dal 14 al 17 ottobre nuovamente a Perugia”.
Dopo il lancio della nuova edizione del Festival a Milano lo scorso ottobre, che ha visto la partecipazione straordinaria di Michele De Lucchi, ambasciatore di Seed, la città di Perugia ha quindi ospitato la lecture di Ma Yansong in linea con il tema, “Umanità”, scelto dai curatori per l’edizione 2026 di Seed.





