Parere favorevole su una transazione e sul bilancio di previsione Afas

date
23 luglio 2025
- Redazione
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La seconda commissione Bilancio, presieduta da Nicola Paciotti, ha espresso parere favorevole su due proposte di deliberazione consiliare avviando anche l’esame di un ordine del giorno presentato da Francesca Pasquino e Ermenegildi Zurlo del gruppo Partito Democratico e da Lorenzo Falistocco del gruppo Alleanza Verdi Sinistra relativo all’inserimento lavorativo nelle commesse pubbliche del Comune di Perugia e delle società partecipate.

 

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La commissione ha anzitutto espresso parere favorevole all’unanimità sulla proposta di deliberazione relativa all’approvazione della transazione di una vertenza pendente davanti alla Corte di Appello di Perugia relativa a contratti di finanza derivata. Sul provvedimento, che è stato adottato dalla giunta il 16 luglio e ha ottenuto il parere favorevole del collegio dei revisori in data 21 luglio, ha relazionato l’assessora al bilancio Alessandra Sartore con l’intervento anche della presidente del collegio dei revisori Paola Nannucci.

 

L’atto riguarda una proposta di transazione relativa alla controversia in corso con un istituto di credito con il quale il Comune di Perugia ha stipulato nel 2006 quattro contratti di finanza derivata del tipo “IRS & Collar + scambi flussi di Capitale”.

 

Nel 2018 il Comune ha deciso di promuovere una vertenza civile contro l’istituto di credito preordinata alla declaratoria di illegittimità dei contratti derivati e per la condanna della controparte alle restituzioni del caso, anche risarcitorie. Fallito un tentativo di mediazione, è iniziato il giudizio civile davanti al Tribunale di Perugia, dove la controparte si è costituita elevando a sua volta domande riconvenzionali di risoluzione dei contratti per fatto e colpa del Comune, con condanna della pubblica amministrazione a rifondere i danni asseritamente patiti e dunque senza obblighi restitutori o risarcitori a proprio carico.

 

Con sentenza del 5 dicembre 2024 il Tribunale ha definito la lite in senso favorevole per il Comune di Perugia (in particolare, ha dichiarato la nullità dei contratti IRS e la parziale prescrizione per le pretese restitutorie anteriori al dicembre 2009, con condanna dell’istituto di credito al pagamento in favore del Comune della somma complessiva, al giugno 2022, di 8.755.504,85 euro, oltre ai flussi negativi successivi corrisposti, fino alla scadenza dei contratti ancora non scaduti a quella data, dichiarando non dovute, per i contratti non scaduti al momento della pronuncia, le somme non ancora maturate fino alla scadenza; il tutto, oltre interessi al saggio legale pro tempore vigente decorrenti dal 16 dicembre 2019 con riferimento alle somme a quel momento scadute, e dal momento del pagamento, per i flussi successivi).

 

All’esito del giudizio di primo grado si sono avviate trattative tra le parti per una possibile definizione transattiva della controversia (intanto, il 5 giugno, nell’imminenza dello scadere dei termini di legge, l’Istituto di Credito ha notificato all’ente l’atto di impugnativa avverso la pronuncia di primo grado).

 

All’esito delle trattative, i legali dell’istituto di credito hanno formulato ai legali del Comune una proposta transattiva di importo complessivo di 9 milioni di euro a tacitazione di ogni pretesa restitutoria e risarcitoria in relazione ai derivati, nei seguenti termini:

 

–           versamento da parte dell’Istituto di Credito in favore dell’Ente di una somma transattiva pari a 8.511.374,48 euro;

–           rinuncia da parte dell’Istituto di Credito dei flussi maturati alla data del 31 dicembre 2024, dei quali non era maturata la scadenza di pagamento alla data della sentenza del Tribunale di Perugia che ha dichiarato la nullità dei contratti di finanza derivata, per l’importo di 388.511,42 euro;

–           rimborso delle spese legali, come liquidate in sentenza, per l’importo complessivo di 81.937,60 euro;

–           rimborso delle spese sopportato in acconto da parte dell’ente per l’attività svolta dalla CTU, per 18.176,60 euro.

 

 

Gli importi sopra richiamati, con l’eccezione della somma di 388.511,42 euro, che costituisce rinuncia ai differenziali maturati in favore dell’istituto di credito ma non pagati per l’intervenuta nullità dei contratti, saranno pagati al Comune entro 10 giorni lavorativi dalla sottoscrizione dell’accordo transattivo.

 

La transazione pertanto consente all’ente di beneficiare sin da subito di somme che potrebbero essere disponibili in futuro solo dopo un orizzonte temporale di 5-7 anni di plausibile durata della controversia.

 

La proposta presentata dall’istituto di credito – ha ancora spiegato Sartore – soddisfa tutti i presupposti da verificare per valutare l’accoglibilità di una proposta transattiva in base all’orientamento prevalente della Corte dei conti. In particolare, con riferimento all’incertezza del giudizio, sono stati evidenziati possibili rischi nella prosecuzione del contenzioso e la possibile durata della controversia che presumibilmente proseguirebbe in due gradi di giudizio, per circa 5-7 anni.

 

L’importo riconosciuto con la transazione è pari a circa il 75 per cento dell’importo che spetterebbe in base alla sentenza di primo grado.  Detto importo è ritenuto ampiamente conforme rispetto ai criteri di prudenza e ragionevolezza espressi in materia dalla giurisprudenza contabile.

 

Tutto ciò premesso, l’amministrazione ritiene che sussistono tutti i presupposti di diritto e di fatto per l’adesione all’accordo transattivo e che, soprattutto, esso risponda a criteri di razionalità, congruità e prudente apprezzamento.

 

Aperto il dibattito, Nilo Arcudi (Perugia civica) ha espresso condivisione rispetto alla proposta di transazione, una operazione da lui definita molto importante che consentirà di evitare anni di processi e di poter disporre si somme da reinvestire a beneficio della comunità.

 

Anche Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha manifestato il suo apprezzamento sottolineando che l’operazione conclude un percorso iniziato al tempo dell’amministrazione Romizi, quando si definirono una volontà politica chiara e un’assunzione di responsabilità politica che secondo il consigliere meritano di essere ricordate.

 

L’assessora Sartore ha ringraziato gli uffici, i consulenti e il dirigente Baldoni, il cui apporto è stato fondamentale per affrontare al meglio la questione, nonché la stessa minoranza per la posizione manifestata.

 

 

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La seconda proposta di deliberazione consiliare, su cui è stato espresso parere favorevole a maggioranza, riguarda il Piano programma 2025 – 2027, il Bilancio di Previsione pluriennale 2025 – 20027 e il Bilancio economico di previsione annuale 2025 dell’Azienda Speciale AFAS.

 

Dopo la relazione dell’assessora Sartore sono stati sentiti anche la vice presidente di Afas, Sabrina Morosi, e il direttore di Afas, Raimondo Cerquiglini, che hanno confermato che l’azienda speciale è in salute.

 

Dall’esame del Piano – Programma 2025-2027 e dalle integrazioni fornite da AFAS emerge quanto segue.

Nell’ambito del Programma investimenti per il triennio 2025 – 2027 accanto a nuovi investimenti, vengono riproposti alcuni interventi già indicati nei precedenti piani e non realizzati quali ad esempio gli investimenti nella farmacia di Pila e nella farmacia n. 10 di San Feliciano gestita per conto, mentre risulta concluso l’ampliamento della farmacia di San Sisto.

 

Sono previsti investimenti complessivamente pari a 137.500 euro: di cui 10.000 per migliorie esterne su tutte le farmacie, 56.000 per impianti e macchinari e 71.500 per ampliamenti e rifacimenti degli arredi e restyling di alcune farmacie. Nel corso del 2025 è ad esempio previsto l’inserimento di POS in tutti i distributori automatici (investimento pari a 18.000 euro). Il direttore continua a evidenziare l’importanza degli investimenti predetti che consentiranno una migliore fruibilità delle sedi farmaceutiche, migliorando contestualmente sia la qualità del servizio fornito adeguandosi al processo di digitalizzazione che quella del lavoro svolto. Tutti gli investimenti saranno finanziati utilizzando fondi propri dell’Azienda, ovvero disponibilità liquide, senza ricorrere a fonti di finanziamento esterne.

 

Analizzando i dati previsionali del bilancio pluriennale 2025-2027 e del bilancio economico annuale 2025  riferiti alla gestione propria emerge, per il triennio 2025-2027, una tendenziale crescita dei ricavi. Il bilancio di previsione per l’anno 2025 prevede, infatti, ricavi da vendite e prestazioni pari a 22.262.320 euro, ipotizzati in aumento (+ 2%) rispetto alle proiezioni al 31/12/2024 previste pari a 21.928.427 euro e in aumento (+ 5%) rispetto ai ricavi definitivi registrati nell’anno 2023 ammontanti a 21.314.884 euro.

 

Anche i costi sono previsti tendenzialmente in aumento, sia rispetto alle proiezioni al 31/12/2024, che ai definitivi registrati nell’anno 2023. L’incremento dei costi di produzione è, comunque, ipotizzato in misura inferiore a quello del valore della produzione, con conseguente effetto positivo sul differenziale tra gli stessi, differenziale previsto in crescita nel triennio 2025 – 2027 (differenziale anno 2025 = 677.537 euro, anno 2026 =  978.587 euro, anno 2027 = 1.233.312 euro).

 

La gestione finanziaria, caratterizzata dalla quasi totale assenza di interessi passivi, fa prevedere un risultato positivo per l’anno 2025 pari ad € 10.665 per la presenza di interessi attivi sulle consistenti liquidità.

 

Il reddito ante imposte previsto per l’anno 2025 pari a 673.202 euro è in aumento: sia rispetto alle proiezioni al 31/12/2024 che al valore registrato nell’anno 2023; nonostante la previsione di maggiori imposte il risultato d’esercizio previsto pari a 416.723 euro risulta presumibilmente in miglioramento rispetto al biennio precedente.

 

Afas ha tra l’altro trasmesso, il bilancio preventivo economico pluriennale 2025 – 2027 riferito alla gestione complessiva, cioè comprensivo dei bilanci d’esercizio riferiti al servizio di farmacia comunale gestito per conto dei Comuni di Magione, Città della Pieve e Todi.

 

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Successivamente è stato illustrato l’odg presentato da Francesca Pasquino e Ermenegildi Zurlo del gruppo Partito Democratico e da Lorenzo Falistocco del gruppo Alleanza Verdi Sinistra relativo all’inserimento lavorativo nelle commesse pubbliche del Comune di Perugia e delle società partecipate.

 

Il Comune di Perugia – ha ricordato la consigliera Pasquino – nel perseguire una politica di inclusione sociale ed economica, deve garantire che le sue commesse pubbliche e quelle delle società partecipate siano strumenti efficaci per favorire l’inserimento lavorativo di categorie svantaggiate e vulnerabili della popolazione. Si registra del resto una crescente richiesta di inserimento lavorativo da parte di categorie fragili e/o svantaggiate, quali persone con disabilità, donne vittime di violenza, ex detenuti, persone provenienti da percorsi di marginalità, richiedenti protezione internazionale e altri.

 

Il Comune di Perugia ha previsto, nelle aree di intervento relative alla disabilità e all’esclusione sociale, la definizione di strategie condivise e integrate tra i diversi soggetti istituzionali e quelli del mondo del lavoro (profit e no-profit) con l’obiettivo di aumentare le opportunità e le possibilità di inserimento lavorativo, anche attraverso le attività del Servizio di accompagnamento al lavoro. L’ente inoltre ha, di recente, stretto alleanze strategiche con il terzo settore, incluso la cooperazione sociale e l’imprenditoria sociale, avviando progetti di promozione dell’autonomia anche lavorativa di persone con disabilità. Questo primo progetto per il sostegno all’accesso al mercato del lavoro rappresenta un impegno concreto per affrontare le sfide occupazionali e sociali della città, ponendo particolare attenzione alle categorie svantaggiate e vulnerabili della popolazione e, conseguentemente, a rischio di esclusione sociale.

 

L’odg richiama il codice dei contratti (D.lgs. n. 36/2023), laddove prevede, all’articolo 61, che “le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono riservare il diritto di partecipazione alle procedure di appalto e quelle di concessione o possono riservarne l’esecuzione a operatori economici e a cooperative sociali e loro consorzi il cui scopo principale sia l’integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità o svantaggiate o possono riservarne l’esecuzione nel contesto di programmi di lavoro protetti quando almeno il 30 per cento dei lavoratori dei suddetti operatori economici sia composto da lavoratori con disabilità o da lavoratori svantaggiati”. Per quanto riguarda gli appalti pubblici da aggiudicare secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il codice prevede l’inserimento nei bandi di gara di specifiche clausole “sociali” volte a “garantire le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa per le persone con disabilità o svantaggiate (…)”. Pertanto è possibile inserire nei documenti di gara dei criteri premiali.

 

Questi gli impegni formulati per l’amministrazione:

  1. Prevedere che nelle gare d’appalto del Comune di Perugia e nelle pratiche di co-programmazione e la co-progettazione con il terzo settore, venga inserita una “premialità” connessa ad un punteggio specifico che miri ad incentivare l’inserimento lavorativo nelle imprese partecipanti di categorie svantaggiate, nonché a garantire le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa anche per le persone con disabilità o, più in generale, svantaggiate.
  2. Definire i criteri di controllo dell’effettiva attivazione degli inserimenti lavorativi “promessi” in sede di gara e/o di co-progettazione con il terzo settore.
  3. Promuovere l’utilizzo dello strumento degli appalti e delle concessioni riservate, come già previsto in conformità all’art. 61 del D.lgs. n. 36/2023, ove non in contrasto con l’art. 20 della direttiva europea 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici, per l’inserimento lavorativo soprattutto nelle commesse ad alto impiego di manodopera, anche attraverso momenti di confronto e formazione con i rup.
  4. Favorire l’applicazione e l’estensione degli indirizzi politici sopra esposti anche alle società partecipate del Comune di Perugia.
  5. Instituire un osservatorio permanente con le parti sociali sul tema dell’inserimento lavorativo delle fasce deboli a rischio di esclusione sociale, con particolare attenzione allo strumento dei Sal.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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