Articolo a cura del consigliere Ferranti.
Riceviamo e pubblichiamo:
“Esprimiamo il nostro pieno supporto all’iniziativa proposta da Laura Santi, insieme all’Associazione Luca Coscioni- afferma il consigliere Fabrizio Ferranti in una nota – per la raccolta firme volta all’introduzione, anche nella Regione Umbria, di una legge regionale che definisca procedure e tempi certi per il suicidio assistito.
Questa proposta mira a garantire ai pazienti che soddisfano i quattro requisiti stabiliti dalle sentenze della Corte Costituzionale n. 242/2019 e n. 135/2024 il diritto a una scelta consapevole e dignitosa nel fine vita.
Il caso di Laura Santi, nostra stimata e coraggiosa concittadina, evidenzia l’urgenza di questa normativa. Affetta da oltre 25 anni da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, Laura ha dovuto affrontare un lungo e oneroso percorso legale e burocratico per vedere riconosciuto un diritto fondamentale. Un percorso che ha richiesto tempo, energie e risorse, dimostrando quanto sia necessario stabilire regole chiare per garantire l’accesso a chi ne ha diritto, senza ulteriori sofferenze dovute all’incertezza normativa.
La recente approvazione della legge regionale in Toscana rappresenta un importante precedente. La normativa prevede l’istituzione, presso le Aziende Sanitarie, di una Commissione multidisciplinare permanente incaricata di verificare la sussistenza dei requisiti per accedere al suicidio assistito e a definirne le modalità operative. La procedura deve concludersi entro tempi certi e ridotti, riducendo le incertezze per i pazienti. Inoltre, una volta accertati i requisiti, l’azienda sanitaria locale è tenuta a fornire tutto il supporto necessario al paziente.
L’intervento a livello regionale si è reso necessario a causa della mancanza di una legge statale che disciplini in modo uniforme il suicidio assistito su tutto il territorio nazionale. Nonostante le sentenze della Corte Costituzionale abbiano delineato chiaramente le condizioni in cui il suicidio assistito non è punibile, l’assenza di una normativa nazionale ha costretto le Regioni a colmare questo vuoto legislativo. La Toscana è stata la prima a farlo, e ora anche l’Umbria ha l’opportunità di garantire ai suoi cittadini un diritto fondamentale attraverso una legge chiara e applicabile.
Invitiamo tutti i cittadini umbri ed esponenti politici a sostenere questa iniziativa, affinché anche nella nostra regione sia garantito il rispetto del diritto all’autodeterminazione, così come sancito dalla Corte Costituzionale.
Ricordiamo, come comunicato da Laura Santi, che la raccolta firme per la proposta di legge regionale partirà il prossimo 3 aprile”.