Il Consiglio ha poi approvato con 21 voti a favore e 7 contrari la pratica sull’annullamento automatico dei debiti di importo residuo fino a mille euro risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Esercizio dell’opzione di applicazione integrale della misura di stralcio ai sensi dell’art. 1, comma 229 bis, della L. 29 dicembre 2022, n. 197.
La legge 29 dicembre 2022, n. 197, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025” – ha spiegato l’assessore al bilancio Cristina Bertinelli – definisce una serie di misure di definizione agevolata e di stralcio dei carichi iscritti a ruolo di ampia portata, comprendente i ruoli affidati agli agenti della riscossione dai comuni fin dall’anno 2000.
In particolare le disposizioni comprese nei commi 222-229-quater dell’articolo 1 della medesima legge disciplinano la misura di annullamento automatico dei debiti di importo residuo fino a mille euro risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
Per gli enti diversi dalle amministrazioni statali e dalle agenzie fiscali il comma 227 stabilisce che l’annullamento automatico di cui al comma 222 opera limitatamente alle somme dovute, alla medesima data, a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, di sanzioni e di interessi di mora. tale annullamento non opera con riferimento al capitale e alle somme maturate alla predetta data a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento, che restano integralmente dovuti.
Stessi principi sono sanciti al comma 228 per le sanzioni amministrative, es. multe per violazioni norme codice della strada, per cui l’annullamento automatico opera limitatamente agli interessi mentre le predette sanzioni e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento, restano integralmente dovute.
La legge nel contempo riconosce ai comuni la facoltà di neutralizzare l’applicazione dello stralcio con provvedimento da adottare entro il 31 gennaio 2023. Tale termine è stato modificato con la legge di conversione 14/2023 stabilendo che “Gli enti creditori che al 31 gennaio 2023 non hanno adottato il provvedimento di cui al comma 229, possono adottarlo entro il 31 marzo 2023, ovvero, entro la medesima data, possono adottare, nelle forme previste dallo stesso comma 229, un provvedimento con il quale stabiliscono l’integrale applicazione delle disposizioni di cui al comma 222 ai debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi da essi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
Va ricordato che il Comune di Perugia entro la data del 31 gennaio 2023 non ha adottato il provvedimento di cui al comma 229 dell’art. 1 della L. 29 dicembre 2022, n. 197, consentendo pertanto l’applicazione della cancellazione dei debiti sopra richiamati.
Entrando nel merito della questione, dalle risultanze contabili disponibili nell’area riservata dell’agente della riscossione “Agenzia delle Entrate – Riscossione”, emerge che il Comune di Perugia presenta dei carichi iscritti a ruolo nel periodo oggetto di stralcio, potenzialmente soggetti all’annullamento parziale, per un ammontare complessivo di € 10.338.496,97.
L’ente, al fine di agevolare i contribuenti gravati da debiti di modesta entità risalenti nel tempo, nonché di consentire l’eliminazione di partite la cui riscossione appare piuttosto difficile e onerosa, intendere dare applicazione integrale alla suddetta misura relativamente ai propri carichi affidati agli agenti della riscossione.
Il provvedimento determina la cancellazione di residui attivi dal bilancio dell’Ente, residui tuttavia vetusti che trovano copertura nel fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato nel risultato di amministrazione; in ogni caso, eventuali effetti negativi sul risultato di amministrazione che dovessero risultare all’esito della procedura, possono essere mitigati dalla facoltà concessa dal comma 252 dell’art. 1 della L. 29 dicembre 2022, n. 197, in base al quale l’eventuale disavanzo determinato dall’applicazione dei commi da 222 a 227 può essere ripianato in non più di cinque annualità, in quote annuali costanti.
Con il provvedimento odierno, pertanto, l’Amministrazione comunale intende avvalersi della facoltà prevista dal comma 229-bis dell’art. 1 della L. 29 dicembre 2022, n. 197 ed in conseguenza di dare integrale applicazione alle disposizioni di cui al comma 222 dell’art. 1 della L. 29 dicembre 2022, n. 197, ai debiti di importo residuo, alla data del 1° gennaio 2023, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
DIBATTITO
La consigliera PD Erika Borghesi ha evidenziato che la normativa consentiva ai Comuni tre possibilità: non aderire all’annullamento, aderire parzialmente o aderire totalmente. Il Comune di Perugia ha scelto quest’ultima strada rinunciando ad un ammontare che è di oltre 10 milioni di euro. E’ vero che rispetto all’importo complessivo quello che si riesce a riscuotere nella realtà è molto meno, ma la partita resta importante comunque.
Per Borghesi la proposta non è condivisibile sotto due profili: il primo è morale. Di 10 milioni di crediti oltre il 60% riguardano sanzioni per violazioni al codice della strada per ottemperare le quali sono previste dalla normativa tutte le facilitazioni del caso. Ebbene mettere oggi sullo stesso piano chi paga e chi, furbescamente, non lo fa è sbagliato, perché pagare tasse e sanzioni è un dovere morale.
Seconda questione è finanziaria: Borghesi ricorda che in delibera si parla di copertura dei crediti nel fondo crediti di dubbia esigibilità, ma si paventa anche l’ipotesi di un possibile disavanzo da ripianare in 5 anni. Ciò desta perplessità anche alla luce della mancata vendita delle quote del Minimetrò tra le azioni previste per ripianare il precedente disavanzo.
La consigliera di Progetto Perugia Cristiana Casaioli ha espresso un plauso per questa operazione perché è coraggiosa e determina vantaggi alla città di Perugia ed al suo bilancio.
Si tratta infatti di crediti che risalgono al periodo 2000-2015 e che è diventato impossibile riscuotere pur avendo gli uffici fatto di tutto per ottenere un risultato positivo.
Sono debiti, dunque, che costano all’Amministrazione e che in larga parte, sono solo sulla carta essendo riferiti a persone decedute o a ditte fallite. E’ vero, sostiene Casaioli, che tutti devono fare la propria parte ottemperando al pagamento delle tasse, ma nel caso di specie si tratta di crediti impossibili da recuperare con conseguente annullamento doveroso.
Il plauso va rivolto all’Amministrazione, dice Casaioli, perché pur cancellando oltre 10 milioni di crediti, ciò non incide sul bilancio grazie ad una virtuosa gestione dello stesso con potenziamento del fondo crediti di dubbia esigibilità. Una gestione virtuosa avviata fin dal 2014 e che ha consentito di ripianare in larga parte e con anticipo un disavanzo ereditato dalle precedenti amministrazioni.
Secondo il capogruppo di FdI Michele Nannarone in commissione c’è stato da parte dell’opposizione un approccio parziale sulla vicenda con conseguente distorsione della notizia tra i cittadini. Oggi la lettura parziale viene reiterata visto che l’opposizione si sofferma solo su alcuni passaggi della delibera, omettendone altri. Nell’atto, in sostanza, emerge con chiarezza che la cancellazione è atto dovuto in quanto si tratta di partite che, essendo trascorsi tanti anni dalla loro insorgenza, sono diventate difficilmente se non assolutamente irrecuperabili come stabilisce la normativa.
Il presunto credito vantato, per l’effetto, diventa solo un costo per l’Amministrazione essendo ormai state esperite tutte le azioni per il recupero senza esito positivo.
Per la consigliera Francesca Tizi (M5S) il Consiglio comunale va ad approvare oggi l’annullamento automatico delle cartelle esattoriali per crediti maturati dal comune di Perugia per oltre 10 milioni di euro. Si tratta non soltanto di mancati tributi versati, ma soprattutto di mancato pagamento di sanzioni per violazioni al cds: ebbene oggi l’Amministrazione senza alcuna distinzione decide di cancellature tutte queste voci, pur se diverse tra loro.
Pur comprendendo la difficoltà di recuperare somme così datate, Tizi ha però sostenuto che almeno una parte di esse sarebbero state introitate dall’ente con benefici non indifferenti per le casse del Comune.
Tizi ha ribadito come per il M5S quella in esame sia una misura assolutamente iniqua, così come iniqua è la legge nazionale di bilancio da cui promana, visto che tutela gli evasori e penalizza famiglie ed imprese in difficoltà.
Il messaggio che passa, quindi, è che i cittadini onesti sono fessi alimentando in loro rabbia e sconforto. Per Tizi, dunque, è forte la sensazione che si tratti, ad un anno dal voto, di un’operazione da campagna elettorale.
L’assessore Bertinelli in replica ha spiegato, inoltre, che la volontà politica di aderire a questa possibilità fornita dalla legge è stata ragionata in maniera molto articolata con gli uffici tecnici, per sviscerare tutti i dettagli e le implicazioni.
Ripercorrendo le tappe del bilancio dal 2014 ad oggi, Bertinelli ha ricordato che ancora oggi si registra un disavanzo ereditato da passato che annualmente l’Ente sta coprendo anche in anticipo rispetto al cronoprogramma. Nel contempo è stata cancellata l’anticipazione di tesoreria, con azzeramento degli interessi, e rimesso nei limiti l’indebitamento a conferma di un lavoro virtuoso svolto insieme agli uffici.
Dopo una lunga analisi si è deciso di adottare il provvedimento di cancellazione perché, a fronte di circa 10 milioni di residui (peraltro già coperti nel fondo crediti di dubbia esigibilità fortemente implementato ed oggi pari a circa 130 milioni), erano richieste procedure per il recupero degli stessi molto articolate e farraginose.
Il fatto che una legge nazionale preveda questa facoltà è la conferma che si tratta di un problema, quello dei residui attivi, che riguarda tutti gli enti, statali e comunali per una somma che si attesta sui mille miliardi.
La proposta di cancellazione riguarda, innanzitutto, debiti di piccoli importi (sotto i mille euro) e comunque debiti anziani (dai 23 agli 8 anni minimo) per i quali tutte le procedure per recuperarli sono state esperite dagli uffici comunali, ma senza esito positivo. Si tratta quindi di cifre irrisorie che non incidono sul bilancio dell’Ente.
Dunque ripulire il bilancio da crediti che esistono, ma non sono esigibili né recuperabili è apparsa una buona scelta.
Per dichiarazione di voto il consigliere Michele Cesaro (FI) ha voluto ringraziare i due assessori presenti, Bertinelli e Cicchi, per il lavoro svolto nei nove anni di incarico sempre con toni misurati ed equilibrati, ma determinando importanti benefici soprattutto in termini di bilancio.
Avere avuto il coraggio, per Cesaro, di valutare realmente l’effettiva possibilità di recupero di questi crediti, tenendo conto delle spese necessarie per portare avanti le procedure, è stata operazione corretta e giusta. Cesaro ha poi definito inaccettabili le affermazioni formulate dai banchi del M5S sul presunto significato pre-elettorale dell’atto: al contrario si tratta di una manovra, consentita dalla normativa nazionale, di buon senso che conferma il lavoro virtuoso svolto dall’Amministrazione Romizi e dall’assessore Bertinelli negli ultimi nove anni di governo della città.