Nella seduta di question time del 4 settembre, Sarah Bistocchi, capogruppo Pd, ha presentato una interrogazione sull’operatività dell’Ufficio Adozioni del Comune di Perugia. La consigliera ha spiegato che tra le attività del servizio di adozione nazionale e internazionale figura anche lo “svolgimento di indagini psico-sociali per l’idoneità all’adozione”. A seguito del pensionamento dell’unica figura professionale preposta a tale attività (una psicologa) – sostiene Bistocchi -, le indagini dirette a valutare l’idoneità all’adozione non vengono più svolte e ciò ha bloccato le procedure di adozione che non avevano “superato” questa fase. La suddetta figura professionale, oltre a svolgere un delicato lavoro insieme alle nuove coppie in procinto di iniziare il percorso di adozione, supportava le famiglie anche nel post adozione. Se l’adozione è un istituto giuridico fondamentale per migliorare le condizioni di vita dei minori in situazioni di disagio, questo “vuoto” nel personale di fatto costituisce un impedimento all’attività del servizio. Ciò premesso, Bistocchi ha chiesto se la situazione sia nota al sindaco e alla giunta e quali iniziative saranno intraprese per ripristinare il normale svolgimento delle attività.
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L’assessore Edi Cicchi ha spiegato che il servizio adozioni della zona sociale n. 2 (Comune di Perugia capofila) opera attraverso apposito accordo anche per conto delle zone sociali n.3 (Comune capofila Assisi), n.4 (Comune capofila Marsciano) e dell’unione Comuni del Trasimeno. Il servizio adozioni è dedicato in modo specifico alle coppie che progettano di realizzare un percorso adottivo, a quelle che successivamente realizzano un’adozione ed ai bambini che vengono adottati, sia attraverso procedure internazionali che nazionali.
Le Linee guida in materia di adozione internazionale e nazionale prevedono che l’équipe adozioni assicuri un alto livello di specializzazione e che lo svolgimento e il monitoraggio di tutto il percorso adottivo richieda competenze di tipo sociale, psicologico-clinico, psico-pedagogico, educativo e di gestione di gruppi genitoriali/familiari; a tal fine le linee guida individuano gli impegni a carico dei diversi Enti coinvolti e nello specifico per quanto concerne la ASL, le spese per il personale specialistico di II Livello dell’equipe adozione.
Per quanto concerne l’equipe dell’ufficio adozioni della zona sociale n. 2 questa è composta da due assistenti sociali, dipendenti del Comune di Perugia, e da uno psicologo, dipendente dell’USL Umbria 1, la cui presenza non è stata più garantita dal 1 luglio scorso a seguito del pensionamento della professionista incaricata dalla ASL.
A tale proposito, oltre agli inviti informali trasmessi nel marzo 2023, già nel maggio 2023 proprio in previsione del pensionamento della psicologa assegnata, è stata inviata una nota a mezzo PEC alla ASL Umbria1 per richiedere che la professionista venisse sostituita fin da subito onde garantire la necessaria continuità nell’erogazione del servizio. In considerazione del fatto che alla data del 2 agosto la ASL Umbria 1, nonostante i vari solleciti effettuati per le vie brevi, non aveva ancora designato il nuovo professionista da assegnare all’equipe adozioni, è stata inviata a mezzo PEC una nota di sollecito evidenziando le criticità che nel frattempo stavano emergendo per la mancanza di tale figura nell’equipe.
Ad oggi, anche dietro le ulteriori sollecitazioni avvenute per le vie brevi, la ASL Umbria 1 ha risposto con una comunicazione informale a firma del Direttore del distretto del Perugino del 21.08.2023 nella quale viene comunicato che dall’11 settembre prossimo potrà essere ripristinata la presenza dello psicologo della ASL presso il servizio adozioni del Comune. Informalmente si è poi appreso che il nuovo psicologo entrerà in servizio il 1 ottobre.
Va precisato che le attività del servizio adozioni della zona sociale n. 2, anche in assenza della figura dello psicologo, non sono state mai interrotte e che il personale sociale ivi operante ha continuato a svolgere le attività di propria competenza garantendo inoltre il necessario sostegno alle coppie adottive in riferimento al proprio specifico professionale.