La IV Commissione consiliare Cultura, presieduta dal consigliere Cesaro, ha discusso nel corso della seduta odierna due ordini del giorno, uno presentato dal gruppo Lega Salvini per Perugia e uno dal Movimento Cinque stelle, per l’introduzione dei PUC Progetti Utili alla Collettività. I due ordini del giorno sono confluiti in un unico atto, approvato poi dalla commissione all’unanimità. Alla discussione hanno preso parte anche gli assessori Merli e Cicchi.
Nell’ordine del giorno sull’introduzione dei Progetti Utili alla collettività, i consiglieri del gruppo Lega chiedono che, effettuate le dovute verifiche circa la predisposizione dei progetti di inclusione sociale in conformità alla normativa nazionale, gli stessi vengano sviluppati anche nel territorio del Comune di Perugia, individuando i beneficiari del reddito di cittadinanza che presentano i requisiti necessari e richiesti dal decreto legge 4/2019. Lo stesso, infatti, introduce, all’articolo 4, comma 15, l’obbligo per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza di offrire, nell’ambito del Patto per il lavoro o del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità per la partecipazione ai Progetti Utili alla Collettività (PUC) a titolarità dei Comuni, da svolgersi presso il Comune di residenza, con la collaborazione di enti del terzo settore o di altri enti pubblici. Tali attività, peraltro, -da svolgersi per un numero di ore settimanali da un minimo di 8 ad un massimo di 16- non sono assimilabili ad attività di lavoro subordinato, parasubordinato o autonomo e non determinano l’instaurazione di un rapporto di lavoro.
“L’emergenza sanitaria da Covid-19 -spiegano i consiglieri Valigi e Bonifazi- non ha consentito prima d’ora di proporre l’applicabilità di tali progetti anche al territorio del Comune di Perugia, ma una simile forma di coinvolgimento dei soggetti che percepiscono reddito di cittadinanza consentirebbe senz’altro, in primo luogo di mettere a disposizione dell’amministrazione comunale importanti risorse per la realizzazione di progetti utili alla collettività, stante anche la particolare carenza di personale soprattutto in determinati ambiti operativi; in secondo luogo, -proseguono- tali tipi di progetto gratificherebbero maggiormente i percettori del reddito sopra citato anche, e soprattutto, in virtù del fatto che percependo il sussidio dallo Stato si renderebbero utili alla comunità temperando, seppure parzialmente, le logiche strettamente assistenzialiste proprie del nostro ordinamento; è senza alcun dubbio riscontrabile che i progetti in questione -concludono i consiglieri della Lega- consentirebbero di iniziare a contrastare una logica fin troppo assistenzialista propria del nostro ordinamento, attraverso la quale vi sono persone che vengono mantenute dallo Stato senza avere una vera e propria occupazione o, comunque, senza essere mai stati in alcun modo utili alla collettività.”
I progetti in questione possono essere suddivisi in base alla titolarità, a seconda che siano ad esclusiva titolarità dei Comuni, a titolarità dei Comuni con la partecipazione di altri soggetti (nella gran parte dei casi associazioni senza fine di lucro) o che siano a titolarità del Terzo Settore. Svariati sono anche gli ambiti di intervento di tali progetti attuabili in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.
“I progetti utili alla collettività (P.U.C.) -hanno dunque concluso i proponenti- rappresentano di fatto una vera e propria occasione di concreta utilità per la collettività nonché di crescita personale e professionale degli interessati.”
Analoga richiesta è quella presentata dal Movimento 5 Stelle che impegna l’amministrazione ad attuare, implementare e coordinare Progetti Utili alla Collettività (PUC), in modo particolare in ambito sociale, ambientale e di tutela dei beni comuni, in base ai bisogni e alle esigenze della Città di Perugia ai quali rispondere anche attraverso il contributo dei percettori del Reddito di cittadinanza.
“Oltre a un obbligo, -sostengono le consigliere pentastellate- i PUC rappresentano un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività. Per i beneficiari, perché i progetti saranno strutturati in coerenza con le competenze professionali del beneficiario, con quelle acquisite anche in altri contesti e in base agli interessi e alle propensioni emerse nel corso dei colloqui sostenuti presso il Centro per l’impiego o presso il Servizio sociale del Comune. Per la collettività, perché i PUC dovranno essere individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità locale e dovranno intendersi come complementari, a supporto e integrazione rispetto alle attività ordinariamente svolte dai Comuni e dagli Enti pubblici coinvolti. I beneficiari del Reddito di cittadinanza che hanno sottoscritto un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale sono obbligati a partecipare ai Progetti Utili alla Collettività. Ebbene, -hanno concluso- alla luce dei crescenti bisogni ed esigenze della Città di Perugia e al dovere – morale, etico e giuridico – dei percettori del Rdc di ricambiare il sostegno economico ricevuto con lo svolgimento di servizi alla collettività, il Comune di Perugia deve attuare, coordinare e monitorare sempre più progetti in ambito sociale, ambientale e di tutela dei beni comuni.”
I due atti, come anticipato, al termine della discussione, sono confluiti in un unico ordine del giorno condiviso da entrambi i gruppi consiliari, il cui impegno chiede all’amministrazione che, effettuate le dovute verifiche circa la predisposizione dei predetti progetti di inclusione sociale, in conformità alla normativa nazionale, gli stessi vengano sviluppati anche nel territorio del Comune di Perugia individuando i beneficiari del reddito di cittadinanza che presentano i requisiti necessari e richiesti dal decreto. Si chiede, inoltre, di attuare, implementare e coordinare Progetti Utili alla Collettività (PUC), in modo particolare in ambito sociale, ambientale e di tutela dei beni comuni, in base ai bisogni e alle esigenze della Città di Perugia ai quali rispondere anche attraverso il contributo dei percettori del Reddito di cittadinanza.
L’assessore al Welfare Edi Cicchi, nel ricordare le tappe del Reddito di Cittadinanza, ha ricordato che su oltre 1700 percettori di reddito, 752 sono risultati non in possesso dei requisiti, mentre tra quelli che hanno diritto al reddito, una fetta è rappresentata dalle persone in condizioni di fragilità, esonerati dai progetti stessi. “La realizzazione dei progetti -ha spiegato l’assessore- è particolarmente complessa per tutta una serie di motivi, quali per esempio l’irreperibilità di alcuni percettori del reddito, o la mancanza di risorse umane da destinarvi all’interno della stessa amministrazione comunale. Alcune aree tematiche sulle quali attuare i progetti, in passato, -ha spiegato ancora Cicchi- erano state individuate, ma poi si è bloccato tutto a causa della pandemia. Tuttavia, al momento, la situazione di carenza del personale non permette lo sviluppo di tali progetti.”
Per l’assessore Merli la situazione attuale mette in luce tutte le criticità gestionali del reddito di cittadinanza, facendo si che molti percettori di reddito di cittadinanza non siano stati avviati ai progetti di inclusione sociale, quindi, di fatto, non producendo gli effetti sperati e dovuti. “È nostra intenzione, tuttavia, -ha concluso- riavviare appena possibile il processo per inserire queste persone nei progetti di utilità sociale che saranno individuati, in modo che il processo venga correttamente attuato.”
La consigliera Maddoli ha invitato i commissari a porre attenzione all’approccio. “Il reddito di cittadinanza -ha detto- è una misura volta a contrastare la povertà e l’emarginazione sociale e a favorire l’inclusione sociale, quindi bisogna far si che i progetti valorizzino e facciano crescere le competenze professionali dei beneficiari per favorirne l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro . È necessario anche, -ha proseguito- che i progetti siano centrati su effettivi bisogni primari delle collettività, soprattutto nel settore ambientale e sociale.” Per Maddoli, infine, altro punto fondamentale è la collaborazione tra il comune e tutto il mondo del Terzo settore.
L’invito a un impegno dell’ente ad attivarsi sulla proposta dell’ordine del giorno è arrivata anche dal capogruppo della Lega Mattioni, mentre il presidente Cesaro ha sottolineato che, se da un lato, la proposta dei consiglieri della Lega e del M5s è sicuramente utile, dall’altra, vanno incrementati i controlli concreti sui soggetti e le attività per evitare che ne benefici chi non ne ha diritto.
Anche dal consigliere Zuccherini un appello a porre la dovute attenzione alle criticità evidenziate dall’assessore Cicchi, che peraltro si ripetono da tempo.
La consigliera Morbello, dal canto suo, ha rivendicato l’utilità del reddito di cittadinanza che, a suo avviso, ha evitato, specialmente con il Covid 19, sommosse e tumulti popolari. “Il Reddito di cittadinanza -ha detto- è stata una misura a sostegno degli ultimi, che è presente in tutti i Paesi europei. Chi lo percepisce senza averne il diritto va perseguito e duramente condannato proprio perché mette a rischio chi ne ha realmente bisogno.”
Al termine, l’atto finale è stato approvato all’unanimità dalla commissione