Approvata la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria di Perugia a Patrick Zaki, presentata dai consiglieri di maggioranza Cagnoli, Vignaroli, Nannarone, Renda e Pici, riconoscendo nella sua figura i valori di libertà di studio, libertà di pensiero e libertà alla partecipazione pubblica, propri della Città di Perugia, di questa Amministrazione e delle Istituzioni che la rappresentano.
“L’attivista e ricercatore Egiziano Patrick George Zaki, studente dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, -ha ricordato il consigliere Cagnoli, illustrando l’atto- è stato arrestato in Egitto il 7 febbraio 2020, accusato dal governo Egiziano di diffondere notizie false attraverso i suoi canali social, attentare alla sicurezza nazionale e istigare al rovesciamento del governo e della Costituzione. Da allora, Patrick George Zaki è in stato di detenzione preventiva e rischia dai cinque anni all’ergastolo. Le accuse che gli vengono rivolte -ha spiegato ancora Cagnoli- sono le stesse che colpiscono persone che svolgono attività lecite secondo il diritto internazionale e che in Egitto hanno raggiunto in questi anni centinaia di attivisti, ricercatori, avvocati, esponenti di organizzazioni per i diritti umani. Zaki, inoltre, si è speso anche per l’affermazione dei diritti delle minoranze, come le comunità cristiane cacciate dal nord del Sinai a causa dell’avanzata dello stato islamico.”
I consiglieri hanno, altresì, ricordato le numerose testimonianze che in tutta Italia si sono manifestate a favore della liberazione di Zaki, dal Ministero degli Esteri, a tutte le amministrazioni locali che stanno riconoscendo la cittadinanza onoraria a Zaki come simbolo di libertà nei confronti di dittature oppressive, sottolineando la necessità di una presa di posizione forte anche da parte del comune di Perugia. Per questo, Cagnoli ha anche ribadito la disponibilità dei firmatari a mettere disposizione di altri commissiari l’atto stesso, al fine di condividerlo e così rafforzarne il valore.
In questa direzione, sono stati presentati anche due emendamenti all’ordine del giorno. Il primo dal consigliere Pd Nicola Paciotti che ha chiesto di ricordare anche la vicenda di Giulio Regeni, il dottorando italiano dell’Università di Cambridge scomparso in Egitto, dove stava svolgendo una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani, nel 2016 e sulla cui vicenda, ancora oggi, insieme alla sua famiglia e all’intera società italiana, si attende la verità. Il secondo, invece, dalla consigliera IPP Maddoli, che ha chiesto di integrare l’impegno affinchè il Comune di Perugia faccia appello al governo italiano, magari agendo in quadro Anci, perché venga convocato l’ambasciatore egiziano a Roma per esprimere ufficialmente sconcerto per l’accaduto e chiedere un immediato rilascio di Zaki.
Infine, anche la consigliera Ranfa ha proposto di rendere l’atto di tutta la commissione.
I proponenti hanno accolto il primo dei due emendamenti presentati, mentre hanno rifiutato di aggiungere il secondo con la volontà di concentrare la richiesta dell’atto solo sul conferimento della cittadinanza.
La proposta, infine, di rendere l’atto della commissione è stata bocciata, non avendo raggiunto l’unanimità.
Sulla proposta infatti si sono detti non d’accordo i consiglieri della Lega. “Riteniamo che sia giusto aiutare Patrick Zaki con azioni concrete di distacco dal comportamento del regime egiziano. -ha detto il capogruppo Mattioni- Mentre l’emendamento non accolto della collega Maddoli sarebbe stato un atto concreto sul quale la Lega si sarebbe trovata d’accordo, riteniamo invece che la cittadinanza non sia lo strumento giusto per ottenere il risultato richiesto. Patrick Zaki -ha precisato ancora Mattioni- è una vittima del regime egiziano, alla stregua di migliaia di altri prigionieri, meno noti ma che meritano altrettanta attenzione.” Mattioni ha motivato con ciò il fatto che i consiglieri non hanno firmato l’atto e la loro astensione in sede di votazione.
D’accordo con la scelta dei proponenti di non accogliere l’emendamento di Maddoli si è detto il consigliere di Progetto Perugia Puletti, pur comprendendo lo spirito dell’emendamento stesso.
Al termine, l’atto è stato approvato con 11 voti favorevoli e le 3 astensioni dei consiglieri leghisti.