I lavori della I commissione Affari istituzionali, presieduta da Michele Nannarone, nella seduta del 22 marzo si sono nuovamente concentrati sulle integrazioni da apportare al Regolamento per la disciplina delle forme di partecipazione popolare all’amministrazione locale (Preconsiliare n. 2071 del 06/03/2024).
Alla base della proposta di deliberazione destinata al Consiglio comunale (già illustrata nella seduta del 18 marzo: https://perugiacomunica.comune.perugia.it/consiglio-comunica/i-commissione-discusse-le-modifiche-ai-regolamenti-sulla-partecipazione-e-sui-giochi-leciti/ ), c’è l’intenzione dell’amministrazione di valorizzare il ruolo delle associazioni “attraverso l’istituzione di 11 Tavoli territoriali, corpi intermedi che hanno l’obiettivo di favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita della città, coinvolgendoli nelle scelte che riguardano i singoli ambiti territoriali e favorendo così il dialogo e il confronto con l’amministrazione”. A tal fine è stata redatta l’integrazione al regolamento sulla partecipazione che consiste in un titolo denominato “Tavoli territoriali” con i relativi articoli.
Hanno partecipato alla seduta l’assessore Gabriele Giottoli, il dirigente dell’Unità operativa Segreteria Organi istituzionali e Comunicazione, Emilio Buchicchio, e i rappresentanti di diverse associazioni: Beatrice Ciurleo (Cap 06124), Lanfranco Ghiani (comitato Uniti per Fontivegge), Nicola Tassini (Tavolo del centro storico), Francesco Berardi (Filosofiamo) e Fabrizio Ciancaleoni (Assogaribaldi).
Sono stati esaminati tre emendamenti presentati, rispettivamente, da Alessio Fioroni, Cristina Morbello e, congiuntamente, dai gruppi Partito Democratico e Idee Persone Perugia.
Morbello (gruppo misto) ha proposto una nuova versione dell’articolo 48 (costituzione dei Tavoli territoriali), affinché non si richiami solo il coinvolgimento di associazioni di promozione sociale regolarmente iscritte nel Runts, ma più in generale di associazioni, comitati e ogni altra forma associativa di cittadini aventi la propria sede nel territorio di uno dei quartieri.
Anche Fioroni (FI) ha proposto una modifica all’articolo 48. In tal caso l’obiettivo è specificare che l’istanza di partecipazione possa essere avanzata anche da parte delle associazioni che, pur non iscritte al momento della richiesta, entro un anno dalla designazione provvedano a completare l’ammissione al Runts.
I gruppi Pd e Ipp, rilevando “discrepanze e difformità territoriali”, chiedono di rivedere la suddivisione territoriale di cui all’art. 47 anche in accordo con le parti in causa e propongono, al contempo, una riorganizzazione dell’articolato suddivisa in funzionamento, coordinamento e modalità di partecipazione.
Nel rendere il parere di regolarità tecnica sull’emendamento di Fioroni, il dirigente Emilio Buchicchio ha solo suggerito di prevedere la decadenza della partecipazione qualora il processo di iscrizione non andasse a buon fine. Anche l’assessore Giottoli si è detto favorevole all’emendamento di Fioroni.
Morbello, illustrando quanto da lei proposto, ha sostenuto che la partecipazione attiva non è solo un diritto e un dovere civico, ma un pilastro per il benessere e lo sviluppo della città e consente all’amministrazione di operare efficacemente. Per questo – ha sottolineato – va incoraggiata eliminando ogni laccio burocratico che la ostacola. Tale appare alla consigliera il requisito dell’iscrizione al Registro unico nazionale del terzo settore, che implica un adeguamento statutario, la tenuta di una complicata contabilità, il deposito di bilanci, etc. Fabrizio Croce (Ipp) ha condiviso l’intento di Morbello di estendere la partecipazione.
Giottoli, sul punto, ha ricordato che lo scopo della previsione dell’iscrizione al Runts non è certo vessatoria, ma solo finalizzata a far sì che le associazioni offrano determinate garanzie.
È stato poi Nicola Paciotti a illustrare l’emendamento presentato da Pd e Ipp finalizzato a introdurre un complesso di modifiche. Tra le principali c’è quella relativa ai soggetti che possono chiedere di partecipare ai tavoli (nuovo comma 2 dell’articolo 48): “associazioni di promozione sociale, i comitati di quartiere, le associazioni sportive dilettantistiche, le società sportive dilettantistiche, le organizzazioni di volontariato e le altre associazioni operanti nel territorio di riferimento”. Paciotti in aula ha espressamente menzionato anche le parrocchie tra le realtà da includere. Con l’aggiunta di un comma 4 all’art. 48 si intende inoltre formalizzare la possibilità di partecipare ai tavoli anche per l’assessore con delega alla partecipazione. Oltre a specificare che l’elezione del coordinatore da parte di ogni tavolo avviene nella prima seduta (art. 49 al comma 1), si introduce la figura del segretario verbalizzante per agevolarne il lavoro. Al comma 7 dell’art. 49, poi, per meglio chiarire come si adottano le decisioni, si propone di aggiungere che a ciascun componente del tavolo spetta diritto “di voto”, oltre che di parola e di sottoporre proposte.
Attraverso il primo comma dell’art. 54 (modalità di attuazione della partecipazione), si propone altresì di precisare che “i Tavoli territoriali, oltre a coordinare l’attività tra le associazioni e l’amministrazione, possono fornire indicazioni e/o segnalazioni sulle problematiche del proprio territorio. Possono altresì proporre interventi o soluzioni in riferimento alle criticità emerse”. Infine, si propone l’aggiunta di un nuovo comma 2 all’articolo 59 (Costi): “L’amministrazione si impegna a individuare e fornire sedi idonee per il funzionamento di tavoli territoriali”.
Paciotti, concludendo l’illustrazione, ha chiesto, soprattutto in relazione alla “Ripartizione del territorio comunale all’interno dei Tavoli territoriali” contenuta nell’articolo 47, che per le successive sedute siano individuate ulteriori associazioni con cui confrontarsi.
Su tutte le modifiche proposte da Pd e Ipp è stato espresso parere di regolarità tecnica da parte del dirigente tranne che in relazione all’aggiunta all’articolo 59, visto che “fornire sedi idonee” non rientra in una mera funzione di coordinamento o ausilio dell’amministrazione e può contrastare con l’esclusione di costi a carico del bilancio comunale legati all’attività dei Tavoli territoriali (primo comma).
A fronte di tali orientamenti, Francesco Zuccherini (Pd) ha riconosciuto che l’aggiunta all’articolo 59 potrà essere rivalutata. Ha poi ribadito che sulla questione della ripartizione territoriale ci sono criticità da rivedere con i soggetti interessati. Per il resto, le proposte di Pd e Ipp – ha continuato – mirano a consentire l’istituzione dei tavoli di partecipazione tra le associazioni del territorio, una risorsa indubbia come già emerso, ad esempio, nel caso del Tavolo per il centro storico; tali strumenti, tuttavia, non possono rappresentare l’unica forma di partecipazione e, in particolare, sarà necessario valutare anche un altro tipo di organizzazione della macchina comunale e l’istituzione di consigli di quartiere. Infine, Zuccherini ha chiesto di dare vita a una partecipazione ampia ed effettiva nella ridefinizione del regolamento.
Anche Croce ha precisato che non c’è nessuna intenzione di andare contro la proposta della giunta perché ogni atto volto ad estendere la partecipazione è ben accetto. Il consigliere ha tuttavia fatto riferimento ai modelli organizzativi offerti da altre città in cui i tavoli delle associazioni sono complementari ai consigli di quartiere e non si prevedono vincoli legati alla natura giuridica delle associazioni.
Ghiani (Uniti per fontivegge) ha sostenuto che i Tavoli sono un’opportunità importante. L’intenzione di iscriversi al Runts, da parte del comitato, c’è, anche se sarà necessario un passaggio assembleare. L’attività del comitato – ha precisato – andrà comunque avanti anche qualora l’iscrizione non avvenisse.
Secondo Berardi, la proposta dei Tavoli territoriali, di cui Filosofiamo auspica senz’altro l’approvazione, rappresenta la formalizzazione di un’attenzione particolare verso il movimento associativo emersa da diversi anni da parte del Comune.
Anche Ciancaleoni ha espresso favore per i Tavoli, uno strumento per recepire le istanze del territorio e consentire alle associazioni di far sentire di più la propria voce. Inoltre, poiché il Runts certifica impegno e trasparenza, ha concordato anche sul requisito dell’iscrizione a tale registro.
Francesca Tizi (M5s), ricordando che la partecipazione è elemento strutturale di ogni buon governo, è tornata a ribadire che essa va consentita nel modo più ampio possibile senza introdurre vincoli che contraddicono tale finalità. La consigliera ha affermato che ci si trova ad affrontare un tema importante solo al termine di cinque anni di consiliatura: un modo di procedere a suo avviso intempestivo e che fa pensare a una risposta alla campagna elettorale avviata dal centrosinistra proprio sul tema della partecipazione.
Croce, a sua volta, ha citato le linee programmatiche dell’attuale giunta in materia di incentivazione del protagonismo dei cittadini, dove si parla di forme associative “più o meno strutturate”, per affermare che l’accesso andrebbe consentito anche ad associazioni non iscritte al Runts.
Tassini (Tavolo del centro storico), dal canto suo, ha contribuito al dibattito sulla funzione dei tavoli sottolineando soprattutto che i Tavoli devono sviluppare forme di collaborazione tra associazioni. Da questo punto di vista, i confini territoriali possono apparire come formalità e bisogna considerare che i comitati privi di iscrizione al Runts potranno comunque appoggiarsi alle realtà più strutturate per veicolare le loro istanze.
Gli emendamenti proposti ed eventuali aggiornamenti degli stessi saranno valutati in successive sedute.