La I commissione consiliare Affari Istituzionali, presieduta da Michele Nannarone, ha trattato nel corso della seduta del 18 marzo due atti.
E’ stata discussa, in avvio, la preconsiliare n. 2071 del 06/03/2024: Regolamento per la disciplina delle forme di partecipazione popolare all’amministrazione locale: Integrazione.
Con questo atto, l’Amministrazione Comunale – ha detto l’assessore Gabriele Giottoli – intende valorizzare il ruolo delle associazioni cittadine, attraverso l’istituzione di 11 tavoli territoriali, corpi intermedi che hanno l’obiettivo di favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita della città, coinvolgendoli nelle scelte che riguardano i singoli ambiti territoriali e favorendo così il dialogo ed il confronto con l’ente comunale.
Per farlo è stato inserito nel regolamento in oggetto un apposito titolo denominato “tavoli territoriali”, composto dagli artt. 46-59.
I tratti salienti.
L’art. 46 (finalità) evidenzia che: I tavoli territoriali hanno l’obiettivo di favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita della città, coinvolgendoli attraverso le associazioni del territorio nelle scelte che riguardano i singoli ambiti territoriali, nella gestione dei beni comuni, nella vita sociale e culturale, favorendo il dialogo ed il confronto con l’Amministrazione Comunale. 2. Compito dei tavoli è aggregare e condividere le istanze delle associazioni che vorranno parteciparvi, al fine di sottoporle all’attenzione dell’Amministrazione Comunale ed averne riscontro.
Ai sensi dell’art. 47 I tavoli territoriali ricomprendono più quartieri così aggregati: centro storico, città nord, città sud, Perugia est, Perugia ovest, Perugia sud, Tevere nord, Tevere sud, Colli del Tezio, Ponte San Giovanni, San Sisto.
La costituzione dei tavoli, ai sensi dell’art. 48 avviene ad inizio di ogni consiliatura.
Ai sensi dell’art. 57 I tavoli territoriali redigono annualmente un rapporto sullo stato e sui problemi del territorio di riferimento, nonché una relazione sull’attività svolta nell’anno precedente; tali documenti dovranno essere tempestivamente trasmessi al Sindaco ed al Presidente del Consiglio comunale.
Infine ai sensi dell’art. 58 “Tavoli di confronto sulla città” 1. Il Sindaco può convocare periodici incontri, denominati “Tavoli di confronto sulla città”, con i componenti dei singoli Tavoli territoriali. 2. Ai Tavoli di confronto sulla città partecipano: – il Sindaco o suo delegato, che li presiede; – il Coordinatore e i componenti dei singoli Tavoli territoriali; – i componenti della Giunta comunale competenti per le materie trattate; – i Consiglieri comunali che ne facciano richiesta.
Per Giottoli è fondamentale partire dalle associazioni perché sono loro che giornalmente operano sul territorio e rappresentano, dunque, una forma di ricchezza per la città.
L’assessore ha voluto ringraziare, in particolare, il tavolo delle associazioni del centro storico perché da questa esperienza virtuosa della città è nato il progetto che oggi viene presentato alla commissione.
Gli ospiti, Beatrice Ciurleo (membro direttivo Associazione Cap 06124), Lanfranco Ghiani (Presidente Uniti per Fontivegge), Gianfranco Mincigrucci (consulta dei Rioni e delle associazioni di Ponte San Giovanni), Nicola Tassini (Tavolo delle associazioni del centro storico) hanno espresso favore per la proposta ritenendola utile per proseguire il lavoro già intrapreso, dando continuità ad esso.
Francesco Zuccherini (PD) ha parlato di tematica importante e complessa, evidenziando che le associazioni da anni stanno svolgendo un’attività fondamentale per i territori e per la città soprattutto dopo la cancellazione delle circoscrizioni. In 15 anni molti Comuni hanno cercato di trovare forme alternative ad esse, mentre Perugia è rimasta indietro non avendo individuato una forma propria di gestione e partecipazione.
Per Zuccherini è necessario affiancare allo strumento proposto una riorganizzazione della macchina amministrativa (soprattutto quella tecnica) ed un potenziamento del cantiere comunale.
I tavoli di partecipazione già oggi ci sono (Ponte San Giovanni e Centro storico) ed altri se ne possono creare, ma la proposta attribuisce ad essi funzioni molto vaste (art. 56: servizi culturali, educativi, socio-ricreativi e partecipativi; b) gestione di spazi pubblici di quartiere; c) servizi sportivi; d) giardini pubblici e spazi verdi; e) lavori pubblici; f) interventi di mobilità viaria di quartiere; g) indirizzi per l’intervento in campo sociale; h) urbanistica; i) sicurezza).
Occorre capire cosa si va a costituire dunque: se un momento di incontro tra Amministrazione ed associazioni o veri e propri Consigli di quartiere. In questo secondo caso è opportuno approfondire il tema e guardare cosa è stato fatto altrove (Parma, Brescia, Cagliari, ecc.).
Non si può secondo Zuccherini costituire tavoli che in realtà rappresentano consigli di quartiere, per giunta in prossimità della fine della consiliatura e non all’inizio come si dovrebbe.
Perplessità nel merito sono state espresse sulla suddivisione territoriale proposta, sulla modalità di partecipazione (solo associazioni iscritte al Runts), sulla necessità di una sede territoriale, ecc. Ha quindi chiesto di poter approfondire l’atto.
Nicola Paciotti (PD) ha rimarcato che dal testo emerge un po’ di confusione ed anche una sorta di presa in giro nei confronti delle associazioni: con l’atto infatti si creano ben tre diverse tipologie di tavoli.
Tra le criticità manifestate da Paciotti sono state segnalate: il requisito di iscrizione al Runts per poter partecipare ai tavoli, le richieste di partecipazione dei privati cittadini (art. 51), l’iter previsto dall’art. 56 (modalità di attuazione della partecipazione) e le materie di competenza.
Insomma per Paciotti la proposta, che arriva stranamente a fine consiliatura, è frutto del confronto solo con alcune associazioni, ma non con la maggior parte di esse.
Insomma l’atto tradisce il valore di un impegno ed appare una proposta d’ignoranza politica.
Occorre invece dare le gambe ad una partecipazione vera, bella, ampia e trasparente.
Fabrizio Croce (IPP) ha condiviso quanto detto da Zuccherini e Paciotti. Il consigliere ha spiegato, dopo aver ricordato la presentazione di una proposta finalizzata alla valorizzazione delle associazioni, che è fuorviante andare ad inserire le modifiche in oggetto nel regolamento sulle forme di partecipazione.
Oggi si parla di tavoli ma la partecipazione – secondo Croce – è tutta un’altra cosa.
L’atto dopo il dibattito è stato rinviato alla prossima seduta.
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Successivamente è stata discussa la proposta di deliberazione presentata dal cons. Marko Hromis del gruppo consiliare Partito democratico su: Modifica degli art. 10, 14 e 19 del Regolamento comunale per i giochi leciti.
Nel riportare i numeri allarmanti del fenomeno del gioco d’azzardo lecito in Italia, Hromis ha spiegato che è interesse e responsabilità dell’amministrazione pubblica proteggere i soggetti più deboli, in particolare i minori, contrastare ed evitare la diffusione di patologie legate al gioco e tenere fede al principio della “riserva statale sull’organizzazione dei giochi”, su cui si fonda il modello italiano.
In questo contesto tutte le regioni d’Italia, anche con il diretto coinvolgimento dei Consigli Comunali e delle Giunte dei rispettivi capoluoghi, hanno approvato leggi di prevenzione e contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, impegnandosi nel riformare i regolamenti comunali che normano l’attività dei giochi leciti.
In Umbria ed a Perugia, alla luce delle sentenze emesse dal Tar, esistono le condizioni per anticipare l’orario di chiusura e fissarlo alle ore 20 anziché alle ore 01, come già avviene in molti Comuni umbri e nazionali.
In ragione di ciò Hromis ha proposto le seguenti modifiche al regolamento in oggetto:
all’art. 10 (localizzazione delle sale giochi) ha chiesto di inserire il divieto di apertura a meno di 500 metri anche dalle seguenti strutture: biblioteche comunali, sedi di associazioni di volontariato sociale, agenzie di prestiti e pegni, attività di compro oro, sportelli bancomat, stazioni ferroviarie e stazioni degli autobus.
Agli art. 14 e 19 (orari) come preannunciato ha proposto di ridurre l’orario di esercizio delle sale giochi dalle 10 alle 20 (e non più alle 1 come ora in vigore).
Il dirigente Roberto Ciccarelli ha ricordato che già nella scorsa consiliatura il regolamento venne modificato sulla base delle novità introdotte dalla legge regionale. In merito alla proposta di Hromis ha sostenuto che: sull’ampliamento luoghi sensibili l’Amministrazione aveva individuato delle possibilità relative alle sedi di associazioni iscritte all’albo regionale del terzo settore. Da valutare le altre soluzioni in ampliamento proposte. Quanto al tema degli orari, la materia era stata regolata con riferimento, per un verso, alle case da gioco di competenza autorizzatoria del Comune e, per le altre, ad una futura ordinanza di disciplina del sindaco. Citando le sentenze tar susseguitesi, Ciccarelli ha rimarcato che si tratta di una materia che richiede grande attenzione essendo coinvolti interessi economici importanti; ovviamente gli uffici valuteranno bene l’indirizzo politico che dovesse dare il Consiglio.
La vice comandante della polizia locale Antonella Vitali in merito all’ipotesi di ampliamento dei luoghi sensibili ha chiesto di dettagliare gli stessi al fine di evitare possibili contenziosi.
Sugli orari ha detto che è importante creare un’armonizzazione degli stessi per tutte le tipologie di attività (sale giochi e Vlt).
L’avv. Francesco Badolato dell’associazione Sapar (gestori gioco di Stato) ha invitato la commissione a valutare l’avanzata del gioco on line, mentre con la proposta si tende a limitare ulteriormente l’attività fisica, facilmente controllabile. Dunque vi sono perplessità sulla regolamentazione esclusiva del gioco fisico favorendo la trasmigrazione dell’utenza verso altre tipologie di gioco, soprattutto on line.
Per Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) la modifica del regolamento va fatta in maniera accurata e partecipata tenendo conto degli elementi che sussistono in questo settore, trattandosi di un settore economico. E’ importante per la consigliera trovare un punto di equilibrio, perché non basta la repressione, ma servono anche strumenti formativi.
Roberta Ricci (vice presidente del Consiglio-Gruppo Misto) ha ricordato l’importanza della prevenzione; non a caso un emendamento di Hromis sul gioco d’azzardo era stato inserito nel protocollo con la fondazione antiusura.
Ricci ha chiesto di sapere le ragioni per le quali Hromis abbia modificato la precedente proposta che era incentrata sul tema della prevenzione.
Marko Hromis, in replica, ha preannunciato l’intenzione di specificare le aree come richiesto dalla vice comandante. Nel condividere gli inviti dell’avv. Badolato sul tema dell’on line, il consigliere ha sostenuto che ciò purtroppo non compete al Comune di Perugia ma al legislatore nazionale. Ha comunque ribadito l’importanza di limitare gli orari delle attività fisiche, perché, come emerge in molte altre città italiane, ciò determina benefici effetti. Una proposta non ideologica, ma che vuole dare un segnale specifico.
A Ricci ha chiarito che nella proposta avanzata in quarta commissione erano contenute questioni diverse che è stato necessario tenere separate e che verranno magari presentate successivamente.
Ulteriormente argomentando Cristiana Casaioli ha sottolineato l’importanza di verificare quali siano gli orari nei comuni vicini, al fine di evitare il fenomeno della trasmigrazione verso questi territori.
Anche questo atto è stato rinviato per procedere con ulteriori approfondimenti.