La I commissione Affari istituzionali, presieduta da Michele Nannarone, ha espresso parere favorevole con 11 voti favorevoli e 4 contrari sulla proposta per il Consiglio comunale n. 4762 del 12 giugno relativa alla individuazione degli organismi collegiali indispensabili per l’anno 2023.
La questione era già stata affrontata nella seduta del 16 giugno (link Commissione Affari istituzionali: approvate le modifiche al regolamento per il benessere degli animali – Perugia.Comunica (comune.perugia.it).
Al Consiglio comunale, a seguito degli emendamenti approvati oggi, si propone di individuare, in quanto svolgono funzioni amministrative indispensabili per l’anno 2023, ai sensi dell’art. 96 del d. lgs. n. 267/2000, i seguenti organismi collegiali: Commissione comunale per la qualità architettonica e il paesaggio; Commissione albo d’oro; Forum civico della disabilità; Consulta delle comunità straniere a Perugia; Osservatorio sui rifiuti; Consulta della Famiglia; Consulta dei giovani.
DIBATTITO
La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha chiesto di emendare la proposta prevedendo tra gli organismi indispensabili anche la Consulta della famiglia il cui regolamento è stato approvato nel 2020. Nicola Paciotti (Pd) e Fabrizio Croce (IPP) hanno invece chiesto di inserire nel dispositivo la Consulte studentesca e quella dei consumatori ed utenti (nel corso del dibattito è invece venuta meno l’analoga richiesta per quelle del verde e della mobilità attiva, in quanto ancora prive di regolamento). Nicola Volpi infine ha presentato un emendamento per l’inserimento della Consulta dei giovani.
Sugli emendamenti ha espresso parere tecnico favorevole il dirigente della Unità operativa Segreteria Organi istituzionali e Comunicazione, Emilio Buchicchio, che, prima del dibattito, aveva fornito approfondimenti su Consulta dei giovani, Consulta studentesca e Consulta della famiglia. Quella dei Giovani – ha ricordato – è stata istituita con delibera n. 85 del 31 agosto 2020, dunque in questa consiliatura, come la Consulta della famiglia, istituita con delibera n. 16 del 9 marzo 2020. Finora non sono state attivate, come anche la Consulta studentesca il cui regolamento risale al 2009.
Emanuela Mori (Italia Viva) si è detta favorevole all’inserimento nel dispositivo della Consulta dei giovani e di quella della famiglia.
Fabrizio Croce (IPP) ha rilevato che resta prioritario far funzionare le consulte, anziché lasciarle in un limbo, prive di operatività; tali organismi sono infatti composti da persone competenti in determinati ambiti e possono quindi fornire un valido supporto all’attività del Consiglio. A suo avviso, inoltre, non bisognerebbe cadere nell’errore di ritenere sovrapponibili le competenze della Consulta studentesca e di quella dei giovani.
Alessio Fioroni (FI) ha sostenuto che certi organismi si possono considerare indispensabili se effettivamente operanti ed efficaci; se non si riuniscono, a suo avviso, può dipendere anche da una mancanza di interesse da parte dei componenti esterni.
Casaioli ha ricordato che una consulta diventa attiva nel momento in cui c’è un regolamento che ne disciplina il funzionamento e, al momento, né quella del verde, né quella della mobilità attiva rientrano in tale quadro. La consigliera ha motivato con questa ragione tecnica la sua posizione non favorevole riguardo all’inserimento di tali consulte. Poi ha rilevato che da anni la Consulta studentesca non viene attivata e che la consulta dei giovani potrebbe lavorare sugli stessi temi.
Francesco Zuccherini (Pd), ricordando che non si può prescindere dall’utilizzo delle consulte in quanto strumenti di partecipazione all’attività amministrativa, si è detto favorevole a riammetterle tutte, anche se non attive, tra gli organismi indispensabili per cercare di farle funzionare davvero nella successiva consiliatura. Ha tuttavia concordato con Casaioli sul fatto di dover fare eccezione per quelle rimaste prive di regolamento; pertanto, nell’emendamento presentato dal Pd sono state cassate le consulte del verde e della mobilità attiva.
Croce ha ripreso la parola sostenendo che sarebbe anti-storico cancellare la Consulta studentesca tenuto conto del fatto che gli studenti rappresentano una componente molto significativa della popolazione perugina.
Per Lorenzo Mattioni (Lega) le consulte sono utili se i fatti dimostrano che sono partecipate. Se una consulta non opera dal 2009, ad esempio, a suo avviso qualche problema c’è. La partecipazione, inoltre, deve essere voluta e meritata, senza mettere organismi attivi e inattivi sullo stesso piano.
Secondo Fioroni, avvicinandosi la scadenza del mandato, sarebbe opportuno portare a definizione le consulte che non hanno funzionato e dare la possibilità a chi si insedierà di fare nuove valutazioni.
Zuccherini ha ribadito che il funzionamento di questi organismi dipende anzitutto dagli uffici e dalla giunta, non dai componenti esterni.
Paciotti ha invece notato che se si elimina dagli organismi indispensabili la Consulta studentesca perché non è stata attivata, allora bisogna del pari considerare che per quella dei giovani ci sono stati bandi andati deserti, tanto da rendere necessaria una modifica regolamentare per allargare la partecipazione. Ha quindi chiesto di dare lo stesso peso ai due organismi. Per Paciotti, in generale, non ha senso restringere gli strumenti partecipativi che si lasciano in eredità alla futura consiliatura.
Secondo Zuccherini, la coerenza imporrebbe di sostenere tutti e tre gli emendamenti presentati, in quanto tutti riguardano consulte ufficialmente costituite; se poi la valutazione è sul funzionamento degli organismi, non si capisce perché si dovrebbe votare a favore della consulta della famiglia e non anche a favore di quella studentesca, visto che entrambe sono inattive.
Il primo emendamento (Casaioli) è passato con 15 voti a favore.
Il secondo emendamento (Paciotti) è stato respinto (10 contrari 4 favorevoli e 1 astenuto).
Anche il terzo emendamento (Volpi) è stato approvato con 15 voti.
Zuccherini ha preannunciato voto contrario del Pd sull’atto che sortisce l’effetto di abolire due consulte. Identica posizione è stata espressa da Croce per Idee Persone Perugia.
Successivamente, la commissione ha preso atto della costituzione del gruppo misto. Il 20 giugno è infatti pervenuta agli uffici competenti una richiesta in tal senso da parte del consigliere Volpi, che ha dichiarato di non voler fare più parte del gruppo Progetto Perugia. Il dirigente Buchicchio ha dato atto dell’esistenza dei presupposti previsti dalla normativa.