Di seguito la nota stampa dei Gruppi Consiliari Partito Democratico, Idee Persone Perugia e Movimento 5 Stelle.
“Assurdo e incomprensibile il comportamento della maggioranza di venerdì 23 giugno 2023, nella seduta della I Commissione Consiliare del Comune di Perugia, in cui ha deciso di non considerare come organismi indispensabili la Consulta studentesca e la Consulta comunale dei consumatori ed utenti. Così facendo hanno abrogato entrambi i regolamenti, di fatto sopprimendo questi due organismi di partecipazione popolare. La motivazione addotta è che non erano funzionanti – la mancata attivazione è dovuta all’inazione di due assessorati, quello all’Istruzione e quello al Commercio – mentre contemporaneamente approvavano altri due organismi, la Consulta dei giovani e la Consulta per la famiglia, che allo stesso modo risultano inattivi sempre per mancanze della stessa Amministrazione.
Quindi perché adottare due pesi e due misure? Dove sta la logica che lega due votazioni contrapposte le quali partono però dalle stesse considerazioni?
L’unica spiegazione è che questi due pesi e due misure siano giustificati da una malsana concezione della partecipazione popolare, che va bene quando fa comodo ed è cassabile quando non incontra il loro favore. Ancor più grave quando a rimetterci sono gli studenti, in una città come Perugia storicamente dedita alla cura del mondo studentesco, e i consumatori ed utenti, in tempi storici difficili tra post-pandemia e conseguenze della guerra russo-ucraina.
Oltre agli atti e alle audizioni del passato, volte a richiamare l’attenzione a questa dimensione, anche in sede di voto abbiamo confermato quanto ci stia a cuore la partecipazione popolare, confermando come organismi indispensabili tutti quelli che vedessero un protagonismo dei nostri concittadini. La maggioranza invece ha dimostrato quanto tiene alla partecipazione cassando emendamenti, abrogando regolamenti ed eliminando organismi un tempo utili e da loro mai utilizzati.
La partecipazione non è uno sfizio da tirar fuori quando pare e piace, ma è un percorso solidale tra amministratori e cittadini a cui dare voce e gambe. E alla fine dell’amministrazione Romizi restano le vuote parole sulla partecipazione, mai applicata, e i gravi voti che la limitano e la incanalano in logiche politiche completamente inopportune”.