I consiglieri Sarah Bistocchi e Francesco Zuccherini (Pd), attraverso una interrogazione, hanno chiesto alla giunta di chiarire la situazione della gestione del campo da rugby di Perugia e se la convenzione tra il Comune e la Rugby Perugia SSDRL sia effettivamente rispettata, soprattutto per quanto concerne la percentuale di utilizzo del campo per le altre società sportive e il principio del massimo utilizzo dello stesso.
Gli istanti, con Zuccherini, hanno evidenziato che si tratta dell’unico campo da rugby di Perugia localizzato a Pian di Massiano, all’interno del percorso verde, e affidato in concessione con procedura di evidenza pubblica. I consiglieri hanno altresì ricordato che tra gli obblighi a carico del concessionario vi è la predisposizione di un piano orario di utilizzo dell’impianto da cui emerga la riserva di almeno il 20% dell’orario settimanale a favore di altre realtà sportive del settore che facciano richiesta tenendo conto del fine sociale della massima utilizzazione e compatibilmente con le esigenze di salvaguardia e buona conservazione dell’impianto.
L’interrogazione riporta anche le criticità segnalate con nota ufficiale al Comune in data 30 ottobre 2023, dopo una serie di iniziative portate avanti in città, dalla Rugby Perugia Junior ASD che, insieme alla SSDRL Rugby Perugia, ha da sempre utilizzato l’unico campo da rugby presente in città. Segnalazioni che, per gli istanti, dovrebbero essere tenute in debito conto “per salvaguardare l’impegno e il lavoro di due importanti società sportive presenti nel nostro territorio e per garantire ad entrambe i necessari spazi per svolgere l’attività sportiva per i propri tesserati”.
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L’assessore allo sport Clara Pastorelli ha risposto spiegando che, prima della richiesta di revoca della convenzione presentata da parte di soggetto esterno, gli uffici avevano avviato nell’ottobre 2023 delle verifiche chiedendo al gestore chiarimenti sui seguenti punti: migliorie da realizzare entro il primo anno di esercizio, stato di abbandono del campo 3, rendicontazione della gestione, stato della proposta sportiva comprendente anche l’obbligo di concessione degli spazi a società esterne per almeno il 20% nell’ambito del principio del “massimo utilizzo”.
Rispondendo a queste richieste il gestore, con nota del 12 novembre 2023, ha sostenuto che: molteplici migliori sono state fatte (rampe di accesso alle strutture, miglioramento illuminazione, riqualificazione spogliatoio arbitri, ristrutturazione infermeria e club house, ecc.); il campo 3 non risulta affatto in stato di abbandono, viene utilizzato ed è stato proposto quale sede per allenamenti alla società Rugby Junior, ma con rifiuto da parte di quest’ultima. Quanto alla rendicontazione, verrà recapitata con messaggio separato ulteriore nei prossimi giorni.
In merito infine alla proposta sportiva, la società Rugby Perugia ha riferito di avere 130 atleti effettivi svolgendo attività dalla categoria under 6 in avanti. Pur essendo state ridimensionate alcune attività per via della retrocessione in B della prima squadra e della non riproposizione della serie C e della formazione femminile, l’organizzazione del piano orario non ha subito modifiche essendo tutte le attività citate inserite nell’ambito della prima squadra.
Alla luce del piano degli orari trasmesso, gli uffici hanno accertato che, pur essendo il lunedì il giorno deputato alla chiusura dell’impianto, ciò dovrebbe riguardare solo il campo principale e non gli altri; inoltre il campo non risulta utilizzato nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì, indicativamente negli spazi che il gestore individua come attività “scuole attività istituzionale Federazione”. Inoltre da accesso atti in federazione è emerso che il monte atleti tesserati è di 116.
Alla luce dei chiarimenti comunicati, gli uffici procederanno quindi a solleciti circa il completamento delle migliorie promesse in sede di offerta entro un termine specifico ed alla richiesta di procedere ad idonea manutenzione del campo in terra.
Infine circa il massimo utilizzo, il piano presentato appare idoneo al rispetto dei termini convenzionali, lasciando a disposizione dei terzi almeno il 20% del monte ore; tuttavia, poiché dai sopralluoghi effettuati, al momento, le ore destinate ad attività istituzionali e Federazione sono risultate inutilizzate, una eventuale e costante mancata destinazione di tali fasce orarie agli incombenti programmati (salvo casi imprevisti) violerebbe le norme convenzionali e, in definitiva, il principio di massimo utilizzo.
Tutte le circostanze sopra indicate sono passibili di contestazioni con tutte le conseguenze del caso.
Chiudendo il suo intervento l’assessore Pastorelli ha spiegato che l’elevata conflittualità registrata in questi anni da parte delle due principali società sportive rugbystiche rende la situazione ai limiti della sostenibilità, rischiando di compromettere ciò che l’Amministrazione auspica, ossia garantire a tutte le realtà del territorio un adeguato sostegno con il fine di promuovere la disciplina sportiva.
Dalle verifiche e dai dati disponibili non risulta all’ufficio una carenza di spazi disponibili; l’impianto attuale infatti è in grado di ospitare le esigenze del gestore e del soggetto esterno.
Sarebbe dunque auspicabile, in accordo con il gestore, una risoluzione del rapporto in essere per poi procedere ad un nuovo affidamento presidiato da regole ancor più ferree per l’utilizzo da parte di terzi, ripristinando nelle more la gestione diretta degli impianti da parte del Comune. Il tutto in attesa di formulare e concretizzare un percorso di concessione sostenibile per tutti i soggetti coinvolti, e cioè sia per l’Amministrazione sia, soprattutto, per i numerosi giovani che praticano e che intenderanno esercitare in futuro questo sport.
La capogruppo Bistocchi in replica ha spiegato che si tratta della terza volta che l’opposizione in cinque anni solleva questo tema che, evidentemente, l’Amministrazione non vuole risolvere quando sarebbe facile farlo.
A Perugia c’è un campo da rugby e due società rugbystiche che svolgono attività importanti; non emergono problemi di spazio e strutture, mentre l’unico problema risulta la gestione dello spazio peraltro regolata da apposita convenzione, il cui mancato rispetto dovrebbe portare alla revoca. Oggi – ha concluso Bistocchi – non siamo qui a richiedere alcuna revoca ma il mero rispetto della convenzione affinché tutte le società rugbystiche possano svolgere correttamente le rispettive attività.