I capigruppo Fabrizio Croce (Idee Persone Perugia) e Sarah Bistocchi (Pd) hanno interrogato la giunta per sapere perché sia stata concessa un’autorizzazione alla occupazione di suolo pubblico per la campagna pubblicitaria promossa dal sito “Escort advisor”.
Su tale sito – ricorda Croce – gli utenti delle “escort a domicilio” possono scrivere recensioni e leggere quelle lasciate dagli altri utenti registrati. Vista la campagna intitolata “Non cascarci anche tu” volta a orientare gli utenti della rete a servirsi della piattaforma basata sulle recensioni da loro stessi rilasciate piuttosto che su anonimi annunci online, da ottobre alcune piazze del centro di Perugia e di altre città d’Italia ospitano strutture o fantasiosi manufatti ideati per promuoverla. Per gli istanti “l’apparente innocuità della strategia promozionale non rende meno grave il fatto che si parli di prostituzione femminile (ma anche maschile) e che a promuoverla sia una azienda che si alimenta di sesso a pagamento”; inoltre “l’articolo 528 del Codice Penale punisce tra l’altro chi pubblicizza cose in grado di suscitare un’impressione di oscenità ovvero violare, turbare o ferire il naturale senso del riserbo a riguardo dei fatti e delle manifestazioni che si riferiscono alla sfera sessuale” e la giurisprudenza recente, senza con ciò contraddire il principio di libertà di svolgere attività di prostituzione, ha più volte avuto modo di precisare che “rendere più allettante l’offerta e facilitare l’approccio con un numero maggiore di clienti attraverso inserzioni, ovvero offrire servizi aggiuntivi e personalizzati, costituisce condotta di intermediazione penalmente rilevante”. Pertanto “questa iniziativa pare contraddire nella sostanza almeno il concetto di etica nella pubblica amministrazione laddove viola il rispetto della dignità delle cittadine e dei cittadini”, ciò mentre nella storia recente “è già accaduto altre volte che sia stata messa in discussione la superficialità da parte dell’amministrazione nel fare uso di strumenti come il patrocinio o l’iscrizione nell’Albo d’oro”.
I gruppi Pd e Ipp chiedono quindi se qualcuno abbia ritenuto necessario informarsi precedentemente sul settore di attività del committente di tale campagna e sul significato della stessa, anche se non è palesemente offensiva, e se si valuta appropriata la concessione del suolo pubblico ad una iniziativa che pare in contrasto con la “moralità pubblica” quale può intendersi la coscienza etica degli italiani.
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L’assessore Luca Merli ha riferito che a nessun ufficio del Comune è stata richiesta l’occupazione con la conseguenza che nessun ufficio ha rilasciato alcuna autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico per la realizzazione dell’iniziativa in oggetto.
Merli ha spiegato che si è trattato di un’operazione “mordi e fuggi” (come accaduto in altre città) tanto che gli organi di vigilanza non si sono accorti della stessa. Se si fossero accorti, infatti, avrebbero immediatamente sanzionato i ressponsabili per occupazione abusiva. Quest’ultima, peraltro, non può essere contestata a posteriori visto che la legge non lo prevede.
In replica Croce ha invitato l’Amministrazione ad osservare in futuro maggiore attenzione verso questi fenomeni, essendosi manifestati per ben due volte.