Celebrati in sala dei Notari i 50 anni dei servizi educativi del Comune di Perugia

Il racconto di un’eccellenza della città

date
07 ottobre 2025
- Redazione
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Si è svolto nel pomeriggio di lunedì 6 ottobre, presso la sala dei Notari di palazzo dei Priori, l’incontro per celebrare i 50 anni dei servizi educativi del Comune di Perugia.

Il seminario, dal titolo “50 anni di noi”, in collaborazione con Rai Umbria e Rai Teche, dopo i saluti istituzionali, si è incentrato sugli interventi in dialogo tra educatori di ieri e di oggi, testimonianze dirette delle famiglie e di alcuni dirigenti che si sono alternati alla guida dell’unità operativa servizi educativi del Comune di Perugia dal 1975 ad oggi.

In avvio sono scorse le immagini di alcuni servizi della Rai trasmessi nel tempo e testimonianze delle prime educatrici in servizio nel 1975.

Poi ha introdotto la serie degli interventi la coordinatrice pedagogica Elisa Palmi per spiegare che obiettivo della giornata è raccontare il percorso lungo 50 anni a più voci e più sguardi. Un percorso emotivo perché l’educazione è emozione. Palmi ha evidenziato che da 50 anni si è cercato di stare all’interno di un sistema in maniera armonica, con tanti protagonisti (famiglie, enti, uffici, educatori, ecc.) ma soprattutto mettendo al centro i bambini, perché tutto è nato per loro.

I saluti istituzionali

Aprendo il suo intervento la sindaca Vittoria Ferdinandi ha detto che è bello sapere che ci sono persone che accompagnano il percorso importante dei nostri piccoli cittadini con cura e sguardo di cura. Ha quindi rivolto un sentito ringraziamento ai tantissimi educatori ed educatrici presenti in sala dei Notari: “sono qui con enorme senso di orgoglio e gratitudine per questi 50 anni di noi, perché il mezzo secolo misura il più grande impegno che le Istituzioni hanno, ossia custodire ed accompagnare nel loro percorso di crescita i nostri cittadini più piccoli”.

Il noi – ha detto la sindaca – è un sistema complesso soprattutto in un tempo, quello che stiamo vivendo, in cui si è ceduto il passo alla logica dell’io. Al contrario la storia dei 50 anni dei servizi educativi comunali è una grande storia collettiva di un noi. E’ quindi giusto festeggiare i 50 anni non solo di un’eccellenza, bensì di una rarità assoluta a livello nazionale, perché ciò che ha scelto di fare il Comune di Perugia in mezzo secolo rappresenta una scelta coraggiosa: gestire direttamente quello che rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo delle comunità.

Quando pensiamo ai servizi educativi e ad un sistema inclusivo di welfare – ha commentato Ferdinandi – pensiamo a politiche attive rivolte al futuro, al benessere delle famiglie e, soprattutto, delle donne su cui non può ricadere il peso delle culle vuote.

In questo contesto pensare a servizi che sappiano conciliare l’autonomia individuale, con il lavoro e la famiglia significa puntare su una politica di sviluppo vero della comunità, perché senza il contributo delle donne si perde una componente fondamentale.

Secondo il pensiero della sindaca, oltre all’inverno demografico, occorre riconoscere che la nostra società è ammalata di una “non generatività” sociale, ossia l’incapacità di pensare ad un noi per la mancanza dei legami intergenerazionali che si occupino della cura degli altri.

In questo panorama complesso – ha concluso – i nidi possono essere e sono luoghi di inclusione: “lì dobbiamo entrare con l’educazione all’accoglienza ed al rispetto delle diversità perché quegli spazi sono palestre di valori e pace. Sono felice che oggi ci sia una coralità di voci a raccontare questa storia nella sala simbolo della nostra politica cittadina”.

“Oggi – ha spiegato l’assessore all’istruzione Francesca Tizi – celebriamo un compleanno importante che non è solo un anniversario, ma una vera storia collettiva: cinquant’anni dei servizi educativi del Comune di Perugia. Una storia che racconta di bambini, famiglie, educatrici ed educatori, dirigenti, amministratori, e che ha fatto dei nostri servizi un presidio fondamentale per la città.

Abbiamo scelto come titolo “50 anni di Noi”: e non poteva esserci parola più giusta. Perché i servizi educativi non sono mai stati vissuti come un’esperienza individuale, ma come un cammino comune. È quel Noi che unisce bambini e bambine, famiglie, operatori, insegnanti, scuole.

In cinquant’anni Perugia ha fatto una scelta di grande coraggio e di grande valore: ha sempre mantenuto i servizi educativi a gestione pubblica diretta, un caso raro a livello nazionale. Non solo: li ha fatti crescere. Ha investito nella formazione continua e nella supervisione degli operatori, ha consolidato il coordinamento pedagogico come cuore pulsante della progettazione educativa, ha reso i servizi capaci di accogliere le fragilità, di moltiplicare le azioni di inclusione, di promuovere la gentilezza come stile educativo e professionale.

Oggi il nostro Comune può contare su una rete capillare e solida. Per l’anno educativo 2025/2026, ad esempio, abbiamo 789 posti disponibili nei nidi, di cui 532 a gestione diretta, 40 a gestione indiretta e 217 in convenzione. Abbiamo ricevuto, oltre alle riconferme degli anni precedenti, per quest’anno 729 domande nuove domande e garantito 370 nuovi ingressi, con una copertura di quasi il 70% della domanda cittadina, a fronte di una media nazionale che non supera il 35%. È un risultato che parla da solo e che testimonia un impegno costante, sostenuto da un investimento comunale di quasi 13 milioni di euro l’anno per i soli servizi per la prima infanzia.

Ma i numeri, pur importanti, non bastano a raccontare quello che siamo. Perché i nostri servizi non sono solo luoghi di cura e istruzione: sono laboratori di cittadinanza, luoghi in cui si sperimenta la comunità, in cui si impara a crescere insieme, in cui ogni bambina e ogni bambino trova basi sicure per guardare al futuro.

E questa sera lo vediamo chiaramente: qui ci sono le educatrici e i coordinatori di ieri e di oggi, i dirigenti che hanno guidato i servizi, le famiglie che li hanno vissuti e li vivono ancora. Ci sono voci che arrivano da vicino e da lontano, a testimoniare che i servizi educativi del Comune di Perugia non appartengono a una generazione soltanto, ma sono un patrimonio comune che attraversa il tempo.

Celebrare cinquant’anni significa voltarsi indietro con gratitudine, ma anche guardare avanti con fiducia. Perché i bambini che oggi frequentano i nostri nidi e le nostre scuole dell’infanzia saranno i cittadini e le cittadine di domani. E noi abbiamo il dovere di continuare a garantire loro servizi pubblici, inclusivi, di qualità, capaci di stare al passo con le trasformazioni sociali e culturali.

Vorrei chiudere con un pensiero di Piero Calamandrei, che parlando dei figli diceva: “Trasmettere ai figli una vita migliore, più giusta e più libera, questo è il sogno dei genitori e il dovere della Repubblica.”

Ecco, credo che in queste parole si racchiuda il senso più profondo dei nostri cinquant’anni: il sogno e la responsabilità di consegnare alle nuove generazioni non solo servizi, ma un futuro di opportunità, di libertà e di giustizia.

Cinquant’anni di noi non sono un traguardo: sono una tappa, da cui ripartire con ancora più energia”.

Dopo l’intervento dell’assessora il microfono è passato ad Andrea Rondini, dirigente dei servizi educativi del Comune nel 1975. Rondini ha riconosciuto di aver avuto la fortuna di trovarsi al momento opportuno in un posto in cui si stava creando qualcosa di eccezionale. In quel 1975 c’erano, infatti, solo alcuni nidi privati a Perugia e si pensò quindi che l’Amministrazione pubblica dovesse essere presente in un settore così delicato dando servizi alla comunità. Da quell’idea nacque la storia che oggi viene celebrata.

La serie dei saluti si è chiusa con la video-testimonianza del dirigente in carica dal 1985 al 1999 Luciano Taborchi. Quest’ultimo ha spiegato che tra il 1985 ed il 1990 il comune riuscì ad imprimere la svolta ai servizi scolastici per connotarli maggiormente a livello educativo piuttosto che assistenziale, come era stato fino a quel momento, puntando sull’educazione dei bambini, la formazione degli addetti e la socializzazione. In questo funzionò perfettamente il raccordo tra gli asili nido e le 4 scuole materne comunali favorendo la continuità educativa.

Gli interventi

Successivamente ha preso la parola la sociologa dell’Università degli Studi di Perugia Silvia Fornari, il cui intervento è stato incentrato sul tema “I cambiamenti socio-culturali e il ruolo dei servizi dell’infanzia”.

Si è aperta quindi la sezione dell’incontro dedicata ai “dialoghi sull’educare tre ieri ed oggi: la voce di educatrici e coordinatrici pedagogiche”, condotta dal coordinatore pedagogico Bruno Manganelli.

Si è parlato di “Cura ed educazione” con Fabrizia Capitini e Miriam Arianna Milanesi, di “relazione con le famiglie” grazie agli interventi di Andreina Panico e Margherita Scarabattoli, ed infine di “Servizi educativi come luoghi di possibilità” con Rossella Pispola e Martina Servettini.

Non sono mancate nel corso dell’incontro le testimonianze dirette da parte di alcune famiglie.

Infine le conclusioni sono state a cura di Anna Lia Galardini, pedagogista e formatrice, mentre i saluti finali sono stati riservati alla dirigente dei servizi educativi e scolastici Ilenia Filippetti.

***

I prossimi appuntamenti

Le celebrazioni proseguiranno con due ulteriori appuntamenti.

Il 21 novembre presso la sala dei Notari di palazzo dei Priori si terrà il seminario “Cura è diritto” il cui tema centrale sarà “La cura è dono leggero. Custodire il tesoro dell’Altro”, dal Manifesto della Cura del Comune di Perugia.

Il giorno seguente in programma laboratori aperti alla città presso gli spazi Cerp all’interno della Rocca Paolina.

Infine nel mese di maggio 2026, presso gli spazi Cerp della Rocca Paolina, sarà visitabile la mostra con foto e materiali dei 50 anni di attività.

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