Approvato dal Consiglio il piano attuativo sull’Ac.Fi di via Settevalli

Respinte le osservazioni presentate

date
16 giugno 2025
- Redazione
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Il Consiglio comunale ha approvato con 18 voti a favore, 2 contrari e 7 astenuti nel corso della seduta del 16 giugno, il piano attuativo, in variante al p.r.g., parte operativa, relativo all’intervento di recupero del comparto “ac.fi3b” di via Settevalli. Introduzione del nuovo comparto a destinazione “ic(7)”, con pronunciamenti sulle osservazioni.

L’atto, con particolare riguardo alle osservazioni, è stato presentato dall’assessore David Grohmann.

Nel documento si ricorda che con deliberazione del Consiglio Comunale n.82 del 27/11/2024 è stato adottato, in variante al P.R.G, parte operativa, il piano attuativo avente ad oggetto il recupero e la riqualificazione dell’area “ex mercato ortofrutticolo” di Perugia.

Il piano riguarda aree destinate dal P.R.G. vigente come “Area centrale a funzione integrata Ac.Fi.3b” (art.134 del T.U.N.A.) e prevede la modifica del comparto in zona per “Insediamenti commerciali a grande struttura di vendita – IC(7)” (art. 142 del T.U.N.A.), con le seguenti caratteristiche: SUC a destinazione “IC” di mq 7.550, di cui massimo mq 3.500 destinati a superficie di vendita; SUC a destinazione autorimessa privata mq 5.570; altezza massima degli edifici pari a 16,00 metri.

Sono inoltre previste le seguenti prescrizioni: 1) cessione gratuita delle aree interessate dal “Corridoio infrastrutturale del BRT”; 2) demolizione degli edifici interferenti con il “Corridoio infrastrutturale del BRT” oppure restituzione delle somme sostenute dall’amministrazione comunale per tale demolizione; 3) corresponsione di una contribuzione straordinaria di € 170.275,00 in ragione dell’incremento di SUC a destinazione “IC” assegnata con la variante, da versare in sede di convenzione urbanistica e comunque entro due anni dall’approvazione del piano attuativo; 4) stipula di atto unilaterale d’obbligo che regoli gli impegni di cessione e versamento della contribuzione straordinaria, corredato da garanzia fidejussoria, da sottoscrivere entro 90 giorni dall’approvazione del piano attuativo.

Dopo l’approvazione è stato effettuata la pubblicazione dell’atto che, nelle more, ha ottenuto il parere igienico-sanitario favorevole di asl. Nel periodo di pubblicazione sono pervenute 4 osservazioni ed una replica, quest’ultima da parte del promotore dell’intervento.

Le osservazioni (di fatto uguali a coppie) vertevano sui seguenti temi: 1) mancato coordinamento tra il progetto del BRT e il progetto di riqualificazione del comparto Acfi3b; 2) assenza di uno studio trasportistico. Ricadute sull’impianto viabilistico. Intensificazione del traffico veicolare con ripercussioni negative sull’ambiente, in controtendenza rispetto agli obiettivi che vuole perseguire il BRT; 3) ostacolo in termini di accessibilità alla linea BRT. Riduzione (da monetizzazione) dei parcheggi pubblici. Errata quantificazione dell’importo della monetizzazione, 4) mancata sottomissione del piano alla procedura di VAS. Omesso recepimento nei documenti di progetto delle raccomandazioni contenute nella DD 8860 del 21/08/2023 del Servizio Sostenibilità ambientale regionale; 5) incompatibilità con il sistema distributivo commerciale esistente. Inserimento in un contesto commerciale di fatto saturo.; 6) mancato raccordo con le aree circostanti: la nuova variante spezza l’unitarietà del comparto Acfi 3a e Acfi 3b.

La replica del soggetto attuatore, in risposta alle osservazioni, invece, evidenziava i seguenti punti: 1) lo studio sul traffico veicolare condotto ha evidenziato la piena compatibilità dell’intervento con il sistema infrastrutturale esistente comprensivo delle previsioni del BRT; 2) gli obiettivi prestazionali prescritti nell’Atto di programmazione commerciale comunale sono stati tenuti nella più alta considerazione; 3) il progetto prevede la realizzazione di 485 posti auto, tra pubblici e privati, rapporto stimato in grado di assicurare la necessaria funzionalità d’uso da parte dell’utenza. La scelta di assoggettare a gestione diretta una quota di tali parcheggi è correlata a ragioni di sicurezza; 4) Il progetto è stato sottoposto ad un regolare ed approfondito screening in sede di verifica di assoggettabilità a VAS da tutti gli Enti preposti al controllo ed alla salvaguardia di ambiente e territorio, arrivando alla conclusione che il piano attuativo non dovesse essere sottoposto alla procedura di VAS; 5) il piano attuativo è basato su una rimodulazione del mix funzionale previsto per il comparto Acfi 3b, con una drastica riduzione della SUC edificabile che passa da mq 17.843 a mq 13.120. Tale condizione determina una consistente diminuzione del carico urbanistico e lascia inalterata la possibilità di attuazione del limitrofo comparto Acfi3a, che mantiene intatte le modalità di rapporto con la viabilità esistente.

A seguito di approfondimento ed analisi dettagliata gli uffici hanno inteso respingere le quattro osservazioni e accogliere la replica.

Occorre altresì ricordare che con nota del 7/02/2025 la U.O. Mobilità ed Infrastrutture ha comunicato al soggetto attuatore l’intenzione di procedere, in via anticipata, alle demolizioni degli immobili. interferenti con le aree oggetto di esproprio e occupazione temporanea per l’opera pubblica “Bus Rapid Transit”; inoltre ha quantificato in € 112.057,19 oltre IVA la somma da richiedere al promotore del comparto, congruentemente con gli impegni assunti in sede di adozione del piano attuativo.

In ragione di ciò è stato necessario modificare la bozza di atto unilaterale d’obbligo ed aggiornare il computo metrico delle demolizioni coerentemente con gli impegni di cessione e demolizione assunti dal promotore del comparto.

Con l’approvazione della variante, inoltre, vengono autorizzate:

-la parziale monetizzazione della superficie da destinare a parcheggio pubblico per l’importo di € 680.732,00 che sarà versato in sede di rilascio del permesso di costruire;

– la contribuzione straordinaria di € 170.275,00 che sarà versata entro due anni dall’approvazione del piano attuativo; l’obiettivo di riqualificazione urbanistica a cui è destinata la contribuzione straordinaria viene indicato in opere ed interventi pubblici da realizzare nella UUT 14 per l’adeguamento dei percorsi pedonali che collegano la struttura commerciale con il circostante tessuto edilizio e produttivo, eliminando le barriere architettoniche esistenti.

***

Il consigliere Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha detto di avere l’impressione che il termine più ricorrente nelle parole dell’assessore Grohmann sia stato “consumo di suolo” che, nel caso di specie, non ci sarebbe. Tuttavia oltre a questo tema c’è n’è un altro da analizzare bene, ossia quello della saturazione, sia commerciale che veicolare. Varasano si è quindi chiesto se in questa scelta vi sia solo un’acquisizione tecnica o se vi sia anche la politica, perché in quest’ultimo caso è necessario che l’Amministrazione se ne assuma ogni responsabilità senza scaricarla sul passato.

Varasano ha quindi preannunciato un voto contrario sull’atto.

La consigliera Margherita Scoccia ha spiegato che il progetto, tra i più significativi trattati in Consiglio comunale negli ultimi anni, non deve diventare un’occasione persa; Scoccia ha ribadito di aver già manifestato i dubbi sulla riqualificazione dell’area, su cui si va a calare un intervento di queste dimensioni con evidenti ricadute sulla stessa.

Nessuno – ha continuato – vuole essere proibizionista, ma ciò che ci auguravamo era che l’operazione andasse a curare gli aspetti più complessi di un’area già satura e ricca di insediamenti commerciali. Scoccia ha quindi preannunciato un’astensione sull’atto, motivata dalla presenza di un principio condivisibile (liberalizzazione del commercio), ma anche dalla constatazione del mancato confronto con parti sociali e territorio.

In risposta l’assessore David Grohmann ha detto di aver già chiarito più volte che questo progetto non è considerato dall’attuale Amministrazione tra i migliori possibili, ma, essendo legato alla realizzazione del Metrobus, il più grande intervento finanziato dal Pnrr voluto dalla precedente giunta, ha costretto l’attuale Esecutivo a prendere una decisione in tempi strettissimi per portare a casa il risultato. L’Amministrazione è stata quindi costretta a prendere una decisione che non la rappresenta idealmente in termini di percorso di sviluppo della città.

In senso generale (in particolare sulla destinazione alimentare) Grohmann ha voluto precisare che l’attuale Amministrazione ha interagito sulla pratica solo con un fondo di investimento immobiliare e non con altri.

Sulle dimensioni del comparto, ha poi chiarito che rispetto alla superficie utile ottenibile in attuazione concertata, alla fine vi sarà un incremento del solo 5%; niente a che vedere con piani che hanno determinato un forte consumo di suolo (es. insediamento Decathlon).

La consigliera Scoccia, chiamata in causa, ha inteso precisare che questo intervento non era imprescindibile rispetto a quello del metrobus, trattandosi di progetti differenti.

Quando all’insediamento Decathlon ha chiarito che esso non è stato frutto di una scelta della passata amministrazione Romizi, bensì ereditato.

Il consigliere Nilo Arcudi (Perugia Civica) ha sostenuto che l’insediamento in oggetto influirà molto sul territorio ed in particolare in quell’area già condizionata da una viabilità intensa vista la presenza di circa 15 insediamenti commerciali.

Si tratta quindi di un’area da tutelare che, invece, verrà fortemente condizionata da questo nuovo insediamento soprattutto in termini di traffico.

Rispetto al Brt, Arcudi ha fatto presente che, a differenza di quanto sostenuto dalla maggioranza, il progetto in discussione non è essenziale trattandosi di opere e piani diversi. Infine Arcudi ha espresso due ulteriori perplessità: gli effetti negativi che l’insediamento determinerà proprio sul Metrobus e l’impatto negativo sulle attività commerciali presenti nell’area già satura.

Il consigliere del M5S Stefano Nuzzo ha ricordato che oggi non si discute della tipologia dell’intervento, ma solo delle osservazioni. Detto ciò ha ribadito che non si può ignorare che l’intervento, pur se legittimo, pone interrogativi sullo sviluppo urbano, specie in un’area atrofizzata. Inoltre, pur trattandosi di interventi distinti, è evidente che la realizzazione del Brt e questa variante sono strettamente connesse tra loro e si influenzano. Quindi è legittimo valutare le interferenze tra i due interventi.

In merito alle osservazioni, ha concordato con le determinazioni assunte dagli uffici.

L’assessore alla mobilità Pierluigi Vossi ha ricordato che il Brt nasce come progetto legato ad un bando ministeriale poi confluito nel pnrr. Trattandosi di progetto datato, lo stesso doveva essere portato all’attenzione della città ben prima che nel solo anno 2023.

Quanto alla pratica odierna, Vossi ha fatto rilevare che la precedente giunta era ben a conoscenza dell’operazione, tanto è vero che risale all’anno 2023 una nota della proprietà con cui si accoglieva la proposta dell’allora Amministrazione circa il trasferimento a titolo gratuito di alcune aree private per la realizzazione del Brt. Dunque il legame strettissimo tra le due opere era ben noto.

Secondo il consigliere Nicola Paciotti (PD) è evidente che un progetto così ampio non può essere comparso magicamente lo scorso anno, essendosi sviluppato progressivamente sotto un’altra giunta. Pur con ciò l’Amministrazione attuale si è assunta la sua responsabilità nel rispetto della continuità amministrativa e non rimangiandosi gli impegni assunti dal Comune, anche se da altri. In ogni caso in questi mesi si è cercato di lavorare per migliorare il progetto, confrontandosi con la città e facendo sì che si potesse facilitare la realizzazione del Metrobus.

Il consigliere Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) ha sostenuto che l’attuale Amministrazione si è ritrovata sulle spalle il Metrobus; pur con ciò viene attaccata dall’opposizione perché sta cercando di lavorare per creare un percorso che costruisca un sistema, ossia far funzionare il Brt. Dunque in relazione ad una visione ereditata, l’Amministrazione con senso di responsabilità ha scelto di portare a casa il risultato nel pieno rispetto del principio di continuità amministrativa.

Infine Ferranti ha spiegato che vi è la volontà della maggioranza di lavorare affinché, con l’approdo del Brt, si cambi la cultura dei cittadini disincentivando l’uso dell’auto privata in favore del mezzo pubblico, anche per recarsi a fare la spesa.

Il consigliere Cesare Carini (Pensa Perugia) ha ricordato che l’oggetto dell’atto sono solo le risposte alle osservazioni pervenute, essendo stato il piano già adottato da tempo.

In questo contesto le risposte formulate dagli uffici alle osservazioni appaiono corrette e condivisibili.

Infine Carini ha fatto rilevare come durante il dibattito non sia mai emerso un aspetto, presente nella pratica e nelle precedenti: si tratta del fatto che l’insediamento andrà ad incidere, recuperandoli, su immobili oggi abbandonati e degradati,

Paolo Befani (FdI) ha espresso perplessità sul fatto che, a fronte di un’opera tanto grande, l’Amministrazione non sia riuscita ad ottenere dal privato adeguate compensazioni, sia economiche che in termine di spazi verdi ecc.

Infine Riccardo Vescovi (Anima Perugia) ha definito le posizioni espresse dall’opposizione strumentali: fa specie – ha sostenuto – sentire certe affermazioni da chi ha governato per tanto tempo ed è stato artefice di questa situazione.

Nel merito ha detto di essere cosciente che l’atto non sia la soluzione ideale, ma rappresenti al momento la migliore possibile da poter adottare.

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