Strabismi Festival: ecco teatro, danza e musica per “mettere a fuoco la scena contemporanea”

Perugia ospita al teatro del Pavone la XII edizione della manifestazione in programma in due fasi: da ottobre a dicembre e poi nel marzo 2026.
Si parte giovedì 2 ottobre alle 21 con “Ionica”. Ingresso gratuito

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29 settembre 2025
- Redazione
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Teatro, danza e musica per “mettere a fuoco la scena contemporanea”: arriva a Perugia Strabismi Festival, nato nel 2015 per tutelare, sostenere e promuovere la diffusione del teatro emergente italiano. Con una grande attenzione alle giovani generazioni, di artisti e pubblico, grazie alla direzione artistica partecipata (DAP), un modello di co-gestione culturale che coinvolge gli spettatori under 30.

 

Sarà il rinnovato teatro del Pavone ad ospitare la XII edizione della manifestazione, a ingresso gratuito, promossa dall’associazione culturale Strabismi e in programma in due fasi distinte: da ottobre a dicembre e poi nel marzo 2026.

 

“Quando gli occhi si posano su un’opera d’arte – sottolinea Alessandro Sesti, direttore artistico della rassegna – generano un conflitto nell’osservatore: la reazione emotiva e quella razionale causando una sorta di strabismo emotivo. Ecco l’origine del nostro nome. Con l’arrivo a Perugia, grazie a numerose collaborazioni (Risonanze Network, Orchestra da Camera di Perugia, Umbria Danza Festival, Indigo, Una Regione per Restare, Festival per la parità di genere), Strabismi Festival amplia la propria proposta e divide in due parti la programmazione offerta: da ottobre a dicembre ospiterà alcuni artisti della scena nazionale che, seppur ancora anagraficamente giovani, hanno mostrato un percorso artistico delineato e ricevuto alcuni tra i premi più importanti rivolti al teatro emergente. Nella seconda parte, che prende il nome di Exotropia (un particolare strabismo che crea la “doppia visione”) e che si terrà dal 18 al 21 marzo 2026, verrà dato spazio ai talenti emergenti del panorama italiano”.

 

La prima parte della rassegna: l’impegno sociale – Omotransfobia, dipendenze affettive, violenza domestica, inquinamento, mafia: la prima parte di Strabismi Festival ha una forte vocazione sociale, e ogni spettacolo sarà introdotto, dalle 18.30, da un incontro di approfondimento con l’artista protagonista dello spettacolo serale intervistato dall’associazione Una Regione per restare.

 

Si parte con Ionica, della compagnia Sesti/Contini, giovedì 2 ottobre alle 21 al teatro del Pavone, spettacolo dedicato alla vicenda di Andrea Dominijanni, il primo testimone di giustizia della fascia ionica che dal 2015 vive sotto scorta di massimo livello. La sua denuncia ha portato all’arresto di otto capi cosca. Per raccontare la sua storia, nel 2019 Alessandro Sesti, umbro e figlio di operai, ha vissuto sotto scorta insieme a lui e alla sua famiglia. Negli occhi di Andrea ha rivisto quelli di suo padre quando il terremoto ha provato a strappare via tutto.

 

La rassegna proseguirà poi – sempre al Pavone, con la formula incontro alle 18.30 e spettacolo alle 21 – giovedì 16 ottobre con Spaidermen, di Giacomo Dimase, evento realizzato in collaborazione con il Festival Internazionale per la Parità di Genere; mercoledì 5 novembre, in scena Con il tuo sguardo, di Claudia Calcagnile/Compagnia Oltremura; giovedì 13 novembre, Molto dolore per nulla, di Luisa Borini; mercoledì 3 dicembre, a chiudere la prima parte di Strabismi Festival, La teoria del cracker, di Daniele Aureli.

 

Exotropia, 18 – 21 marzo 2026: Protagoniste le compagnie emergenti – Realizzata con il sostegno dei Fondi PR – FESR 2021-2027 – Priorità 1 – OS 1.3. – Azione 1.3.4. Bando per il sostegno di progetti nel settore dello spettacolo dal vivo – anno 2024 la rassegna  Extropia si terrà dal 18 al 21 marzo, sempre al teatro del Pavone, con protagoniste giovani compagnie emergenti.

 

Aperta dal concerto degli Archi dell’Orchestra da Camera di Perugia (alle 18 all’Auditorium San Francesco dei Nobili, in via degli Sciri), la prima giornata proseguirà alle 21 a teatro con lo spettacolo Acquazzone, di Giuseppe Armillotta. Nei giorni successivi doppio appuntamento quotidiano, alle 19 e alle 21: giovedì 19 marzo Vaskrik! (The cattle follow her, for they know her voice), di Tilia Auser, e IF (sulla possibilità di un incontro), della  Compagnia Amico/Lorusso; venerdì 20 marzo Ahmen, di Cromo Collettivo Artistico, e Una voce umana, di Francesca Fedeli; sabato 21 marzo Quando diventerò piccolo, di Sergio Beercock, e The old man, della compagnia Nanouk.

Dal 19 al 21 marzo, infine, dopofestival  Strabismi fields forever, negli spazi dell’Indigo Art gallery & cafè, in via Oberdan, con la musica di N3YM e Fuzzo Raimi (19 marzo), Mocked Monkey (20 marzo) e Nonsolotommaso (21 marzo).

 

La direzione artistica partecipata – L’attenzione alle nuove generazioni non si limita ai soli artisti, ma anche agli spettatori. Dal 2018, infatti, Strabismi ha attivato un progetto di Direzione Artistica Partecipata (DAP) che mette i giovani spettatori al centro dell’organizzazione stessa del festival. La DAP è un modello di co-gestione culturale in cui un gruppo di giovani, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, viene coinvolto attivamente nella selezione di progetti artistici, nella programmazione di Strabismi Festival e nell’assegnazione di premi nazionali sotto la supervisione del suo direttore Alessandro Sesti.

 

Questo approccio non solo forma i giovani nel campo delle arti performative e della gestione culturale, ma promuove anche il pensiero critico, la responsabilità e l’intelligenza collettiva attraverso un processo di learning by doing e condivisione del potere decisionale. Ogni anno la DAP segnala alcuni spettacoli provenienti dalla rassegna Exotropia, che possono così accedere a una serie di occasioni e agevolazioni per la diffusione dei propri progetti e spettacoli.

 

Per partecipare: strabismidap@gmail.com o via whatsapp a 3476084020.

 

In occasione della presentazione del Festival, lunedì 29 settembre, Tommaso Bori, assessore alla cultura della Regione Umbria, ha dichiarato: “Strabismi rappresenta il modello su cui vorremmo si sviluppi l’impresa creativa e culturale in Umbria, basandosi cioè su cooperazione, collaborazione e contaminazione. Nello specifico questo Festival porta una proposta di qualità in un luogo centrale di Perugia, il teatro del Pavone, che finalmente torna ad essere fruibile per tutta la cittadinanza”.

 

“Porto anche i saluti dell’assessore alle politiche culturali Marco Pierini e di tutta l’amministrazione comunale – ha poi detto Fabrizio Croce, assessore allo spettacolo dal vivo e alla creatività urbana del Comune di Perugia -. Grande soddisfazione per una manifestazione che tocca Perugia per la prima volta in modo continuativo sotto forma di rassegna. Questo festival esalta due concetti, quelli di rete e incubatore, che si sposano perfettamente con il ruolo che, nei nostri auspici, dovrà avere il Teatro Pavone, un luogo importantissimo, finalmente restituito alla città. Un luogo che dovrà operare in modo complementare con gli altri spazi della programmazione culturale, pubblici e privati, grandi e piccoli, di Perugia, che metterà in rete realtà con una storia, come Strabismi, capaci di rendere più ricco il panorama culturale locale e regionale, e, al tempo stesso, che potrà fare da incubatore a nuove progettualità”.

 

Infine, per Alice Spilla dell’associazione Una Regione per Restare, “cultura e socialità sono aspetti che spesso vengono messi in secondo piano rispetto ad altri temi che si ritengono più importanti nella vita pubblica, ma per noi sono centrali, e in questo ci siamo ritrovati perfettamente nella filosofia nel festival Strabismi e nella sua volontà di rendere la cultura partecipata e fruibile per tutti e tutte”.

 

 

 

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