Serenamente: il tema della salute mentale al centro dell’incontro al teatro Pavone

L’intervento della sindaca Ferdinandi

date
10 ottobre 2025
- Redazione
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E’ in programma in alcuni luoghi del Centro storico di Perugia fino a sabato 11 ottobre “Serenamente” la serie di appuntamenti sul tema della salute mentale, con approfondimenti sia sugli aspetti medico-clinici che sulle componenti socio-culturali.

L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, è a cura dall’associazione “Una mente per amica”, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Perugia e l’Usl Umbria1 ed il patrocinio del Comune di Perugia.

In questo contesto, questa mattina, 10 ottobre, si è tenuto presso il teatro del Pavone un incontro sul tema della salute mentale moderato dal consigliere comunale Federico De Salvo.

De Salvo, aprendo i lavori, ha ricordato che nella giornata odierna si celebra la giornata internazionale della salute mentale un’occasione di incontro e confronto tra esperti del settore, politica e società che si pone l’obiettivo di: sensibilizzare sull’importanza della salute mentale, lottare contro lo stigma che, ancora oggi, ruota su questo tema, coinvolgere le Istituzioni sull’importanza del benessere psicologico, sulla prevenzione e sull’incremento di azioni a sostegno di attività e programmi sulla salute mentale.

Secondo De Salvo nel 2025 non è più accettabile che la salute mentale rappresenti un fattore escludente. Ecco perché in questa battaglia di civiltà è fondamentale la collaborazione tra le istituzioni sanitarie, quelle amministrative e la cittadinanza tutta.

In apertura di incontro ha portato il saluto dell’Amministrazione regionale il vice presidente Tommaso Bori che ha voluto ricordare l’esistenza nell’area di viale Manuali (oggi sede di università e scuole) del manicomio luogo – ha detto – ove non venivano confinati i cosiddetti “matti” ma i poveri e, di fatto, gli stessi operatori sanitari.

L’azione di liberazione, culminata con la legge Basaglia, ha comportato finalmente la possibilità di cura della salute mentale e rappresenta una delle pagine più belle della storia italiana e soprattutto perugina.

Partendo da queste basi il compito delle istituzioni nel futuro è di ribaltare la dinamica che vede da sempre la salute mentale all’ultimo posto per investimenti: perché non c’è salute individuale vera senza salute mentale. In questo contesto è fondamentale il ruolo del pubblico essendo la salute un diritto di tutti.

Microfono poi alla sindaca Vittoria Ferdinandi che ha rivolto, innanzitutto, un ringraziamento all’associazione “Una mente per amica” per aver costruito con passione, dedizione e ostinazione questo festival che rappresenta un utile momento di confronto.

Un ringraziamento lo ha poi rivolto al vice presidente Bori perché nel suo intervento ha trasmesso un elemento di speranza, avendo dimostrato che le istituzioni possono entrare nella profondità delle questioni.

La sindaca ha rimarcato che Perugia, in questo ambito, vanta una storia straordinaria avendo lottato per superare la logica dei manicomi ben prima dell’avvento della legge Basaglia tramite una vera e propria “rivoluzione democratica” in psichiatria.

“Conoscere il nostro passato è il modo migliore per progettare al meglio il nostro futuro”.

Ferdinandi ha tenuto a precisare, tuttavia, che esistono nella realtà “chilometri e chilometri” di manicomi “occulti” perché le società sono ancora oggi fortemente escludenti, dividendo tra chi ha diritti di serie A e diritti di serie B.

Occorre quindi lottare per ampliare il concetto di salute mentale, superando quel terrore, diffuso nella società, nei confronti di ogni forma di fragilità; dalla fragilità, invece, occorre ripartire per superare la solitudine sociale emergente e costruire una società più coesa e solidale.

Da operatrice nel settore la sindaca ha raccontato la sua esperienza professionale nei CSM e lavorativa nel ristorante “Numero zero”: una scommessa di grande successo che ha avuto il merito di creare un ambiente sereno in cui tutti hanno avuto gli stessi diritti e possibilità, favorendo percorsi di vita individuali.

“Viviamo un tempo in cui stare bene psichicamente non è facile per molteplici ragioni (la precarietà del lavoro, le difficili situazioni sociali specie nelle periferie, la rottura dei legami intergenerazionali, l’inesistenza del corpo sociale, la solitudine fin dai 20 anni o ancor prima).

A fronte di questo quadro complesso, il nostro compito oggi è di occuparci della salute mentale con uno sguardo di cura, accogliendo tutte le fragilità”.

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Dopo i saluti della sindaca quelli del direttore di Afas Raimondo Cerquiglini, della vice presidente Afas Sabrina Morosi e del segretario regionale Sumai Umbria (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana) Francesca Castellani.

A seguire gli interventi degli esperti Paolo Mancini, già professore ordinario di Sociologia delle comunicazioni al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia, che ha parlato di “mutazioni della comunicazione e individualismo” e di Elide Francesca De Carlo che relazionato su “solitudine ed identità ambientale nei contesti di vita”.

C’è stata poi l’assegnazione del premio “il benessere come visione”: il riconoscimento è stato assegnato al Barton group per l’impegno del benessere psicologico sul lavoro. Il premio è stato consegnato dall’artista Gianluca Ghirelli, autore dell’opera “Narciso” emblema della II edizione di Serenamente.

Infine chiusura con l’intervento della prof.ssa Tiziana d’Acchille, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, che ha parlato di “solitudine e società riflessioni visive nell’arte contemporanea”.

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L’associazione perugina “Una mente per Amica”, nasce con l’impegno di affrontare e prevenire i disturbi mentali, come ansia, depressione e altre problematiche psichiche. Attraverso un approccio basato su sensibilizzazione, informazione e ricerca, si propone di promuovere la consapevolezza e la cultura sulla salute mentale e sul benessere psico-sociale, aiutare la prevenzione dei disturbi di carattere mentale, combattere il pregiudizio e lo stigma e modificare l’atteggiamento nei confronti dei disturbi mentali.

Ciò anche tramite il sostegno alla ricerca scientifica, attraverso raccolte fondi per sostenere progetti di ricerca, con l’obiettivo di migliorare la diagnosi e le cure per le patologie della salute mentale.

“Per realizzare i nostri obiettivi – spiegano dall’associazione – ci basiamo su alcuni principi fondamentali che guidano le nostre attività. Crediamo nella collaborazione con le istituzioni, nell’importanza dell’educazione emotiva e nella promozione di una consapevolezza diffusa sulla salute mentale, indispensabile per costruire un futuro migliore per le nuove generazioni.

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