Nella seduta del 19 dicembre il Consiglio comunale ha approvato con 19 voti a favore e 3 astenuti l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Lucia Maddoli e Fabrizio Croce del gruppo consiliare Idee Persone Perugia, avente ad oggetto: “Sensibilizzazione e promozione presso la cittadinanza dell’istituto dell’affido familiare”.
L’atto – illustrato dal consigliere Croce (nella foto) – anzitutto si sofferma sull’istituto dell’affido familiare, previsto dall’ordinamento tra le misure di aiuto e sostegno alle famiglie, come intervento temporaneo laddove la famiglia d’origine non sia momentaneamente in grado di prendersi cura del minore, cioè di garantirgli il diritto ad essere cresciuto ed educato in modo che gli venga assicurato uno sviluppo psico-fisico sano ed equilibrato (legge n. 184/83 e n. 149/2001). L’affido familiare si articola in due fattispecie, la prima di natura consensuale, disposta dal servizio sociale, con il consenso dei genitori del minore, reso esecutivo da un provvedimento del giudice tutelare, e la seconda di natura giudiziale, ovvero disposto con provvedimento del Tribunale per i minorenni, laddove manchi l’assenso dei genitori o del tutore. Possono accogliere minori in affido familiare sia coppie, coniugate e non, che singole persone, di qualsiasi età, con o senza figli, previa adeguata preparazione da parte del Servizio sociale.
In sintesi, l’affido familiare consiste nell’accogliere nella propria casa/famiglia un minore, prendersene cura per un periodo di tempo determinato, rispettando la sua storia personale e familiare e provvedendo anche a quel complesso doveri di mantenimento, istruzione, educazione in cui si sostanzia l’aspetto interno della responsabilità genitoriale, senza interrompere il legame con la famiglia d’origine.
L’odg poi sottolinea che a livello nazionale, ma anche nel nostro territorio, sono sempre più numerose le famiglie che vivono situazioni di disagio sociale e di difficoltà e, di conseguenza, è aumentata la necessità di ricorrere all’istituto dell’affido familiare per tutelare il diritto dei minori a crescere con figure adulte di riferimento che gli garantiscano una sana ed equilibrata crescita psico-fisica in un ambiente protetto.
Le nuove peculiarità delle situazioni di difficoltà delle famiglie e dei minori impongono sempre di più una sensibilizzazione della popolazione e una ricerca e scelta da parte dei Servizi, di coppie o singoli particolarmente adeguati a prendersi cura di ogni singolo minore.
A fronte di tali esigenze, in costante aumento, si possono constatare nel nostro territorio banche dati di coppie e singoli disponibili all’affido familiare sempre più scarne e una scarsa conoscenza e consapevolezza da parte della cittadinanza sul tema dell’affido familiare.
E’ dovere delle istituzioni a tutti i livelli – è la convinzione espressa nell’odg – occuparsi della crescita e del benessere dei minori in quanto soggetti di diritto, particolarmente vulnerabili in ragione della loro minore età.
Il Tribunale per i minorenni dell’Umbria si trova quotidianamente a fronteggiare la necessità di allontanare temporaneamente minori dalla propria famiglia d’origine e spesso il Servizio Affidi non riesce a fornire nominativi di coppie o singoli disponibili e adeguatamente formati.
Il Comune di Perugia gestisce un servizio affidi che opera nel territorio dei Comuni di Perugia, Torgiano e Corciano, della Zona Sociale n. 2, attraverso un’equipe formata da assistenti sociali del Comune di Perugia e psicologi della Asl, che hanno in carico le situazioni di affido e seguono i progetti di affido (i minori, famiglie affidatarie e le famiglie d’origine). Il servizio è inoltre rivolto alle persone che intendono dare la loro disponibilità a progetti di affido familiare, ai Servizi Sociali territoriali e al Tribunale per i Minorenni.
Ciò premesso, l’odg intende impegnare sindaco e giunta a:
– farsi promotore di iniziative annuali di sensibilizzazione verso la cittadinanza sul tema dell’affido familiare, in collaborazione con le istituzioni, i professionisti, le organizzazioni del terzo settore che si occupano di questo ambito, in modo da creare nel territorio una vera e propria cultura dell’affido;
– farsi promotore di percorsi di formazione che preparino le persone interessate all’esperienza dell’affido familiare, sia dal punto di vista emotivo che pratico e normativo, e che permettano al Servizio Sociale di acquisire una conoscenza degli aspiranti affidatari idonea a poterli abbinare proficuamente alle specifiche situazioni, tenendo conto delle caratteristiche del minore e della sua storia;
– promuovere reti o equipe multiprofessionali di supporto ai progetti di affido familiare che seguano le famiglie affidatarie per la durata dell’affido e che costituiscano un’opportunità di confronto e punto di riferimento e di sostegno a loro disposizione.
Elena Ranfa (Pd) ha ricordato che attraverso le audizioni in commissione è emersa la profonda necessità di mettere a conoscenza la popolazione delle diverse tipologie di affido, per cui sono tante le opportunità che le famiglie potrebbero offrire ai minori, spesso, invece, neppure note. È dunque importante diffondere una informazione corretta.
Per la consigliera Francesca Tizi (M5s) appoggiare l’odg costituisce una scelta politica ben determinata, che si richiede all’amministrazione comunale, perché dare centralità all’affido e promuoverlo presso la cittadinanza significa dare priorità alla tutela della persona in seno alla famiglia. Tale scelta comporta anche stanziamenti economici, che ha auspicato.
Gino Puletti (Progetto Perugia) ha ricordato che il Comune svolge un’attività ormai consolidata per fornire un servizio prima svolto dalla Provincia ed è coordinatore di un’area sociale sovracomunale. L’esigenza è quella di strutturare e rafforzare una rete collaborativa e di coordinamento in modo che i Comuni non siano soli.