La I commissione, presieduta da Michele Nannarone, ha proseguito la trattazione della proposta di delibera presentata dalla consigliera Cristiana Casaioli e sottoscritta dai gruppi consiliari Progetto Perugia, Idee Persone Perugia, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Salvini per Perugia, Italia Viva Perugia Civica, Tesei Presidente per l’Umbria, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico su: “Approvazione Regolamento della Consulta per la Mobilità attiva e la Sicurezza stradale”.
L’illustrazione era stata fatta nella seduta del 6 novembre (https://perugiacomunica.comune.perugia.it/consiglio-comunica/commissione-affari-istituzionali-approvate-le-modifiche-alla-carta-dei-diritti-dei-consumatori/).
Casaioli ha ripercorso gli aspetti principali del regolamento, dalla struttura volutamente snella (solo 9 articoli) per delineare una base il più possibile efficace e operativa. La consigliera ha ricordato che la consulta è concepita come un organismo consultivo destinato a esprime pareri nelle materie di competenza e ha rimarcato l’importanza dell’articolo 2, che riflette l’importante ruolo riconosciuto dal Comune alla mobilità ciclistica e pedonale in linea con le previsioni del Pums. Si è cercato – ha continuato Casaioli – di codificare la struttura dell’organismo aprendo però al contempo alla partecipazione dei portatori di interessi. Lucia Maddoli (IPP) ha affermato che l’articolato riflette un approccio di mediazione con l’intento di far sì che in futuro lo strumento di partecipazione oggetto del regolamento prenda effettivamente corpo.
Michele Guaitini (Fiab), sentito come ospite, ha ringraziato il Consiglio per aver deciso con voto unanime di prevedere la Consulta. Sul regolamento, però, ha espresso una posizione critica rispetto all’impostazione generale. Guardando alle migliori esperienze d’Italia – ha detto – le consulte sono organismi totalmente autonomi rispetto all’amministrazione comunale. In questo caso, invece, in quanto costituita e convocata dal sindaco, la consulta appare più che altro uno strumento in mano all’amministrazione.
Riguardo la composizione, i consiglieri comunali, i componenti dell’esecutivo e il sindaco a suo avviso potrebbero sempre assistere pur senza diritto di voto. Pertanto non ha condiviso la specifica che la consulta sia composta anche dal sindaco, da un consigliere di maggioranza e da un consigliere di minoranza con diritto di voto. Quanto ai requisiti previsti per le associazioni, l’iscrizione al terzo settore per Guaitini appare troppo limitante e rischia di ridurre il numero dei partecipanti effettivi. La partecipazione – ha sottolineato – deve essere il più possibile allargata visto che si tratta di un organo di supporto all’amministrazione. Richiamando una formula utilizzata a Bologna e Torino, si dovrebbero più semplicemente ammettere le associazioni con uno statuto coerente con le finalità dell’organismo. La durata dell’organismo, infine, non dovrebbe coincidere con quella del sindaco.
Anche secondo Maurizio Zara (Legambiente) la consulta, novità indubbiamente positiva, deve essere il più possibile autonoma rispetto all’amministrazione. Andrebbe inoltre inserita nella definizione dell’organismo anche la funzione di proposta, oltre che quella consultiva. Si potrebbe prevedere la presenza di invitati permanenti, come, ad esempio, le associazioni universitarie, per favorire la presenza di tali soggetti, e, come in altre realtà, anche la figura del vicepresidente per agevolare l’operatività dell’organismo.
Casaioli ha detto che all’inizio si era pensato a un modello di consulta più staccata dall’amministrazione, ma si è reputato opportuno seguire lo schema previsto per gli altri analoghi organismi. La consigliera ha invitato poi a distinguere il tema della composizione da quello partecipativo: sono i membri effettivi, tra cui le associazioni con determinate caratteristiche, a rendere attiva la consulta e ad esercitare il voto, fermo restando che poi tutti, in astratto, possono partecipare e seguire i lavori.
Francesco Zuccherini (Pd) ha ricordato che l’iter in atto è positivo perché porterà a istituire una struttura in grado di dare un contributo importante all’amministrazione. A parte modifiche tecniche, come l’introduzione della figura del vicepresidente, che potrebbero essere immediatamente accolte, secondo Zuccherini, alla luce del dibattito e delle audizioni vanno affrontati diversi aspetti, come la spettanza della presidenza al sindaco o comunque a un membro di giunta. Nel caso della consulta della famiglia e dell’osservatorio sui rifiuti, infatti, già non si osserva tale schema. Il consigliere ritiene inoltre convincente la formula utilizzata dal Comune di Bologna per individuare le associazioni da ammettere nella consulta.
Anche Fabrizio Croce (IPP) si è detto perplesso rispetto alla previsione della presidenza affidata al sindaco o a un suo delegato, ma favorevole rispetto all’ipotesi che la consulta sia composta anche da due consiglieri, di maggioranza e di minoranza, perché in tal modo si assicura una interrelazione costante con il Consiglio.
Lorenzo Mattioni (Lega), oltre a soffermarsi su aspetti tecnici concernenti il voto, ha manifestato apertura sulla possibilità di ridiscutere l’attribuzione della presidenza al sindaco. Per il resto, a suo avviso devono far parte della consulta solo enti e associazioni che per statuto si interessano specificamente di mobilità e la durata dell’organismo deve essere allineata a quella della consiliatura.
La seduta è stata quindi aggiornata.