Profonda umanità e dedizione al lavoro. Sono queste le qualità citate dalla targa apposta nell’atrio di Palazzo Grossi in memoria di Alessandro Fedeli, dipendente del Comune di Perugia prematuramente scomparso. Nella mattinata del 19 ottobre si è svolta una breve cerimonia in occasione della scopertura. A prendere l’iniziativa sono stati i colleghi di Alessandro che, assunto nel 2011, è morto nel 2019, a 35 anni, per una malattia. Alla presenza dei genitori, il giovane, che ha lavorato a Palazzo Grossi presso l’unità operativa Sistemi tecnologici, energetici e informatici, è stato ricordato dal dirigente dell’Area Governo del territorio e Smart City, Gabriele De Micheli, e, a nome di tutti i colleghi, da Daniela Mecocci, con l’intervento anche del sindaco Andrea Romizi. “Al colloquio per l’assunzione ho capito che era la persona giusta per noi – ha detto il dirigente -. Sin dai primi giorni, Alessandro ha confermato l’impressione che ci aveva dato di competenza e positività e si è ambientato bene. Ci colpiva la sua capacità di ‘addomesticare’ i pc e di gestire le procedure più complicate. Riusciva sempre a mettere tutti d’accordo con i suoi modi riservati e non appariscenti”. Per questo “abbiamo voluto collocare la targa in sua memoria in un punto così centrale di Palazzo Grossi. Qui passiamo ogni giorno e potremo ripensare ai valori della pacatezza e della serenità che Alessandro ci lascia”. Daniela Mecocci lo ha ricordato come “un collega speciale”, che “riusciva a trasmettere un’energia positiva” anche se “sapeva bene quanto la vita può metterti alla prova”. Il sindaco, prima di leggere una preghiera scritta dalla stessa Mecocci, ha parlato ai dipendenti: “Mai come in questa occasione ho percepito così fortemente il vostro cuore, vuol dire che Alessandro è riuscito a dare un senso alla sua vita. Mi fa pensare a quelli che considero i veri rivoluzionari: le persone miti, che, senza spingere e urlare, arrivano più lontano, che modificano il mondo lasciando qualcosa. Vorrei che questa targa servisse a orientarci, a stimolare la capacità di creare intorno a noi la giusta armonia”. La famiglia ha ringraziato per la vicinanza manifestata e per il gesto simbolico dell’apposizione della targa, utile a ricordare quanto il figlio amasse lavorare a Palazzo Grossi.