Il Nobile Collegio della Mercanzia ha ospitato questa mattina l’incontro “Insieme per il futuro del Centro Storico”, un confronto tra rappresentanti di Confcommercio e dell’Amministrazione comunale. Sul tavolo le principali criticità che attualmente penalizzano l’acropoli e le possibili strategie per rilanciarla. Ciò sarà possibile anche grazie alla sottoscrizione tra le parti di un patto di collaborazione.
Presenti all’evento la sindaca Vittoria Ferdinandi, gli assessori Andrea Stafisso e Fabrizio Croce, il presidente di Confcommercio Perugia Michele Biselli, il presidente del consorzio Perugia in Centro Paolo Mariotti ed il rettore del Nobile Collegio della Mercanzia Giuseppe Severini.
LE PAROLE DELLA SINDACA
Aprendo il suo intervento Vittoria Ferdinandi ha rivolto un ringraziamento al presidente Biselli e al rettore Severini per aver pensato questo momento in un luogo così importante come è il Collegio della Mercanzia: “credo – queste le sue parole – che la simbologia sia fondamentale in politica e nelle relazioni umane; è quindi importante ciò che questo luogo ci suggerisce, ossia che la mercanzia è sempre stata per la nostra città la prima nobile arte. Penso, pertanto che sia fondamentale rientrare tutti insieme in questo luogo-simbolo per rinsaldare il rapporto tra i commercianti, il tessuto produttivo e di commercio della nostra città e l’amministrazione comunale”.
La sindaca, citando una poesia di Guido Catalano “teniamoci stretti che c’è vento forte”, ha detto di essere consapevole del fatto che “il vento in questo momento per il commercio, soprattutto di prossimità è un vento molto forte che piega i rami ed in alcuni casi li spezza”. A fronte di ciò, con profonda partecipazione, ha rassicurato i presenti sul fatto che il tema del centro storico, della sopravvivenza e del rilancio delle attività commerciali rappresenta per l’Amministrazione una preoccupazione quotidiana e costante che va inserita dentro una cornice molto ampia ossia la desertificazione dei centri storici.
Per superarla occorre stare tutti uniti per mettere in campo politiche sinergiche.
In quest’ottica la sindaca ha preannunciato l’intenzione, nell’ambito della prossima riunione di Anci nazionale il 17 aprile, di voler portare all’attenzione del ministro Fitto, quale priorità dei Capoluoghi di regione il problema della desertificazione dei centri storici, chiedendo al Governo che vengano ristanziati i fondi per il sostegno alla residenzialità in particolare quella dedicata alle fasce più giovani, ossia quelle che favoriscono la vivacità dell’economia, garantendo anche la sopravvivenza del piccolo commercio: infatti il tessuto del commercio di prossimità deve essere nutrito in primo luogo da chi il centro storico lo vive.
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Altro punto nevralgico è quello dell’accessibilità dell’acropoli che – ha detto la sindaca – va ripensata.
Dall’insediamento della nuova Amministrazione – ha quindi comunicato – è stato subito effettuato un complesso lavoro di ricognizione “che ci mette di fronte al fatto che così come è pensato il sistema non si può andare avanti”, a causa della presenza di alcune anomalie, tra cui il numero eccessivo di permessi e l’assenza di telecamere in uscita, temi che favoriscono la “sosta selvaggia”.
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Ma il centro storico è indissolubilmente legato anche al tema del decoro. Sotto questo profilo – spiega la sindaca – va ricostruita una nuova narrazione dell’acropoli, una nuova identità che deve essere prima di tutto attrattiva: “Stiamo lavorando – ecco le sue parole – perché ci piacerebbe moltissimo lasciare alla fine di questi cinque anni di mandato un Corso Vannucci diverso, intervenendo ad esempio sulla ripavimentazione. Vorremmo cioè un Corso Vannucci che sia davvero un’immagine di impatto e di bellezza grande; il simbolo di un’Acropoli che torni a puntare sulla qualità, sul design urbano, sulla bellezza e sulla cultura”.
Ciò riguarderà i dehors, argomento su cui verrà avviato un dialogo con commercianti e soprintendenza al fine di strutturare un progetto di qualità e di bellezza, ma soprattutto la riprogettazione del verde del centro storico sull’esempio, virtuoso, di altre realtà italiane tra cui ha citato Catania, per trasformare il centro di Perugia nel cuore verde della regione.
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Le riflessioni della sindaca non si fermano qui. Altro spunto di riflessione ha riguardato la necessità di tornare a prevedere in centro un’offerta merceologica più varia, arginando la spinta attuale diretta verso la sola somministrazione di alimenti e bevande.
In questo contesto spicca il tema delle deroghe, su cui – ha detto con chiarezza la Prima Cittadina – vogliamo intervenire a brevissimo andando ad individuare dei criteri differenti che permettano alla nostra giunta di avere competenze dirette su tutto ciò che viene aperto nel centro storico non riservandolo solo agli uffici.
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La sindaca ha concluso spiegando che l’Amministrazione già ora sta investendo molto sulla città ed il suo centro storico, soprattutto in termini di cultura, valorizzando il ruolo di palazzo della Penna quale centro per le arti contemporanee e, di conseguenza, autentico volano dell’acropoli, a patto di offrire, come si è cominciato a fare, eventi di qualità.
Ferdinandi ha lanciato quindi un appello ai commercianti di lavorare tutti insieme per affrontare quella che ha definito “una battaglia storica” che ha a che fare con la contemporaneità e con gli usi e gli stili di vita commerciali e di consumo del nostro tempo.
Un percorso di intenti che potrà svilupparsi anche tramite la strutturazione di gruppi di lavoro, composti dalle persone che hanno a che vedere col centro storico, finalizzati a lavorare subito su temi come la mobilità, il commercio, la cultura, gli eventi culturali e la sicurezza nell’ambito di una più ampia visione generale di lungo raggio.