Commissione cultura: il 16 dicembre la seduta
Commissione cultura: il 16 dicembre la seduta
La I commissione consiliare Affari Istituzionali, nella seduta del 21 marzo, ha analizzato le modifiche al regolamento per l’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia.
L’assessora Francesca Tizi, illustrando la proposta, ha spiegato che con questa revisione si vuole raggiungere l’obiettivo di garantire sistemi di accesso ai servizi educativi che siano equi, inclusivi e rispondenti alle esigenze familiari.
I nidi comunali, dunque, devono essere un sostegno per chi ha più bisogno: ecco perché si è prestata particolare attenzione alle famiglie ove sono presenti persone con disabilità (genitori o figli), si è rafforzata la tutela delle ipotesi di fragilità economica ed infine è stata individuata una maggiore flessibilità per la conciliazione scuola-lavoro.
Inoltre le modifiche sono motivate dalla necessità di allineare le disposizioni regolamentari con il quadro generale della disciplina, di fonte nazionale e regionale, che regola il sistema di educazione e istruzione per l’infanzia da zero a sei anni di età.
Gli obiettivi dell’operazione, tra gli altri, sono di promuovere e sostenere l’inclusione delle bambine e dei bambini con bisogni educativi nonché di prevedere misure di sostegno rivolte, in particolare, alle giovani famiglie, favorendo la massima partecipazione delle stesse alle scelte che l’Ente è tenuto ad adottare nella gestione dei servizi.
Inoltre si punta a favorire ogni strumento di continuità educativa per i bambini anche in presenza di temporanee situazioni di difficoltà di carattere economico che possono interessare i nuclei familiari.
Con le modifiche proposte, peraltro, vengono adottare misure volte ad una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie, con riguardo, in particolare: 1) ai nuclei familiari che iscriveranno bambine e bambini alle scuole dell’infanzia comunali attigue ai nidi frequentati da sorelle/fratelli della stessa famiglia;2) al personale dipendente del Comune di Perugia che lavori nelle sedi situate sul territorio comunale senza essere residente sullo stesso, secondo le indicazioni proposte dal Comitato Unico di Garanzia.
Il regolamento si compone di 34 articoli. Ecco le modifiche principali, illustrate dalla dirigente Ilenia Filippetti.
L’art. 1 (oggetto) viene così riscritto:
1. Il presente regolamento disciplina, nel quadro della disciplina nazionale e regionale in materia di educazione e istruzione per l’infanzia fino a sei anni di età, le modalità di accesso ai servizi educativi per l’infanzia del Comune di Perugia.
2. L’Amministrazione comunale promuove la realizzazione del sistema integrato di educazione e istruzione per l’infanzia fino a 6 anni di età, assicurando la massima trasparenza e la partecipazione attiva ed informata delle famiglie, in particolare per la definizione delle scelte educative ed organizzative nonché per la verifica della qualità del servizio.
3. L’Amministrazione comunale promuove e sostiene l’inclusione delle bambine e dei bambini con bisogni educativi speciali.
All’art. 3 (calendario ed orari – nidi d’infanzia) viene aggiunto il seguente comma:
Il Comune si riserva l’attivazione di ogni possibile misura che possa consentire la migliore organizzazione dei servizi educativi a favore delle bambine, dei bambini e delle famiglie.
Art. 6 (graduatoria):
Il comma 1 è così riscritto: “Per la copertura dei posti disponibili si procede alla formulazione di una graduatoria attraverso l’applicazione dei seguenti criteri. Ai fini della graduatoria, ai bambini residenti sono equiparati i bambini non residenti, figli di genitori entrambi non residenti, di cui almeno uno sia dipendente del Comune di Perugia.
Cambiano alcuni punteggi:
-la circostanza del Bambino/a in affido familiare/adozione segnalato dal Servizio competente passa da 200 a 250 punti;
-L’ipotesi del Figlio/a di genitori entrambi con invalidità riconosciuta dal 67% al 100% (con allegato certificato) passa da 20 a 25 punti;
-viene introdotta l’ipotesi del Figlio/a di genitori di cui uno con invalidità riconosciuta dal 67% al 100% (con allegato certificato di invalidità) oppure bambino/a con fratello/sorella con gravissime disabilità certificate. Il punteggio attribuito è 20.
-l’ipotesi Figlio/a convivente con un solo genitore senza altri adulti presenti nel nucleo familiare passa da 6 ad 8 punti;
-viene introdotta l’ipotesi del Bambino/a già frequentante, da privato, il nido in convenzione per il quale si chiede l’iscrizione (in caso di unica richiesta) con attribuzione di 7 punti.
-la figura del genitore “studente lavoratore” viene inserita nelle sezioni del genitore lavoratore di fatto equiparandole.
-l’ipotesi del Lavoratore con impegno di lavoro notturno di almeno 5 notti al mese sale da 2 a 3 punti.
All’art. 12 (dimissioni d’ufficio) viene l’integrata l’ipotesi del mancato pagamento di 3 mensilità, anche non consecutive, entro la fine del mese di giugno dell’anno educativo di frequenza, con automatica decadenza dell’iscrizione per l’anno educativo successivo. I pagamenti non effettuati saranno comunque riscossi nelle forme previste per legge.
Viene introdotto un nuovo art. 31 bis (centri per bambini e bambine) che recita:
1. L’Amministrazione comunale sostiene e promuove le attività svolte nelle strutture comunali destinate ai centri per bambine, bambini e famiglie, al fine di superare, secondo una prospettiva inclusiva, disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, sociali e culturali.
2. I centri per bambine, bambini e famiglie accolgono bambine e bambini dai primi mesi di vita insieme a un adulto accompagnatore ed offrono un contesto qualificato per esperienze di socializzazione, apprendimento e gioco nonché momenti di comunicazione e incontro per gli adulti sui temi dell’educazione e della genitorialità. I 24 centri non prevedono il servizio di mensa e consentono una frequenza flessibile.
3. I centri per bambine, bambini e famiglie possono svolgere percorsi di educazione alla genitorialità e di promozione della comunità educante del territorio attraverso momenti di incontro tematici, di consulenza educativa e di auto mutuo aiuto tra genitori che frequentano il centro. I centri incoraggiano anche la frequenza dei servizi educativi e della scuola per l’infanzia da parte delle bambine e dei bambini che provengono da contesti migratori.
I consiglieri di opposizione Leonardo Varasano ed Edoardo Gentili hanno espresso forti perplessità per la norma dell’art. 6 che prevede: “Ai fini della graduatoria, ai bambini residenti sono equiparati i bambini non residenti, figli di genitori entrambi non residenti, di cui almeno uno sia dipendente del Comune di Perugia”. Hanno infatti sostenuto che la norma crea disparità di trattamento creando un privilegio.
I consiglieri di maggioranza Lorenzo Ermenegildi Zurlo, Laura Tanci e Lorenzo Mazzanti hanno espresso soddisfazione per il nuovo regolamento che determina, grazie alle modifiche introdotte, un reale sostegno in favore delle famiglie, donne e diversamente abili in particolare. Hanno comunque manifestato apertura sull’ipotesi di modifica della norma di cui all’art. 6 indicata dall’opposizione.
L’assessora Tizi ha spiegato che essendo la commissione un organismo tecnico vi sono tutte le condizioni per rivedere insieme il testo e condividerlo. Nel caso dell’art. 6, la proposta non fa altro se non recepire una richiesta dei dipendenti che può formare oggetto di dibattito e di sistemazione tramite emendamenti.
Il metodo proposto da Tizi è stato apprezzato e condiviso da Francesca Pasquino.
Alcuni aspetti di riflessione sono stati avanzati anche dal consigliere Paolo Befani.




