Dal 7 al 15 gennaio in via Oberdan 54, nella ex chiesa di Santa Maria della Misericordia, mostra bi-personale di Antonio Persichini e Achille Quadrini. A cura di Pippo Cosenza – Spazio 121 Arte. Orario di apertura: 10-12,30/16-19. Ingresso libero.
Antonio Persichini nasce nel 1965 a Portici. Nel 1976 debutta giovanissimo ad una collettiva a Montefalco, dove gli viene consegnato il primo riconoscimento pubblico. Da quel momento l’attività artistica continua ininterrottamente, portandolo ad indagare in modo costante e quasi ossessivo una ricerca espressiva dei colori, dei materiali, delle tecniche. Nel 1984 si diploma all’Istituto magistrale di Foligno e contemporaneamente alla frequentazione del quinto anno integrativo si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Perugia, dove completa gli studi nel 1988. Alterna da anni alla professione di pittore a quella di restauratore e curatore di eventi culturali in ambiti sia pubblici che privati. La conoscenza poliedrica dei materiali, acquisita negli anni, gli permette di spaziare con originalità e disinvoltura nella creazione dei suoi lavori. Riceve incarichi come Art Director da marchi commerciali come Sasch, Paris, Fantauzzi, Arnaldo Caprai per alcuni loro eventi. Al suo attivo vanta oltre sessantasette mostre tra personali e collettive, prevalentemente in Italia e alcune in Europa. Negli anni la produzione pittorica di Persichini ha raccolto l’interesse e la stima di critici d’arte come Giorgio Bonomi, Mara Predicatori, Paolo Nardon, Andrea Baffoni, personalità della cultura come Giuseppe Pastore-regista, Elio Bongiorno-psicoteurapeuta, Franco Gentilucci-scrittore, Anna Polidori-gallerista, Mohammed Akalay-poeta ed artista, Mario Pisani-architetto.
Achille Quadrini nasce a Frosinone dove vive e lavora. Personalità eclettica si interessa oltre che di pittura anche di scultura, fotografia e restauro. La sua mano conquista tessiture e orditi di panorami reali, ma anche immaginarie visioni che si sospendono tra sogno ed emozione. Il focus dell’azione pittorica dell’artista prende spunto da vene intimistiche per calare poi, il suo interesse, sulle odierne umane vicende, tangendo una chiave più vicina all’astrazione. A Milano è nel gruppo Post Spazialista di cui è uno dei soci fondatori; partecipa alla 54° Biennale di Venezia e in Egitto alla 1°, 2°, 4° Biennale di Sharm El Sheikh. Troviamo le sue opere in luoghi privati e pubblici, nazionali ed esteri e in luoghi di esposizione prestigiosi quali ambasciate, musei e in Vaticano. Animano le sue tele i giochi vibranti di luci e texture, prospettive inedite e cangianti. Protagoniste dell’opera “le trame e gli intrecci” che custodiscono antichi segni, memorie e testimonianze di vita.