Illustrando la sua interrogazione sul nodo di Perugia, Francesca Tizi ha riferito che l’opera consiste nella realizzazione di una bretella di sette chilometri tra Collestrada e Madonna del Piano che dovrà essere realizzata all’interno del “Bosco a Farnetto” per complessi 7,7 km.
Il cosiddetto “Nodino” ha suscitato diverse preoccupazioni tra i tecnici del Comune di Perugia, chiamati ad esprimere un parere sul progetto definitivo presentato da ANAS, che ne hanno rilevato le numerose criticità, in particolare con riferimento all’impatto sull’ambiente, alla viabilità, all’inquinamento acustico e alla compresenza, nella medesima area, della centrale di stoccaggio del metano cittadino.
Ed ancora sono state riscontrate nel progetto definitivo ulteriori preoccupanti modifiche riguardanti l’attraversamento della zona vincolata per il quale è prevista la permanenza di una galleria artificiale e non più naturale, la cui realizzazione, come riportato nel progetto definitivo avverrà mediante l’utilizzo di esplosivo, determinando, peraltro, l’utilizzo di tantissimi pali in cemento e l’abbattimento di molte piante.
Ulteriori modifiche negative rispetto al progetto preliminare riguardano: la strada Ospedalone, che diventerà unicamente pedonale con conseguente drastica e inaccettabile modifica del profilo della collina; l’intervento per l’ampliamento delle rampe di Ponte San Giovanni, che, inizialmente previsto e approvato dal Consiglio come intervento unito a quello del Nodino e non separabile, sarà invece scorporato da quest’ultimo; le tempistiche di realizzazione dell’opera che sono aumentate.
Ma soprattutto – evidenzia Tizi – è stata sottolineata la mancata riduzione del traffico a seguito della realizzazione del Nodino, poiché non ci saranno modifiche di sorta sul raccordo autostradale Bettolle-Perugia.
Alla luce dei numerosi disagi che i cantieri determineranno nella zona e del vincolo imposto dal ministero sulla collina di Collestrada (zona speciale di conservazione), con l’interrogazione Tizi chiede all’Amministrazione di sapere:
-se si impegnerà a rivedere la propria posizione in ordine all’infrastruttura “Nodo di Perugia”, anche alla luce delle criticità emerse dalle relazioni dei tecnici del Comune;
– se intende riconsiderare la delibera approvata in mancanza del progetto definitivo, e quindi senza conoscere le criticità dello stesso;
– se intende richiedere una nuova valutazione sull’impatto ambientale che tenga realmente conto di tutte le criticità rilevate e ponga realmente in primo piano la tutela dell’ambiente del progetto relativo al Nodo stradale di Perugia.
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L’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia ha rimandato alla trattazione fatta in Consiglio comunale a settembre, caratterizzata da numerosi interventi di enti e cittadini, richiamando la votazione del Consiglio comunale. Quanto ai pareri dei tecnici del Comune, l’assessore ha spiegato che perseguono un fine di integrazione e di miglioramento del progetto definitivo a suo tempo presentato. La posizione del Comune deve essere quella di recepire le istanze del territorio e cercare di tradurle al fine di migliorare il progetto e renderlo il più possibile adeguato alle esigenze emerse a livello locale. Quanto alla valutazione di impatto ambientale, il ministero dell’Ambiente si è espresso sul progetto e il Comune si attiene alle considerazioni in merito.