La II e la III commissione, presiedute rispettivamente da Alessio Fioroni e Cristiana Casaioli, nella seduta congiunta del 3 aprile hanno respinto (con 9 voti contrari e 5 a favore e con 10 voti contrari e 5 a favore) l’odg presentato da Maria Cristina Morbello (gruppo misto) in materia di energia prodotta in Umbria da fonti rinnovabili di origine idroelettrica.
In aula erano presenti anche l’assessore allo sviluppo economico, Gabriele Giottoli, e il dirigente Area Governo del territorio e Smart City, Gabriele De Micheli.
Come nella seduta del 27 marzo in cui l’atto è stato illustrato (https://perugiacomunica.comune.perugia.it/consiglio-comunica/commissione-congiunta-discusso-lodg-sulle-fonti-idroelettriche/ ), Morbello ha richiamato l’importanza delle centrali idroelettriche, definendole un pilastro fondamentale nella produzione di energia da fonti rinnovabili. In base alla relazione che ha accompagnato la legge regionale dell’Umbria n. 1/2023, ha poi ricordato, il settore idroelettrico fornisce il 40% di tutta la produzione da fonti rinnovabili in Europa, percentuale che in Italia arriva al 70%. Inoltre, le centrali idroelettriche umbre producono quasi il doppio del consumo delle famiglie umbre. Visto che la legge nazionale ha stabilito che, alla scadenza concessioni, le centrali tornino di proprietà delle Regioni, che possono lasciarle in mano a privati o gestirle direttamente con una società mista a capitale pubblico-privato, per Morbello si profila una occasione unica e irripetibile per riprendere le 9 centrali idroelettriche umbre, tra le quali l’impianto più importante è quello di Galleto con concessione in scadenza nel 2029.
I dati reperiti portano Morbello a concludere che vada introdotta una politica energetica per lo sfruttamento delle risorse naturali, a partire dall’acqua, a favore della comunità locale, come già avviene in regioni come Valle d’Aosta e Basilicata: basta riservare alla Regione Umbria – sostiene la consigliera – la maggioranza della società che potrà gestire in futuro le concessioni in scadenza, come consente la legge. Ciò a suo avviso consentirebbe di incrementare le risorse finanziarie regionali e comunali in modo significativo.
Per queste ragioni, con l’odg Morbello intendeva impegnare il sindaco e la giunta a sollecitare la Regione Umbria a costituire una società regionale (con la partecipazione del Comune di Perugia e dei comuni umbri interessati) a capitale misto pubblico-privato (con la maggioranza del capitale sociale detenuto dalla parte pubblica) a cui affidare la gestione di grandi derivazioni di acqua a scopo idroelettrico per l’assegnazione delle relative concessioni.
L’assessore Giottoli, pur riconoscendo l’importanza del tema delle fonti rinnovabili e nella fattispecie del settore idroelettrico, non ha espresso condivisione rispetto agli impegni formulati nell’atto visto che, in sostanza, si fa riferimento a una centrale situata in un altro comune e in un’altra provincia.
Anche Michele Cesaro (FI) ha sollevato una questione di competenza, che resta prettamente sovracomunale. Per il consigliere è inoltre ridondante, rispetto alle previsioni della legge n. 1/2023, sollecitare la Regione a fare scelte che sono già contemplate in tale norma.
In sede di replica, Morbello ha ribadito la convinzione che certe scelte debbano essere fatte oggi: il Comune di Perugia, che peraltro ha già quote in società con interessi anche al di fuori del territorio regionale, dovrebbe senz’altro puntare a entrare nella società mista per partecipare, in futuro, alla divisione di profitti milionari generati dall’acqua pubblica.