La sussistenza di vincoli formali connessi alla sicurezza dell’area circostante ed il graduale disimpegno della tratta ferroviaria che apparteneva alla Ferrovia Centrale Umbra ha determinato da circa 7 anni – evidenzia Fabrizio Croce – la chiusura della stazione di Ponte Valleceppi;
RFI, attuale gestore della tratta, ha ripristinato le corse da e per la direzione nord del territorio comunale con l’intento di rilanciare l’intera linea;
Il Comune ha da poco annunciato un investimento finalizzato alla messa in sicurezza dell’antico ponte sul Tevere, unico collegamento tra le due sponde del fiume, manifestando anche l’apertura alla possibilità che venga realizzata contestualmente una passerella che consenta un transito più sicuro per i pedoni, condizione imprescindibile perché i residenti della sponda Est del fiume possano raggiungere in sicurezza la stazione ferroviaria, qualora venisse riattivata;
La Regione Umbria ha da poco presentato un ampio progetto che vedrà, entro il 2026, la completa riattivazione della tratta Terni – Sansepolcro con treni elettrici e non più a gasolio e la riqualificazione di alcune delle stazioni, che necessitano di interventi;
Nell’Inventario ufficiale redatto dall’ISPRA, ente superiore per la protezione e la ricerca ambientale sottoposto alla vigilanza del Ministero, l’area di Ponte Valleceppi prospiciente alla stazione ed in particolare il sito della Distilleria Di Lorenzo, oggi non attiva, non risulta più essere inserita tra quelle a “rischio rilevante di incidente ambientale” e, di fatto, ciò dimostrerebbe l’essere venuto meno dell’unico vincolo giuridico opponibile alla riattivazione del sito.
Ciò premesso e considerato Croce chiede di sapere:
-perché ad oggi gli uffici tecnici del Comune di Perugia non hanno ancora provveduto a rimuovere il vincolo sull’area suddetta, che costituisce un impedimento di fatto alla RFI ed alla Regione di programmare la riattivazione della stazione ferroviaria di Ponte Valleceppi;
-perché ad oggi, nonostante sentenze andate in questa direzione, non è stato rimosso il piazzale di stoccaggio posto all’interno della stessa distilleria, essendo da considerare a tutti gli effetti una infrastruttura funzionale a destinare l’area ad attività impattanti sul piano della salvaguardia ambientale e della salute pubblica, tale da lasciare sull’intera area un’alea di rischio ambientale ed una percezione di pericolosità oggettiva.
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L’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia ha spiegato che a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 2017 è stata effettuata dal Comune la demolizione del piazzale citato con rivalsa nei confronti del responsabile dell’abuso. Essendo tuttavia stata dichiarata fallita la Distilleria nel 2021, il Comune di Perugia si è dovuto insinuare nella procedura giudiziale venendo ammessa. Circa la stazione, invece, dal punto di vista urbanistico è stata avviata la procedura per la variante al prg relativa all’area ex distilleria che a breve arriverà in giunta. In ogni caso non essendo più vigente il piano di sicurezza nell’area, che andava ad interferire di fatto con l’utilizzo della stazione, quest’ultima anche in assenza di variante già ora può essere utilizzata e sottoposta a interventi di manutenzione.