Il Consiglio ha respinto con 17 voti contrari e 3 a favore l’odg presentato dai consiglieri Tizi (M5S), Croce e Maddoli (IPP) su: Progetto Nodo di Perugia – itinerario E45 (Madonna del Piano – Collestrada) detto Nodino – Progetto definitivo.
Dopo aver ripercorso le tappe fondamentali della vicenda (approvazione del progetto definitivo di anas, approvazione dell’odg della maggioranza in Consiglio comunale sull’argomento, ecc.) Fabrizio Croce ha sostenuto che dalla lettura del progetto emergono rispetto alle considerazioni formulate dal Consiglio comunale alcuni punti.
-Il primo è l’attraversamento di zona vincolata: è previsto che tale attraversamento avvenga con la permanenza di una galleria artificiale, per realizzare la quale si prospetta la necessità di intervenire sulla collina di Collestrada con una sorta “d’immensa trincea a cielo aperto” (minimo 30 mt. di larghezza e molti metri di profondità).
– Eliminazione di emergenze in superfici: in sostanza la presenza di una galleria artificiale comporta, al fine di consentire alla strada Ospedalone un uovo profilo altimetrico, l’eliminazione della strada che conduce al Borgo direzione Perugia.
– Mancata riduzione del traffico a seguito della realizzazione del Nodino
– Scorporo dei lavori sulle rampe dal progetto integrale del Nodo: ed infatti nel progetto definitivo di ANAS la realizzazione della c.d. seconda parte del Nodo non è prevista.
– Scomparsa dell’auspicato prolungamento al Silvestrini ed oltre.
– Prolungamento della Tempistica –
– Anomalie nella procedura espropriativa avviata senza consentire agli espropriandi di avvalersi della possibilità di presentare osservazioni nel merito.
Croce ha infine spiegano che ulteriori criticità sono emerse in tempi recenti anche in ordine a rilievi espressi dagli stessi tecnici comunali.
Per queste ragioni i consiglieri impegnano l’Amministrazione a rivedere la propria posizione in ordine all’infrastruttura c.d. Nodo di Perugia, atteso come la stessa è stata formulata in assenza del progetto definitivo e, quindi di un’attenta conoscenza delle criticità dello stesso.
DIBATTITO
La consigliera Maria Cristina Morbello (Tppu) ha detto che occorre dare certezze ai cittadini superando ogni indecisione per non perdere finanziamenti fondamentali per il territorio.
Sul nodo, come già fatto in passato, ha ribadito il suo parere positivo ritenendo che l’opera sia prioritaria per la città e la regione. Dopo aver ricordato i tanti atti discussi sull’argomento in Consiglio comunale dal 2019 in avanti (compreso il suo), la consigliera ha rappresentato che è sentita e reale la necessità di realizzare il nodo per rendere il traffico più scorrevole allontanandolo da Ponte San Giovanni per ridurre smog e rumore.
In conclusione Morbello ha confermato che, a suo parere, la priorità deve essere il nodo e non il raddoppio delle rampe: sebbene un’opera non escluda l’altra, è necessario procedere dapprima con la realizzazione del nodino e, solo in seguito, al raddoppio delle rampe con mantenimento di tutte le uscite da via Adriatica.
Il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni ha voluto rassicurare tutti rappresentando che il giudizio su quest’opera non è stato maturato da alcun partito politico con facilità o leggerezza ma solamente dopo un’attenta riflessione e gli approfondimenti del caso. Nel contempo non si può sostenere che il progetto non sia stato illustrato alla cittadinanza interessata essendo stata la partecipazione ampia ed articolata.
Il consigliere di FI Michele Cesaro, come già detto in commissione, ha spiegato che l’odg della maggioranza sul tema è stato approvato nel giugno 2022 con ampio consenso (21 voti a favore e 3 soli astenuti): all’interno dell’atto era stato precisato che nel redigendo progetto definitivo di anas esso avrebbe tenuto conto delle mutate condizioni al contorno dell’opera intervenute nel tempo. Ciò secondo Cesaro avverrà anche in futuro, visto che la conferenza di servizi sarà il luogo deputato per analizzare e confutare osservazioni e valutazioni provenienti da tutti gli interessati.
Dal punto di vista politico, dunque, Cesaro ha rigettato l’odg in oggetto perché occorre fare passi in avanti non solo sulla specifica opera pubblica ma sulle scelte principali per la città che l’Amministrazione comunale intende sviluppare. Il tutto nel rispetto delle posizioni altrui.
Nel caso di specie Cesaro ha rimarcato che il nodo rappresenta un’opera di interesse nazionale, ma con fondamentali ricadute positive per il nostro territorio.
L’opera, pertanto, deve proseguire il suo iter auspicando che i prossimi passaggi possano essere completati nei tempi più rapidi possibili non essendo accettabili ulteriori ritardi.
Ciò al fine di non perdere finanziamenti che dal punto di vista viario possono fare la differenza per l’intera Umbria.
La capogruppo del M5S Francesca Tizi ha spiegato che i tre proponenti hanno deciso di tornare sul tema del nodo, perché la votazione dell’odg della maggioranza nel giugno della 2022 era avvenuta in modo anomalo, ossia senza che vi fosse un progetto specifico dell’opera. A ciò nel tempo si sono aggiunte altre anomalie che la consigliera ha elencato una ad una:
La prima è la mancanza di considerazione della maggioranza nei confronti del comitato “sciogliamo il nodo”, visto che durante gli incontri organizzati dallo stesso, nessun rappresentante della maggioranza in Comune ha mai preso la parola per spiegare quale fosse la posizione dell’ente. Ciò in contrapposizione con quanto fatto, invece, durante le riunioni del comitato pro-nodo di Ponte San Giovanni. Parimenti anas non ha mai voluto incontrare i rappresentanti del comitato sciogliamo il nodo di Perugia.
Altra anomalia è dovuta al fatto che l’odg nel 2022 è stato approvato dalla maggioranza senza che vi fosse un progetto di base e dunque a scatola chiusa.
Criticabile, inoltre, è il fatto che un progetto così costoso sia infarcito nei documenti di errori spacciati per meri refusi (uso dell’esplosivo, affermazione sulla mancata risoluzione dei problemi di traffico ecc.). Si è parlato poi del fatto che gli ambientalisti metterebbero davanti il benessere della fauna rispetto a quello umano: ciò è inaccettabile trattandosi di due facce della stessa medaglia connesse tra loro. Infine è anomalo che i tecnici del Comune abbiano espresso, in sede di conferenza dei servizi preliminare, un giudizio favorevole sull’opera pur sollevando numerose criticità.
Per tutte queste ragioni sarebbe giusto che l’Amministrazione spiegasse perché vuole il nodo. La risposta, per Tizi, è che si tratta di un’opera di interesse nazionale a conferma del fatto che Perugia e l’Umbria si piegano ancora una volta agli interessi di altri senza ricevere risarcimenti di sorta per i danni che verranno arrecati al loro territorio. Il problema complessivo, secondo Tizi, è che a Perugia ci sono problemi di traffico perché la giunta in nove anni di governo non ha investito nulla sulla mobilità.