La IV Commissione consiliare Cultura, nel corso della seduta odierna, presieduta dal consigliere Cesaro, ha ripreso in esame due ordini del giorno sul tema della disabilità, inclusione sociale e accessibilità della città, già discussi lo scorso 6 aprile. Il primo è stato presentato dai consiglieri di Idee Persone Perugia, Pd, Rete Civica Giubilei, riguardo all’ “Impulso al processo di costituzione di una città inclusiva ed accessibile a tutti e attuazione di uno spazio di partecipazione e dialogo strutturato con le persone con disabilità e loro associazioni”. Il secondo è stato presentato dalle consigliere del Movimento 5 Stelle sul tema della “Tutela dei diritti delle persone con disabilità”. Entrambi gli atti, al termine, sono stati approvati all’unanimità dei consiglieri presenti.
Alla discussione hanno partecipato l’assessore alle Politiche sociali Edi Cicchi, l’assessore all’Urbanistica Margherita Scoccia, Maura Macchiarini di FISH Umbria (Federazione Italiana Superamento dell’Handicap), Francesca Sbianchi di FAND (Federazione Associazioni Nazionali Disabili), quindi, la Presidente dell’Osservatorio Regionale della Disabilità Paola Fioroni, Luciano Pellegrini Presidente di ALEA (Associazione L’Essere Armonia), Giorgina Drinoczi Presidente di AUSRU (Associazioni Unite dei Sordi Regione Umbria), Claudia Guarino traduttrice LIS, Claudio Abiuso di “Perugia tollerante e solidale”, Paola Meattini di AURET (Associazione Autismo, Ricerca e Terapia), Ottavio Dorillo di ANIU (Associazione non vedenti e ipovedenti Umbria).
Con il primo ordine del giorno i consiglieri impegnano l’amministrazione a ridefinire e attivare quanto prima uno spazio strutturato di partecipazione e confronto con le persone con disabilità e loro associazioni, valutando la possibilità di adottare il modello di “Tavolo per le politiche sulla disabilità” recentemente istituito a livello di area sociale presso il Comune di Terni e in fase di attivazione in altre zone sociali, nel cui ambito co-definire le priorità e le azioni che maggiormente rispondono ai diritti e ai bisogni espressi dalla persone con disabilità nei due ambiti principali del diritto alla accessibilità e mobilità (Art. 9 e 20 della convenzione ONU) e dei servizi alla persona (art. 19 Convenzione e ONU sul diritto ad una vita indipendente e a una piena inclusione). Chiedono, inoltre, di prevedere l’adozione di strumenti di monitoraggio e di valutazione dei livelli di accessibilità e mobilità degli edifici e spazi pubblici e ad uso pubblico nel comune di Perugia in relazione alla normativa vigente e programmare un quadro di interventi di risposta coerente con le priorità espresse dai potenziali utilizzatori e con le risorse a disposizione (a partire dalla elaborazione di PEBA e PAU, che potrebbero essere elaborati per aree specifiche della città, come suggerito nell’ambito del dibattito alimentato dal progetto “Città accessibili per tutti” promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica), impegnandosi nel contempo a reperirne ulteriori risorse; di promuovere attività di formazione del personale tecnico del comune volta a garantire in primo luogo una conoscenza condivisa dei principi e dell’ approccio della convenzione ONU basato sui diritti delle persone con disabilità (come previsto dal secondo programma di azione biennale) e quindi dei principi dell’Universal Design, in modo che l’attenzione al tema dell’accessibilità diventi un elemento strutturale nella futura programmazione e pianificazione della città. Quindi, di rivedere ed aggiornare i diversi regolamenti comunali alla luce dei principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e dei principi dell’Universal Design, cominciando dal regolamento sull’edilizia, integrandolo con le tematiche e i contenuti dell’universal design e dell’accessibilità per quanto attiene gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, sulle nuove edificazioni, sulla conformazione degli spazi esterni pertinenziali alle abitazioni, alle attività e ai servizi; valutare la possibilità di aderire alla rete “Città accessibili a tutti” promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, come occasione di crescita, approfondimento e scambio di buone pratiche con altri territori su questa tematica di primaria importanza (l’adesione non prevede costi) e, infine, di considerare la possibilità di adottare anche nel nostro Comune soluzioni digitali in grado di erogare dei servizi che facilitino la comunicazione tra le P.A. e le persone con disabilità, favorendo la mobilità e l’inclusione sociale di questi ultimi. (ad es. delle APP specifiche come molti altri comuni hanno già adottato).
La consigliera Maddoli, nell’illustrare l’atto, ha ricordato che lo scorso luglio 2020, in occasione della discussione di un analogo ordine del giorno presentato dai medesimi gruppi, era stata evidenziata, da un lato, la situazione di grave ritardo in cui anche il Comune di Perugia, come molti altri comuni italiani, si trova rispetto ad una chiara e completa elaborazione di PEBA e PAU e rispetto all’obiettivo ultimo di garantire una piena inclusione e partecipazione delle persone con disabilità alla vita delle nostre comunità locali, dall’altro, l’ampio consenso da parte di tutte le forze politiche sull’importanza del tema e sulla necessità di accelerare gli interventi di competenza comunale in tale direzione.
La consigliera, quindi, ha ribadito come il tema dell’eliminazione delle barriere architettoniche e dell’accessibilità di tutti gli spazi ed edifici pubblici della città è un tema di primaria importanza e di grande civiltà, un tema che riguarda indistintamente tutti i cittadini e le cittadine, e non solo alcune categorie di persone, perché può capitare ad ognuno in alcune circostanze o fasi della vita, in maniera permanente o temporanea, di avere difficoltà nei movimenti (anziani, donne in gravidanza, persone con passeggino, individui con un’ingessatura agli arti, obesi, cardiopatici, etc); e che una città senza barriere architettoniche è una città migliore per tutti, perché si vive meglio se si può essere in relazione con tutti e ci si può arricchire di sensibilità diverse dalle proprie attraverso l’incontro e la condivisione degli spazi della città.
Con il secondo ordine del giorno le consigliere M5S chiedono, quindi, di promuovere e sostenere attività volte a prevenire le condizioni di emarginazione del soggetto disabile; di elaborare un piano di interventi (o di singoli interventi) volti a favorire l’integrazione scolastica e socio-lavorativa, l’attività fisico-sportiva, la mobilità, la formazione professionale, l’attività di relazione, l’informazione e la cultura dei soggetti disabili, di interventi per l’aiuto domestico, l’assistenza abitativa, il sostegno economico, l’organizzazione di soggiorni climatici e altre attività per l’impiego del tempo libero in favore degli stessi. Altro punto riguarda la proposta di verificare la fattibilità dell’istituzione della figura del Disability manager al fine di promuovere, sostenere e dare impulso all’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e di fruizione dei servizi comunali alle persone con disabilità; nonché svolgere la propria azione nei confronti delle persone con disabilità che sono domiciliate e/o residenti nel Comune di Perugia, in conformità alla legislazione nazionale. Si chiede, infine, di adottare appositi regolamenti per l’istituzione di una Consulta/Forum (che andrà a sostituire il Forum civico della disabilità e/o modificarlo profondamente) per l’eventuale istituzione del Disability manager, aprendo un tavolo di lavoro che permetta non solo il coinvolgimento della competente Commissioni consiliare, ma anche delle associazioni operanti nel settore della disabilità e delle famiglie con soggetti disabili.
Anche la consigliera Tizi, nel presentare l’atto, ha richiamato la normativa nazionale e internazionale e, in particolare, la convenzione Onu sulla disabilità, ribadendo peraltro la necessità di conoscere profondamente le reali esigenze del disabile, al fine di promuovere e sostenere attività concrete, volte a prevenire le condizioni di emarginazione che la stessa disabilità può provocare nel soggetto disabile. “Lo scorso 25 luglio 2005 con delibera 167 del Consiglio comunale di Perugia –ha ricordato- è stato approvato il Regolamento Forum civico sulla disabilità il cui art. 2 lo definisce “organismo di elaborazione e di realizzazione della funzione di rappresentanza delle Associazioni del Volontariato e delle persone con disabilità e loro famiglie, della Cooperazione Sociale e dei Centri di Riabilitazione Socio – Sanitaria che, d’intesa con l’Amministrazione comunale, lo promuovono”. Scopo del Forum, organo consultivo dell’amministrazione comunale, è la promozione, delle politiche poste in essere nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, ma –sostiene Tizi- al momento lo stesso non sembra funzionare. Inoltre, la legislazione tanto nazionale che regionale in materia di disabilità è nel frattempo mutata e pertanto si ritiene importante prevedere l’istituzione di altro organo con funzioni consultive che si vada a sostituire al Forum civico della disabilità.”
Alla discussione è intervenuta la presidente dell’Osservatorio Regionale della Disabilità Paola Fioroni, che ha ricordato come la situazione pandemica abbia messo sotto stress tutto il sistema sanitario, evidenziandone la rigidità. “Uno dei compiti dell’Osservatorio –ha aggiunto- è proprio quello di far si che tale sistema sia reso più flessibile e che siano rimossi quegli ostacoli che al momento impediscono la piena tutela dei diritti delle persone con disabilità. La rete di soggetti operanti in questo ambito va rafforzata e a questo proposito lo stesso Osservatorio sta lavorando con grande partecipazione da parte sia delle istituzioni che delle associazioni. Il diritto alla salute, il diritto alla vita e in particolare alla vita indipendente, il diritto allo studio, il lavoro, la mobilità accessibile –ha concluso- sono temi prioritari su cui è necessaria una riflessione importante a tutti i livelli, al fine di risolvere le problematiche, che sono strutturali.”
Passi avanti sul tema dell’inclusione sono stati fatti, nonostante le difficoltà secondo l’assessore al Welfare Edi Cicchi, che ha ricordato come, nell’ambito del Comune, già dal 2015 sia stato creato, proprio sul tema della disabilità, un tavolo interassessorile, finalizzato a rendere la città più inclusiva.
Dello stesso avviso anche l’assessore all’Urbanistica Margherita Scoccia, che ha ricordato come già sia in fase di partenza il Peba per l’area di Fontivegge, nell’ambito del piano periferie, così come altri progetti, in collaborazione con l’Università di Perugia.
“Si tratta –ha sottolineato- di un primo approccio, che deve essere la base di partenza per altre azioni. Il comune ha investito anche nella formazione, promuovendo incontri sui temi della progettazione per il superamento delle barriere architettoniche e le stesse tematiche saranno inserite anche all’interno del nuovo regolamento edilizio in fase di stesura, al fine di incentivare anche nell’edilizia privata un approccio più inclusivo. C’è ancora molto da fare, -ha concluso- ma sono stati fatti diversi passi avanti.”
Nella discussione sono, quindi intervenuti i rappresentanti delle diverse associazioni, che hanno apprezzato gli ordini del giorno, confermando la necessità delle richieste e invitando le istituzioni ad una maggiore concretezza e rapidità di azione. Pellegrini (ALEA) ha sottolineato la necessità di una maggiore informazione e sensibilizzazione della città, per un cambiamento culturale rispetto al tema della disabilità e ha invitato a un maggior coinvolgimento delle persone con disabilità per conoscerne meglio le esigenze.
La presidente AUSRU Giorgina Drinoczi ha, quindi, ribadito la necessità di maggiori fondi a disposizione delle associazioni per permettere una piena partecipazione dei cittadini alla vita della città, mentre Abiuso (Perugia tollerante e solidale) si è focalizzato sulla necessità di mettere a norma e rendere fruibili le scuole comunali per una formazione di qualità anche per i ragazzi con disabilità. Ha quindi sottolineato la necessità di dare concretezza alle diverse iniziative e di una maggiore informazione sulle attività svolte dalle istituzioni.
Sulla necessità di mettere mano a una manutenzione importante di strade, marciapiedi e verde pubblico si è espresso, invece, Ottavio Dorillo di ANIU, mentre le rappresentanti di AURET, FISH e FAND hanno sollecitato una maggiore concretezza e tempestività di azione da parte delle istituzioni.
Pienamente concordi con quanto proposto negli ordini del giorno si sono detti i consiglieri Ricci, Volpi e Cesaro, che hanno ribadito la necessità di azioni concrete, tanto più dopo il periodo di emergenza sanitaria che abbiamo vissuto, e l’obbligo per le istituzioni di farsi carico di trovare soluzioni rapide e fattive alle esigenze espresse. Soddisfazione, infine, è stata manifestata dalle consigliere proponenti per l’ampia discussione degli atti. Le stesse hanno invitato nuovamente l’amministrazione ad azioni concrete e rapide, proseguendo quanto già intrapreso, nella consapevolezza che il benessere sociale debba essere prioritario per una società moderna e civile.
Al termine, come detto, i due ordini del giorno sono stati approvati all’unanimità dai commissari.