Il Consiglio ha approvato con 9 voti a favore (opposizione), 1 contrario (Volpi) e 14 astenuti (maggioranza) l’odg presentato dai gruppi Pd e Idee Persone Perugia su “Misure di intervento finalizzate alla tutela e alla promozione della salute sessuale e riproduttiva delle giovani generazioni e delle donne”.
La legge n. 405 del 29 luglio 1975 – ha ricordato Sarah Bistocchi (Pd) illustrando l’odg – attribuisce ai Consultori familiari un ruolo determinante nell’assistenza alla salute sessuale e riproduttiva della donna, in quanto definisce gli scopi del servizio di assistenza alla famiglia, in particolare l’assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità e alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, nonché nella somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile e alla tutela della salute della donna e del bambino.
I Consultori attualmente attivi nella Regione Umbria, generalmente all’interno dei Centri Salute, sono 49 (37 nella Provincia di Perugia e 12 nella Provincia di Terni), con un trend in discesa rispetto agli anni passati.
I Consultori sono presidi sanitari e sociali fondamentali perché svolgono funzioni sia di prevenzione che di tutela della salute, garantendo in modo gratuito, in integrazione con i reparti di Ostetricia e ginecologia delle strutture USL e delle Aziende Ospedaliere universitarie di Perugia e Terni, un insieme di servizi e prestazioni importanti.
La tutela della salute della donna in tutte le fasi della vita – riporta ancora l’odg – è riconosciuta e garantita dal Sistema Sanitario Nazionale: si fa particolare riferimento alle possibili espressioni della sessualità, alle scelte di procreazione cosciente e responsabile anche in riferimento alla prevenzione dei tumori ginecologici e dell’interruzione volontaria della gravidanza, sottolineando come il Consultorio familiare mantenga la propria connotazione di servizio di base, orientato alla prevenzione, informazione ed educazione sanitaria nonché alla fornitura di mezzi, strumenti e farmaci per la prevenzione e la cura della salute sessuale e riproduttiva.
Oggi è sempre più necessaria una maggiore informazione e sensibilizzazione della popolazione sulle malattie sessualmente trasmissibili, in particolar modo sull’infezione HIV, HPV e Chlamydia, sulle modalità di trasmissione delle stesse, e sui mezzi di diagnosi, prevenzione e cura della salute sessuale e riproduttiva.
A fronte della crescente precocità sessuale, l’uso del profilattico è tuttavia in riduzione e l’utilizzo del medesimo è percepito pressoché esclusivamente a scopo contraccettivo, trascurando largamente i rischi delle malattie a trasmissione sessuale; non solo, il profilattico viene utilizzato in misura minore con l’aumentare dell’età e del numero dei partner.
La legge n. 405 del 29 luglio 1975 prevede che i mezzi per il controllo delle nascite siano distribuiti gratuitamente nei Consultori; tutte le Regioni poi hanno approvato leggi attuative, ma nei fatti quell’articolo in Umbria non viene attuato da tempo.
In Italia, in cui tutti i sistemi anticoncezionali sono a pagamento, la contraccezione gratuita e accessibile, che dovrebbe essere regolamentata a livello nazionale, dipende sempre più spesso dai singoli Enti: Regioni, Asl, ospedali, operatori.
La contraccezione libera e gratuita dovrebbe essere a carico dello Stato, con investimenti mirati alla prevenzione delle gravidanze non desiderate e quindi delle IGV; invece oggi i contraccettivi in Italia hanno costi non trascurabili e spesso troppo onerosi per tante donne, coppie o famiglie.
Il buon funzionamento e il rilancio dei Consultori, secondo i proponenti, diventano quindi un fattore essenziale per il tessuto sociale di una città anche nel caso di Perugia.
Ciò premesso, l’odg prevede una serie di impegni per sindaco e giunta: adottare interventi finalizzati alla tutela e alla promozione della salute sessuale e riproduttiva delle giovani generazioni e delle donne, a prevenire le IVG e a ridurre i tassi di abortività, a prevenire le malattie sessualmente trasmissibili e la diffusione dell’HIV; individuare tali interventi nel miglioramento dei curricula universitari dei medici e delle professioni sanitarie oltre che degli specialisti in Ostetricia e ginecologia, molto carenti in materia di contraccezione e nuovi metodi di IGV; implementare i programmi di educazione alla salute sessuale e riproduttiva nelle scuole da parte dei servizi aziendali e creare percorsi assistenziali dedicati e gratuiti per favorire l’accesso alla contraccezione gratuita nel rispetto delle scelte e della dignità delle persone; attivarsi in collaborazione con le farmacie pubbliche e private del territorio comunale per una fornitura ed acquisto di profilattici maschili e femminili a prezzo calmierato, al fine di ridurre il numero di malattie sessualmente trasmissibili, e più in generale di tutelare la salute sessuale e riproduttiva delle giovani generazioni e delle donne.