Due le pratiche trattate dalla I commissione Affari istituzionali presieduta da Michele Nannarone nella seduta del 29 settembre.
Anzitutto è stato espresso parere favorevole all’unanimità sulla proposta di deliberazione consiliare n. 7663 del 19/09/2023: “Modifica ed integrazione del regolamento di Polizia Mortuaria – art. 18, 55, 61 e 66”. La proposta è stata illustrata dall’assessore ai servizi civici Edi Cicchi, dalla dirigente Anastasia Ciarapica e da Nicoletta Vinti (Unità operativa Servizi al cittadino) e da Fabio Campagnacci delegato dal dirigente Roberto Chiesa (Unità operativa Manutenzioni e Protezione civile).
Le modifiche proposte, come ricordato dall’assessore Cicchi, sono legate, da un lato, all’esigenza di operare adeguamenti alla normativa regionale e, dall’altro, alla volontà di tenere conto delle richieste dei cittadini e delle esigenze emerse nella prassi.
In relazione alla modifica più rilevante, è stato anzitutto spiegato che l’attuale art. 61 (Modalità di concessione) del regolamento approvato dal Consiglio comunale con atto n. 37 del 15 aprile 2013 prevede che la concessione dei loculi possa essere rilasciata solo in presenza della salma; in deroga al principio suddetto, l’art. 59 prevede che, nel caso di ricongiungimenti familiari e traslazioni, la giunta può prevedere e disciplinare la concessione a viventi di loculi comunali.
Numerosi cittadini hanno tuttavia manifestato la volontà di individuare la propria destinazione post mortem, provvedendo personalmente alla stipula della concessione e al relativo pagamento. La concessione a viventi è stata disciplinata relativamente ai loculi di nuova costruzione e a quelli presenti nel Cimitero di città, data l’ampia disponibilità che in esso si registra, in modo da non creare squilibri nella disponibilità delle strutture.
Si intende quindi modificare l’art. 61 per rendere possibile l’assegnazione dei loculi a persone viventi, anche al di fuori di ricongiungimenti familiari e traslazioni, e, nella fattispecie, ai cittadini residenti nel comune di Perugia che abbiano compiuto 65 anni di età al momento della presentazione della domanda, con la possibilità di chiedere anche una seconda sepoltura per il proprio coniuge o parente entro il secondo grado con gli stessi requisiti. L’affidamento dei loculi si baserà su una graduatoria che sarà stilata a fronte delle domande che perverranno a seguito di apposito avviso.
La gestione quotidiana dei servizi cimiteriali amministrativi e tecnici – è stato ancora spiegato – ha inoltre determinato la necessità di apportare modifiche e precisazioni anche agli articoli 55 (Concessioni di aree cimiteriali per sepolture private) e 66 (Rinuncia alla concessione di aree cimiteriali e manufatti) per renderne più agevole la comprensione e la successiva applicazione. E’ stato altresì ritenuto necessario disciplinare in modo più dettagliato la possibilità di riacquisire i manufatti oggetto di istanza di retrocessione, anche al fine di garantire un maggior decoro dei cimiteri mediante il recupero e la successiva concessione di quelli per cui vi è un disinteresse dei concessionari.
La dirigente Ciarapica, rispetto all’art. 61, ha aggiunto che al comma 8 si prevede per la prima volta un diritto di recesso in capo al concessionario (entro 30 giorni dalla stipula della concessione regolarmente pagata potrà richiedere la traslazione ad altro loculo).
Per disciplinare in modo più chiaro e dettagliato rinunce e concessioni di manufatti – ha ancora spiegato – è stata introdotta una distinzione in base al valore inferiore o superiore a 50mila euro: quelli di valore inferiore, in caso di rinuncia, possono essere riassegnati in base a una graduatoria formata secondo l’ordine cronologico delle domande. In tal caso, il bene, a fronte di un indennizzo del 30%, torna nella disponibilità del Comune che potrà procedere a una nuova concessione. La retrocessione avverrà solo qualora vi siano cittadini in graduatoria intenzionati ad acquisire i manufatti. Per i manufatti con valore al di sopra di 50mila euro, invece, la riassegnazione avverrà tramite un’asta.
Vinti ha invece ricordato che il nuovo art. 18 riflette un adeguamento alla normativa regionale. Quanto al nuovo art. 61, esso va incontro alle frequenti richieste acquisite dagli uffici e tiene anche conto del fatto che esse provengono per lo più da coniugi. Per il momento, si pensa di assegnare loculi a viventi, oltre che nelle nuove costruzioni, nel Cimitero di città in quanto proprio al suo interno se ne registrano più di mille liberi.
Una volta aperto il dibattito Massimo Pici (Perugia civica), ha sottolineato che la revisione del regolamento è apprezzabile perché va a incidere su aspetti di grande interesse per le famiglie e di notevole valenza sociale.
Erika Borghesi (Pd) ha concordato sul fatto che si tratta di questioni molto sentite dalla cittadinanza. La consigliera ha tuttavia chiesto se, oltre a tenere conto delle istanze dei cittadini, le modifiche muovano da una ricognizione generale della situazione dei 54 cimiteri perugini. Borghesi ha inteso dare voce, in particolare, alle famiglie che, a fronte di decessi improvvisi, incontrano difficoltà a reperire sepolture libere nei cimiteri delle frazioni di residenza. A suo avviso, è importante partire da una ricognizione e programmare eventuali ampliamenti necessari, ma anche un’attività di manutenzione tale da eliminare situazioni di degrado e pericolo consentendo il recupero delle parti già costruite e dei manufatti esistenti. La consigliera ha anche voluto sensibilizzare l’amministrazione sull’adozione di tutte le misure possibili per scongiurare episodi come quelli che si sono verificati di recente, ovvero furti di rame e atti vandalici che hanno sconcertato la comunità.
L’ingegnere Campagnacci ha precisato che il nuovo articolato del regolamento tiene appunto conto delle ricognizioni fatte. Per questo si prevede la concessione a viventi solo nel Cimitero di città (laddove effettivamente disponibili nel limite massimo del 30% dei loculi esistenti verificati come concedibili dall’ufficio tecnico, in base alla lettera a) del comma 3-ter dell’art. 61); e solo in relazione ai loculi cimiteriali di nuova costruzione in tutti i cimiteri (lettere b del comma 3-ter dell’art. 61).
Nicola Paciotti (Pd) ha chiesto come mai sia stato scelto il requisito dei 65 anni di età per poter presentare le istanze ex art. 61, considerando l’allungamento della vita media.
Cicchi ha fatto notare che, al momento, per consuetudine si parla di anziani nel caso degli ultra 65enni. Più in generale, l’assessore ha ribadito che la revisione del regolamento è stata dettata dalla volontà di andare incontro alle esigenze e sensibilità dei cittadini; per la stessa ragione si sta ragionando sulla realizzazione di un secondo forno crematorio.
Secondo Cristiana Casaioli (Progetto Perugia), si stanno perseguendo diversi obiettivi, tutti condivisibili, dal rispetto dei desiderata dei cittadini all’esigenza di garantire il decoro dei cimiteri.
La commissione è poi tornata a discutere le modifiche da apportare al regolamento per la Consulta dei consumatori e utenti. Il dirigente dell’Unità operativa Segreteria Organi istituzionali e Comunicazione, Emilio Buchicchio, ha presentato una nuova proposta alla luce di quanto emerso nella seduta precedente e delle osservazioni pervenute da alcune associazioni dei consumatori.
Il dibattito si è ancora una volta concentrato sulla revisione dell’attuale articolo 2.
Secondo il parere trasmesso dalla presidente del Movimento difesa del cittadino, Cristina Rosetti, “l’art. 2 del regolamento, che si intende abrogare, andrebbe invece conservato, costituendo norma di raccordo di tutte le politiche comunali che interessano i consumatori-utenti con priorità sull’efficienza, la qualità e l’economicità dei servizi erogati direttamente e/o per il tramite delle società partecipate o terze. Il tutto, anche alla luce dell’art. 2, comma 461, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2007), che impone agli enti locali di svolgere una sessione annuale con le associazioni degli utenti per l’analisi dei reclami e per fare il punto sull’adeguatezza, l’efficacia e l’economicità dei servizi, anche ai fini del miglioramento della loro organizzazione, in ottica di adeguamento agli interessi, esigenze e priorità espresse dagli utenti dei servizi. Eliminare tale norma di raccordo indebolisce l’operato e la necessaria capacità di programmazione, riorganizzazione e miglioramento dei servizi che ciascun ufficio, che si interessa di servizi fondamentali per i cittadini, dovrebbe saper esprimere (…)”.
Il dirigente ha in proposito precisato che il riferimento alla norma della Finanziaria vale in sede di stipula dei contratti di servizi e non in tutte le occasioni.
Più in generale, è stato notato che l’attuale articolo 2 contiene il riferimento a un piano di interventi che dovrebbe essere adottato dal Comune e non dalla Consulta, mentre il regolamento potrebbe essere snellito al fine di incentrarlo sulla Consulta stesso, quindi sulle modalità di costituzione, i compiti e le modalità di raccordo con il Consiglio e la Giunta comunali.
Il consigliere Nicola Paciotti (Pd), vicepresidente della commissione, ha annunciato la volontà di redigere una integrazione alla proposta di modifica dell’art. 2 che definisca in modo puntuale un rapporto più diretto tra consulta e Consiglio comunale.