“Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione in IV Commissione dell’odg proposto a sostegno del riconoscimento della libertà, della protezione e dello status di rifugiato politico a Julian Assange – dichiarano i gruppi consiliari M5s, Pd e IPP attraverso un comunicato -. Un Odg presentato non solo per sostenere l’editore, giornalista e sviluppatore informatico, cofondatore della piattaforma Wikileaks, nata con la finalità di condividere e rendere pubblici documenti contenenti testimonianze di reati contro la persona, azioni di regimi oppressivi, violazioni di diritti umani, ma anche perché Julian Assange rappresenta un simbolo della libertà di manifestazione del proprio pensiero, della libertà di informazione e di stampa, principi fondamentali della comunità internazionale e italiana. Più volte il Consiglio comunale di Perugia si è occupato di temi che trascendono il territorio dell’Ente e anche questa volta, come Istituzione, siamo chiamati a difendere la democrazia e a tutelare diritti costituzionalmente garantiti e a schierarci a favore di persone che vedono ingiustamente lesi tali diritti. Dopo la pubblicazione nel 2010 da parte di Wikileaks di un database contenente migliaia di file che documentavano abominevoli crimini di guerra, attacchi intenzionali a danno dei civili, crimini contro l’umanità, stragi di civili innocenti, tra i quali bambini, fino a quel momento nascosti all’opinione pubblica, al fine di celare il vero volto di quelle che venivano definite ‘missioni umanitarie’, si è abbattuta su Julian Assange una campagna diffamatoria globale senza precedenti, alla quale sono seguiti un mandato di arresto del tribunale di Stoccolma con l’accusa di stupro – per il quale la procura ha poi archiviato l’indagine perché non sussistevano prove contro Julian Assange – una richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti d’America con le accuse di cospirazione, spionaggio e abusi informatici – dove rischia una pena fino a 175 anni di carcere – dopo essersi rifugiato nell’Ambasciata ecuadoregna, la cattura e la reclusione nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh in Inghilterra, dove giace da 4 anni in una cella di tre metri per due, in totale isolamento per 23 ore al giorno, in gravissime condizioni fisiche e mentali, sottoposto a torture psicologiche. In questa vicenda, pertanto, non c’è solo in ballo la vita di Assange, ma soprattutto principi come la libertà di stampa, di informazione e diritti umani internazionali violati, in particolare, quelli garantiti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dalle Costituzioni nazionali.
In tutto il mondo si sono levati scudi a difesa di Julian Assange, dai giornalisti, al Papa, a Premi Nobel, a organizzazioni internazionali e anche la politica, e quindi il Comune di Perugia ha il dovere di intervenire e manifestare solidarietà a Julian Assange, ha il dovere di informare e difendere la libertà di stampa e di informazione. La stampa, come sancisce l’art. 21 della nostra Costituzione, non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure, perché tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Per poter esprimere il proprio pensiero, per auspicare una cittadinanza consapevole, però, è indispensabile essere informati. Un popolo libero va informato, senza censure, altrimenti non si è in democrazia.
La nostra città ospita ogni anno il Festival Internazionale del Giornalismo, uno dei più importanti ‘media event’ nel panorama europeo, che designa Perugia ‘capitale globale dell’informazione’ e pertanto il nostro capoluogo deve rappresentare un baluardo nella tutela e diffusione dei diritti umani e mostrare un importante segnale di solidarietà e supporto a tutti coloro che vengono ingiustamente detenuti e condannati in violazione di tali diritti. Con questo atto quindi intendiamo impegnare Sindaco e Giunta in una serie di azioni, tra le quali presentare richiesta di liberazione di Julian Assange alla Ambasciata del Regno Unito presso la Repubblica Italiana e a esprimere solidarietà al giornalista Julian Assange, coraggiosa voce d’informazione che sta pagando a prezzo della propria libertà e della propria vita la difesa del diritto d’informazione e del principio di libertà di stampa”.