La I commissione consiliare Affari Istituzionali, presieduta da Michele Nannarone, ha ripreso il dibattito sulla proposta di deliberazione per il Consiglio comunale n. 8326 del 9/10/21023: “Consulta del Verde. Istituzione e approvazione relativo regolamento”.
L’atto era stato illustrato lo scorso 20 ottobre. Qui di seguito il link al resoconto su Perugia Comunica https://perugiacomunica.comune.perugia.it/perugia-comunica/i-commissione-avviata-la-discussione-sul-regolamento-sulla-consulta-del-verde/
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Sulla bozza di regolamento sono stati presentati dal consigliere Nicola Paciotti (PD) quattro emendamenti
Emendamento 1: Modificare all’art. 3 (Componenti) la parola “opposizione” con “minoranza”;
Emendamento 2: Modificare l’art. 5 (presidente) eliminando “e restano in carica 3 anni.”
Emendamento 3: Aggiungere all’art. 1 (istituzione della Consulta), dopo “istituisce la “Consulta del Verde”: “di durata pari al mandato amministrativo del Sindaco in carica.”
Emendamento 4: Aggiungere tra l’art. 6 e l’art. 7 un nuovo articolo denominato “Relazione attività” che reciti: “La Consulta redige una relazione annuale sull’attività svolta e sulle proposte di intervento che viene trasmessa al Consiglio Comunale ed alla Giunta per contribuire alle politiche comunali che riguardino la tutela e lo sviluppo del verde pubblico e privato.
Ai sensi dell’art. 30 del Regolamento Comunale è facoltà della consulta di richiedere all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale la convocazione di un apposito Consiglio Comunale Aperto dedicato alla condivisione dell’attività della Consulta e alla valutazione dei risultati conseguiti dalle politiche dell’Amministrazione.”
Sono pervenuti altresì due emendamenti da parte della consigliera Francesca Tizi (M5S):
All’art. 2 «Funzioni» si propone l’aggiunta del seguente comma: «La Consulta verifica e controlla che le attività svolte dall’Amministrazione comunale siano aderenti a quelle programmate».
All’art. 3 «Componenti della Consulta» si propone di aggiungere al comma 1, dopo il punto «- i rappresentanti delle associazioni ambientaliste iscritte all’albo nazionale ai sensi 349/1988» i seguenti punti: «- i rappresentanti delle Associazioni di fatto, comitati e gruppi di cittadini i cui fini statutari o i propri obiettivi, risultino aderenti alle finalità della Consulta; – N.5 cittadini del Comune di Perugia, che facciano formale richiesta di partecipazione e che, per formazione personale, titolo di studio o esperienze pregresse, dimostrino di avere competenze e motivazioni per far parte della Consulta».
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L’assessore all’ambiente Otello Numerini, alla luce degli emendamenti presentati e del dibattitto della scorsa seduta, ha illustrato le proposte degli uffici in merito alla versione aggiornata dEl regolamento.
Sull’art. 1 ha annunciato l’accoglimento dell’emendamento n. 3 di Paciotti.
Sull’art 2, rispetto all’emendamento 1 di Tizi, lo ha ritenuto non condivisibile visto che si utilizza il termine “controllo”. Ha quindi proposto il seguente testo: l’Amministrazione aggiorna semestralmente la consulta sullo stato di avanzamento dei progetti”.
All’art. 3 viene accolto l’emendamento di Nannarone di inserire tra i componenti “un naturalista”.
In merito al secondo emendamento di Tizi si ritiene di non accoglierlo dovendo essere la consulta un organismo snello ed operativo. Si propone quindi, in parziale modifica dell’ultimo comma, quanto segue: “Sono membri di fatto della consulta i rappresentanti delle associazioni e comitati del verde cittadino in numero massimo di cinque in rappresentanza di altrettante associazioni e comitati”
Viene introdotto un nuovo art. 4 relativo a formazione e insediamento, prevedendo che entro 60 giorni dall’insediamento il sindaco provvede a richiedere ad università, ordini e consiglio di nominare i propri membri nonché fa pubblicare all’albo pretorio l’avviso per l’adesione da parte delle associazioni.
Circa l’art. 6bis (relazione attività), viene accolta la prima parte del quarto emendamento di Paciotti (relazione annuale), mentre la seconda parte (Consiglio aperto) viene così rielaborato: “si prevede che è facoltà della consulta richiedere la convocazione di un consiglio comunale aperto dedicato alla condivisione dell’attività svolta”.
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La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha espresso perplessità su parte dei contenuti di cui agli artt. 3 e 5. Sull’art. 3 i rilievi hanno riguardato l’apertura quali componenti alle associazioni cittadine, ritenendo che ciò possa ingessare eccessivamente l’organismo. Preferibile dunque prevedere la possibilità di partecipazione delle stesse su invito o a richiesta.
All’art. 5 perplessità sulla concessione del voto in consulta al dirigente del Comune essendo soggetto tecnico.
La consigliera Francesca Tizi (M5S), in merito al suo primo emendamento (funzioni) ha evidenziato che di fatto lo stesso è stato respinto in quanto la rielaborazione fatta dagli uffici va in una direzione completamente diversa, essendo individuato un soggetto attivo opposto (non più la consulta ma l’Amministrazione). Ha quindi proposto un sub emendamento del seguente tenore: “La consulta del verde, nello spirito di una fattiva collaborazione, segnala all’amministrazione comunale eventuali disallineamenti importanti nell’applicazione del regolamento del verde e del disciplinare tecnico a cui si deve attenere AFOR”.
In merito al suo secondo emendamento (componenti) ha ribadito la necessità di garantire una rappresentanza delle associazioni/comitati locali all’interno della consulta non fermandosi alla mera partecipazione senza voto. La proposta degli uffici, pertanto, denota che c’è timore di aprirsi a molteplici associazioni. Ciò stona con quanto avviene nei regolamenti di altre città italiane (es. Bologna, Brescia o Bari).
Per Fabrizio Croce (IPP) sull’art. 2 (funzioni) occorre trovare un punto di contatto tra le proposte degli uffici e di Tizi. L’idea è di scrivere che la consulta può richiedere all’Amministrazione aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei progetti, segnalando nel contempo eventuali disallineamenti.
Sui componenti, ha condiviso l’idea di non prevedere il voto al dirigente perché soggetto tecnico. Circa la partecipazione delle associazioni, ha sostenuto che occorre introdurre il riferimento a quelle locali purché si trattino di associazioni o comitati che nascono per effettuare un’attività di salvaguardia del verde in forma costante e non occasionale.
Nicola Paciotti (PD) ha condiviso i rilievi di Tizi circa il favorire un dialogo tra Consulta e Amministrazione sull’attività. In merito alla composizione ha sostenuto l’opportunità di non limitare eccessivamente la partecipazione delle associazioni e dei comitati cittadini che si occupano in maniera stabile del tema della tutela del verde.
Ha poi suggerito di individuare criteri che consentano una uniformità di partecipazione delle associazioni presenti sul territorio evitando il rischio che aderiscano in massa solo quelle di alcune aree della città. A tal proposito sarebbe utile un censimento delle stesse.
Riprendendo la parola la consigliera Cristiana Casaioli ha rivolto un invito a rielaborare meglio l’art. 2 condividendo la valutazione circa la non accoglibilità dell’emendamento Tizi non potendo avere la consulta funzioni di controllo ma solo consultive. Ciò vale, pertanto, anche per il subemendamento proposto. In merito all’art. 3 ha poi proposto di scrivere che i componenti delle associazioni facenti parte della consulta devono riguardare quelle locali iscritte al terzo settore, mentre le altre potranno essere invitate a partecipare volta per volta o richiederlo loro.
Maria Cristina Morbello (TPPU) ha voluto ricordare che la consulta è nata in virtù di un atto approvato all’unanimità dal Consiglio comunale che individuava con chiarezza le funzioni e le prerogative dell’organismo. A tale atto, pertanto, occorre riferirsi inserendolo anche nel testo del regolamento.
Ha invitato poi a prevedere che la partecipazione dei rappresentanti di ordini o dipartimenti possa avvenire solo se deliberata dagli stessi.
Sull’art. 2 (funzioni) ha avanzato la proposta di trovare un punto di sintesi tra le ipotesi avanzate dagli uffici e da Tizi, recependo quanto stabilito, ad esempio, nel regolamento in vigore a Bologna: partecipazione delle associazioni locali del terzo settore che negli statuti abbiano la funzione della tutela del verde ecc.
Da eliminare per Morbello, infine, l’ipotesi di scioglimento della consulta (art. 8).
Per la consigliera Francesca Tizi (M5S) emerge un’impostazione in difesa da parte dell’Amministrazione che vede, evidentemente, nelle associazioni una sorta di soggetto antitetico e non collaborativo. Non sembra che vi sia, se non di facciata, una volontà di costruire una vera consulta del verde, visto il numero eccessivo di paletti apposti nel regolamento.
In replica l’assessore Numerini ha riferito che i rapporti dell’Amministrazione con tutte le associazioni sono ottimi e quotidiani purché gli atteggiamenti siano improntati alla massima correttezza.
Ha respinto poi eventuali accuse di porre in essere comportamenti inadeguati, rilevando che gli uffici hanno semplicemente presentato in commissione una proposta di delibera che il Consiglio comunale, organo sovrano, può modificare nella maniera ritenuta più opportuna. Noi, ha concluso, non siamo preclusivi ad alcunché.
Rispondendo a Numerini, Tizi ha specificato di non aver accusato nessuno ma solo di aver rappresentato la situazione emersa dal dibattito.
Si torna in aula prossimamente per l’analisi di ulteriori emendamenti.