La I commissione, presieduta da Michele Nannarone, ha avviato la discussione della proposta di deliberazione per il Consiglio comunale n. 8326 del 9/10/21023: “Consulta del Verde. Istituzione e approvazione relativo regolamento” (il testo del regolamento è riportato in fondo al resoconto della seduta).
L’assessore all’ambiente Otello Numerini ha iniziato l’illustrazione dell’atto ricordando che la legge n. 10/2013 invita gli enti locali a dotarsi di strumenti per la gestione e la manutenzione del verde pubblico e privato. Il Comune di Perugia si è quindi dotato di un regolamento del verde, di un censimento del verde e del patrimonio arboreo, di una Strategia per il verde urbano in collaborazione con l’Università degli studi e ora, anche a seguito di un odg votato all’unanimità dal Consiglio comunale, su proposta della consigliera Morbello, intende dotarsi del regolamento sulla Consulta del verde. In tal modo si compie un passo avanti per promuovere momenti di dialogo con il mondo accademico, esperti, ordini professionali e associazioni sui temi inerenti al verde.
Roberto Regnicoli (Gestione verde pubblico), affiancato dal dirigente dell’Unità operativa Ambiente e Energia Vincenzo Tintori, ha spiegato che gli uffici hanno verificato anche le discipline regolamentari adottate in altre parti d’Italia, in particolare da comuni del Nord. I regolamenti reperibili, non numerosi, sono per lo più molto snelli. Secondo gli uffici, l’introduzione di una disciplina più approfondita rischia di paralizzare di fatto l’operatività dell’organismo. La proposta di regolamento è stata inoltre costruita sul presupposto che la Consulta si interessi prevalentemente di interventi di grandi dimensioni e di grande impatto ambientale o sul verde, escludendo un’attivazione legata a interventi di tipo ordinario o manutentivo.
Regnicoli ha offerto una sintetica panoramica sulle tematiche toccate dal regolamento. In particolare, in base all’art. 3 “Componenti della Consulta”, essa “è nominata con provvedimento del Sindaco ed è così composta: assessore all’ambiente o suo delegato, il dirigente dell’Unità operativa competente o suo delegato, un rappresentante di ciascun Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale e di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali di Perugia, i rappresentanti delle associazioni ambientaliste iscritte all’albo nazionale ai sensi dell’art. 13 della legge n. 349/1986, un rappresentante di ciascun Ordine professionale degli Agronomi e Forestali, Architetti e Ingegneri nominati dai rispettivi Ordini, due consiglieri comunali di cui uno di maggioranza e uno di opposizione. Inoltre “possono partecipare ai lavori i rappresentanti delle Associazioni del verde cittadino in numero massimo di tre in rappresentanza di altrettante Associazioni. Per partecipare occorre che, almeno tre giorni prima di ciascuna seduta, venga compiuta l’iscrizione; potranno partecipare i primi tre iscritti”.
La presidenza e vicepresidenza – ha sottolineato Regnicoli – non sono assegnate a soggetti di nomina politica ma scelti tra i membri effettivi della Consulta.
DIBATTITO
Aperto il dibattito Nannarone (FdI) ha suggerito di considerare la possibilità di prevedere tra i componenti anche i naturalisti.
Francesca Tizi (M5s), alla luce del confronto avuto con alcune associazioni, ha invece presentato il testo di alcuni emendamenti. Le modifiche – ha detto – vengono proposte anche tenendo conto dei regolamenti adottati da altre città, tra cui Parma, perseguendo il fine di garantire una interlocuzione e correlazione costante tra cittadini e amministrazione.
In particolare, all’art. 2 “Funzioni” si propone quindi l’aggiunta del seguente comma: “La Consulta verifica e controlla che le attività svolte dall’Amministrazione comunale siano aderenti a quelle programmate”.
All’art. 3 “Componenti della Consulta” si propone di aggiungere al comma 1, dopo il punto “- i rappresentanti delle associazioni ambientaliste iscritte all’albo nazionale ai sensi 349/1988” i seguenti punti:
“- i rappresentanti delle Associazioni di fatto, comitati e gruppi di cittadini i cui fini statutari o i propri obiettivi, risultino aderenti alle finalità della Consulta.
– N.5 cittadini del Comune di Perugia, che facciano formale richiesta di partecipazione e che, per formazione personale, titolo di studio o esperienze pregresse, dimostrino di avere competenze e motivazioni per far parte della Consulta”.
Nicola Paciotti (Pd) ha osservato che l’art. 3 andrebbe corretto parlando di consiglieri “di minoranza” anziché “di opposizione”; ha poi rilevato che l’art. 5 indica solo la durata del presidente e del vicepresidente (tre anni) mentre non si specifica quella della Consulta. Il consigliere ha poi annunciato la presentazione di un emendamento affinché sia specificato che la Consulta dovrà presentare una relazione annuale e la possibilità di convocare il Consiglio aperto nelle materie specifiche.
L’assessore Numerini ha suggerito di raccogliere tutti gli emendamenti in forma scritta affinché si possa ragionare su una proposta di regolamento che possa il più possibile rifletterne il contenuto. Ha tuttavia invitato i consiglieri a considerare che una Consulta composta da decine di persone rischia di non riuscire a operare e che, nel testo attuale, la partecipazione delle associazioni è comunque già prevista. Il regolamento è inoltre stato redatto sul presupposto che suggerimenti e proposte della Consulta debbano riguardare interventi di carattere straordinario.
Francesco Vignaroli (Progetto Perugia), rispetto agli emendamenti proposti da Tizi, ha suggerito di sostituire le parole “verifica e controllo” con un’altra che richiami il concetto di “cooperazione”, visto che la funzione di controllo di una pubblica amministrazione non può essere affidata per definizione a una Consulta, a cui pertiene, piuttosto, una funzione di aiuto, sostegno e contributo. Tali organismi – ha aggiunto – non devono neppure risultare pletorici, altrimenti da strumenti di aiuto tecnico-conoscitivo per prendere determinate decisioni si trasformano in assemblee.
Anche Regnicoli ha sottolineato la differenza tra la funzione di “interlocuzione” e quella di “verifica e controllo”. Il primo emendamento proposto da Tizi, a suo avviso, va inoltre studiato meglio anche in relazione al riferimento alle “attività programmate”. Fra le attività che sono oggetto della delega di funzioni all’Agenzia forestale – ha ricordato – c’è infatti una parte consistente di interventi a chiamata, definita solo a livello economico perché non si possono prevedere le esigenze che si verificheranno, ad esempio, a seguito di particolari fenomeni atmosferici. Va quindi considerato che le programmazioni degli uffici sono soggette a modifiche anche connesse agli andamenti stagionali.
Tizi ha specificato che la formulazione del primo emendamento da lei proposto è tratta dal regolamento di Parma e ciò che interessa, al di là delle espressioni utilizzate, è il fine sotteso alla modifica, cioè garantire, attraverso la Consulta, un confronto costante con i cittadini: solo così l’organismo sarà di effettiva utilità.
Riccardo Mencaglia (FdI) ha affermato che gli uffici cercheranno senz’altro di trovare una sintesi, ma le consulte non devono avere una composizione pletorica per non diventare di fatto organi inutili. Attribuire una funzione di verifica e controllo, poi, è del tutto fuori luogo, visto che ci sono altri organismi a ciò deputati, a partire dalla V commissione: bisogna quindi evitare di confondere i ruoli.
Francesco Zuccherini (Pd), intervenendo sulla questione della partecipazione, ha avallato l’idea di ampliarla alle associazioni territoriali: si può infatti cercare una mediazione per evitare una composizione pletorica così come una scarsa rappresentanza. Anche rispetto alle funzioni della Consulta si può trovare una formula il più possibile conforme al fine di rendere l’organismo effettivamente utile.
In conclusione, gli uffici terranno conto dei suggerimenti e delle proposte pervenuti nel corso della seduta per operare una sintesi.
La II commissione ha poi proseguito la discussione sul regolamento per la Consulta dei consumatori e utenti. La dirigente Anastasia Ciarapica (Unità operativa Servizi al cittadino), presente in aula, ha suggerito l’inserimento di norme di dettaglio sulla convocazione, periodicità e validità delle sedute e più in generale sulle modalità di funzionamento della consulta.
Il dirigente Emilio Buchicchio (Unità operativa Segreteria Organi istituzionali e comunicazione) ha ricordato che, dopo una fase volta a modificare e sostituire le disposizioni esistenti, si potranno integrare nel testo i suggerimenti pervenuti nella misura in cui la commissione vorrà tenerne conto.
I consiglieri hanno quindi individuato tra le tematiche da approfondire quelle della nomina del vicepresidente e delle modalità di convocazione.
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REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA CONSULTA DEL VERDE (proposta)
Art. 1 ISTITUZIONE DELLA CONSULTA
Il Comune di Perugia, come previsto dal Capitolo 1 art. 7 punto 10 del Regolamento del Verde Pubblico, istituisce la Consulta del verde.
Tale organismo realizza un nuovo modello partecipativo di confronto, di valutazione e di impulso alle azioni,
anche innovative, delle politiche cittadine sul verde attraverso azioni consultive e propositive ispirate ad una
attiva e leale collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Art. 2 FUNZIONI DELLA CONSULTA
La Consulta del Verde esprime pareri sui progetti di nuova realizzazione e sui progetti di manutenzione straordinaria che modifichino sostanzialmente le componenti arboree e/o architettoniche di aree verdi, parchi, parchi storici, giardini di pregio e viali alberati.
La Consulta del Verde elabora proposte da indirizzare all’Amministrazione comunale in materia di tutela e sviluppo del verde pubblico e privato, raccoglie le esigenze e le idee di una pluralità significativa di cittadini, della popolazione cittadina sulle tematiche inerenti il verde, con particolare riferimento ai comportamenti virtuosi da attivare.
I pareri e le proposte della Consulta, espressi per iscritto e verbalizzati, sono facoltativi e non vincolanti per l’amministrazione comunale.
La Consulta può scegliere di funzionare in assetto unitario o costituire gruppi di lavoro temporanei o permanenti su temi specifici.
Possono essere chiamati a partecipare gli Amministratori comunali e Dirigenti e/o Funzionari competenti nelle diverse materie e, a titolo gratuito, esperti al fine di acquisire pareri, informazioni e/o approfondimenti.
Le riunioni della Consulta sono pubbliche.
Alla convocazione delle riunioni ed attività della Consulta viene data pubblicità attraverso i canali informativi dell’ente (sito web, ufficio stampa…), anche ai fini dell’iscrizione di cui al successivo art. 3, ultimo comma.
La partecipazione dei membri della Consulta alle riunioni della stessa è prevista in forma gratuita.
Art. 3 COMPONENTI DELLA CONSULTA
La Consulta è nominata con provvedimento del Sindaco ed è così composta:
– l’assessore all’ambiente del Comune di Perugia o suo delegato;
– il Dirigente della Unità operativa competente in materia o suo delegato;
– un rappresentante di ciascun Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale e di Scienze Agrarie, Alimentari
e Ambientali di Perugia nominati dai rispettivi Dipartimenti;
– i rappresentanti delle associazioni ambientaliste iscritte all’albo nazionale ai sensi dell’art. 13 della legge n. 349/1986;
– un rappresentante di ciascun Ordine professionale degli Agronomi e Forestali, Architetti e Ingegneri nominati dai rispettivi Ordini;
– n. 2 Consiglieri comunali di cui uno di maggioranza e uno di opposizione.
Possono partecipare ai lavori della Consulta i rappresentanti delle Associazioni del verde cittadino in numero massimo di tre in rappresentanza di altrettante Associazioni. Per partecipare occorre che, almeno tre giorni prima di ciascuna seduta, venga compiuta l’iscrizione; potranno partecipare i primi tre iscritti.
Art. 4 DECISIONI DELLA CONSULTA
La Consulta privilegia l’espressione di pareri, proposte unitarie o espressi in modo articolato. Si sottolinea l’importanza di tentare, mediante approfondita discussione, l’elaborazione di una mediazione al fine di giungere ad un parere unitario. Nel caso di acclarata impossibilità a raggiungere una sintesi unanime, il Presidente procede a far votare le proposte avanzate e considera accettata quella che ottiene la maggioranza semplice dei presenti. In caso di parità, prevale il voto del Presidente. E’ data facoltà a chi ha espresso voto contrario di far inserire succintamente nel verbale della riunione le proprie motivazioni.
Art. 5 PRESIDENTE
Il Presidente e il vicepresidente vengono eletti a maggioranza dei componenti della Consulta nella prima riunione utile e restano in carica 3 anni. Hanno diritto di voto tutti i componenti della Consulta.
Non possono essere eletti alla carica di Presidente e di Vicepresidente i membri di nomina politica.
Il Presidente convoca e presiede la Consulta, è referente nei confronti dell’Amministrazione comunale e per i componenti della Consulta. In caso di assenza del Presidente, il/la Vicepresidente ne assume le funzioni.
Il Presidente incarica un Segretario, tra i membri della Consulta. Il Segretario/a è scelto nominalmente e a rotazione ad ogni riunione per la verbalizzazione della seduta.
Art. 6 FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA
Le sedute della Consulta sono valide, in prima convocazione, se è presente la maggioranza dei componenti.
La seconda convocazione, da tenersi almeno un’ora dopo, è valida con l’intervento di almeno quattro componenti.
La Consulta decide col voto favorevole della maggioranza dei presenti, fermo restando quanto previsto nel precedente art. 4.
Art. 7 SUPPORTO ALLA CONSULTA
L’amministrazione comunale si riserva di mettere a disposizione della Consulta una sede per le riunioni e il supporto per l’espletamento della segreteria esecutiva.
Art. 8 DECADENZA E SCIOGLIMENTO
I componenti della Consulta decadono nel caso d’ingiustificata assenza a tre sedute consecutive.
Il Comune può, con proprio atto, disporre lo scioglimento della Consulta, qualora non sussistano più le condizioni per garantirne il regolare funzionamento e il raggiungimento degli obiettivi a cui la stessa è preposta. In tal caso l’Amministrazione comunale fornirà adeguata motivazione di tale provvedimento.