La IV commissione consiliare Cultura, presieduta da Michele Cesaro, ha approvato con 5 voti a favore e 7 astenuti l’ordine del giorno presentato dai gruppi Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Idee Persone Perugia avente ad oggetto: “Sostegno al riconoscimento della libertà, della protezione e dello status di rifugiato politico a Julian Assange”.
Illustrando l’atto, Francesca Tizi e poi Sarah Bistocchi hanno spiegato che Julian Assange è un cittadino australiano, editore, giornalista e sviluppatore informatico, cofondatore della piattaforma Wikileaks, nata con la finalità di rendere pubblici documenti contenenti testimonianze di reati contro la persona, azioni di regimi oppressivi, comportamenti non etici, corruzione, esecuzioni extra giudiziarie, scandali, misure repressive, violazioni di diritti umani etc. coperti da segreto, in totale sicurezza per le fonti e con l’unico obiettivo di rendere più trasparente l’operato dei governi in nome della giustizia, dell’etica e di una democrazia, sempre più partecipata, solida, libera e indipendente.
Nel 2010 Wikileaks pubblica un database contenente centinaia di migliaia di file, per la maggior parte di fonte statunitense, che fornivano informazioni in particolare sulle guerre in Afghanistan e in Iraq, riguardanti anche possibili crimini di guerra commessi dalle forze armate americane in quei paesi.
Dal momento della pubblicazione dei file, si abbatte su Julian Assange una campagna diffamatoria globale ed un mandato di arresto del tribunale di Stoccolma con l’accusa di stupro (per il quale la procura ha poi archiviato l’indagine motivando “che non sussistono prove contro Julian Assange”) e che culmina con la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti d’America con le accuse di cospirazione, spionaggio e abusi informatici.
Dopo essersi rifugiato nell’Ambasciata Ecuadoregna per oltre 7 anni, 1’11 aprile del 2019 viene arrestato dalla polizia britannica e rinchiuso nel carcere di Belmarsh. Il 17 giugno 2022 la ministra degli interni inglese, Priti Patel, ha dato via libera finale all’ordine formale di estradizione negli USA per Julian Assange i cui ricorsi sono stati tutti recentemente respinti.
Ricordando il principio della libera manifestazione del pensiero, garantito dall’art. 21 della Costituzione, gli istanti hanno riferito che nei confronti di Assange si sono levate le voci della Federazione nazionale della stampa, del premio nobel per la pace Esquivel e di tante testate giornalistiche internazionali con cui il giornalista ha collaborato nel tempo.
Lo stesso ordine dei giornalisti italiano ha conferito ad Assange la tessera onoraria, mentre personaggi illustri come il presidente Mattarella e Papa Francesco hanno espresso pensieri ul tema della libertà di stampa e di espressione. Infine Amnesty international ha lanciato da tempo un appello per proteggere il diritto alla libertà di espressione e per chiedere alle autorità statunitensi di annullare le accuse contro Julian Assange e si sta opponendo con forza all’esecuzione dell’estradizione.
Anche il movimento Perugia per Assange, la voce dell’attivismo a suo favore in città, ha messo in campo e realizzato una serie di azioni di informazione e di iniziative di sensibilizzazione sulla situazione di Assange e sul tema della libertà di informazione.
Alla luce della richiesta di Onu e Consiglio d’Europa di immediato rilascio di Assange, con l’odg i gruppi proponenti chiedono di impegnare l’Amministrazione:
-a presentare richiesta di liberazione di Julian Assange alla Ambasciata del Regno Unito presso la Repubblica Italiana;
-ad attivarsi presso l’Associazione Nazionale Comuni Italiani affinché si faccia promotrice di una mobilitazione nazionale dei Comuni per chiedere al governo italiano di avviare un’azione diplomatica per scongiurare la possibilità di una estradizione di Assange negli Stati Uniti;
-a farsi promotori di una campagna di sensibilizzazione in merito alle condizioni di detenzione di Julian Assange, lesive della dignità umana e inaccettabili nei Paesi democratici, e ad attuare, nei limiti delle competenze dell’ente locale, tutte le iniziative utili affinché vengano garantiti i diritti, le libertà fondamentali e l’incolumità fisica di Julian Assange;
-ad esprimere solidarietà al giornalista Julian Assange, coraggiosa voce d’informazione che sta pagando a prezzo della propria libertà e della propria vita la difesa del diritto d’informazione e del principio di libertà di stampa.
In conclusione Bistocchi ha ricordato che più volte il Consiglio comunale di Perugia si è occupato di temi che trascendono il territorio dell’Ente; a maggior ragione deve farlo in quest’occasione a tutela di diritti costituzionalmente garantiti.
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La dott.ssa Nicoletta Bernardi di “Perugia per Assange” ha riferito che il movimento è nato per dare una voce collettiva alle iniziative che si svolgono in città a sostegno di Assange (presentazione libri, flash mob, cortometraggi, proiezione film).
Facciamo attivismo, ha detto, perché riteniamo cha una stampa libera sia importante a tutti i livelli, in quanto essere informati è un diritto che consente poi di esprimersi a livello consapevole.
La dott.ssa Rita Martone di “Amnesty International Perugia”, nel richiamare i principi contenuti nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ha spiegato che la “colpa” attribuita ad Assange è stata di fatto quella di aver informato la cittadinanza mondiale.
Per questo Amnesty chiede di cancellare tutte le accuse mosse al giornalista e si oppone con fermezza all’esecuzione dell’estradizione verso gli Usa, col rischio di esporre Assange alla violazione dei diritti umani.
Per il prof Mauro Volpi di “Coordinamento per la democrazia costituzionale” Assange è stato oggetto di persecuzione da parte di ben 4 paesi (Svezia, Ecuador, Regno Unito e Usa) per aver esercitato il diritto all’informazione, peraltro senza provocare alcun effetto negativo nei confronti di cittadini americani. In questa vicenda è evidente, secondo il docente, la chiara violazione dei diritti internazionali ed, in particolare, di quelli garantiti dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalle costituzioni nazionali.
Dunque in questa vicenda non c’è solo in ballo la vita di Assange ma anche e soprattutto principi come la libertà di informazione.
Lucia Maddoli (IPP) ha sostenuto l’importanza di parlare del tema oggetto dell’odg in quanto rappresenta una battaglia di civiltà e libertà. E’ necessario quindi che da Perugia, sede del festival del giornalismo, parta un messaggio forte sulla tutela del diritto all’informazione.
Ecco perché si auspica una piena condivisione dell’atto da parte del Consiglio comunale.
Gino Puletti, pur evidenziando l’importanza dei fatti messi in luce da Assange, ha espresso qualche perplessità sul suo operato. Per un verso, infatti, ha sostenuto che la libertà di stampa, principio fondamentale, non legittimi l’utilizzo di azioni in violazione delle normative (con riferimento ad esempio all’accesso fraudolento a segreti di stato). Altra perplessità riguarda la collaborazione nel 2010 di Assange con la testata Russia Today, finanziata integralmente dal regime di Putin. Tale collaborazione getta ombre sulla condotta asettica di Assange, rendendo difficile il giudizio sul suo operato complessivo.
Secondo Nicola Paciotti la vicenda Assange, come quelle che hanno riguardato Giulio Regeni o Patrick Zaki, solleva l’attenzione su temi centrali come la libertà di manifestazione del pensiero, il diritto all’informazione, ma soprattutto il rapporto tra cittadini e Stato.
Assange, secondo Paciotti, è rappresentativo di principi costituzionalmente garantiti; ecco perché in molti hanno operato per offuscare la sua figura, cercando di distogliere l’attenzione dal dibattito sui diritti, spostandolo sulla persona. Ancor più importante appare il dibattito sui metodi che a volte governi, anche democratici, utilizzano compromettendo le libertà individuali.
Per Luca Valigi (Lega) la vicenda Assange è di assoluta rilevanza perché coinvolge il fondamentale diritto alla libertà di espressione. Un diritto costituzionale che va salvaguardato in ogni modo possibile. Da qui il voto a favore sull’odg.
Anche Massimo Pici (Perugia Civica) ha preannunciato un voto a favore dell’atto in Consiglio ritenendo che nessuna violazioni giustifichi ciò che sta accadendo ad Assange.
In conclusione di dibattito Francesca Tizi ha sostenuto che Assange è simbolo della libertà di manifestare il proprio pensiero, di informazione e di stampa, principi fondamentali della comunità internazionale ed italiana. L’odg nasce quindi da questa valutazione, ossia che sulle libertà fondamentali non si debba cedere.