La IV commissione, presieduta da Michele Cesaro, ha avviato la discussione sull’odg, presentato da Massimo Pici (Perugia Civica), Francesco Vignaroli (Progetto Perugia), Francesca Renda (Tesei Presidente per l’Umbria) e Luca Valigi (Lega), su “Attuazione regolamento universale di rispetto per persone con disabilità e/o con disagio psicologico e sociale”.
L’atto, come spiegato da Pici, persegue l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini ad adottare buone prassi nei confronti di persone con disabilità e mira a integrare altri atti presentati per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Viene quindi suggerita una serie di comportamenti responsabili da adottare nella vita di tutti i giorni (lasciare puliti i bagni pubblici, prestare aiuto negli attraversamenti semaforici non dotati di dispositivi acustici, non parcheggiare sui marciapiedi, ecc.).
Partendo dal presupposto che l’attuazione dell’abbattimento delle barriere architettoniche richiede tempo (per la progettazione, realizzazione, ecc.), nel frattempo si può, a costo zero o anche solo al costo del personale o dei materiali utilizzati, mettere in atto una serie di azioni utili.
Al sindaco e giunta si chiede in particolare: di destinare un numero o un ufficio da mettere a disposizione delle persone con disabilità per segnalare e risolvere piccole situazioni che creano grandi disagi; di creare una corsia preferenziale per tutte quelle segnalazioni che non richiedono interventi strutturali ma che, se risolte in tempi brevi, migliorano di molto la qualità della vita quotidiana delle persone con disabilità; di attuare un protocollo che permetta ai volontari delle associazioni che vorranno aderire di attuare una forma di collaborazione, assolutamente gratuita, che permetta loro di eliminare situazioni che creano grandi disagi, con a carico del Comune i soli costi dei materiali utilizzati o con il supporto di imprese che vorranno prestare la propria opera a titolo di donazione alle suddette associazioni (ad esempio, tagliare una siepe che sporge troppo e invade il marciapiede, chiudere buche o perlomeno segnalarle e farle chiudere prima possibile da personale del Comune, ecc.); di promuovere una “efficace” campagna di sensibilizzazione, sul modello creato per i parcheggi dei disabili, per diffondere buone prassi di rispetto tra la popolazione perugina.
L’odg – ha precisato Pici – è aperto, prestandosi ad essere integrato dai suggerimenti di tutti.
L’assessore alle politiche sociali, Edi Cicchi, ha ricordato che, normalmente, si associano le problematiche delle persone con disabilità al tema dell’assistenza e al ruolo dei servizi sociali, che certo resta cruciale anche per l’inserimento lavorativo. Tuttavia, affinché le persone con disabilità possano vivere la città esercitando diritti uguali a quelli degli altri cittadini è necessario dare risposte anche su altri fronti. Ad esempio, se una persona con disabilità deve spostarsi per lavoro, è necessario che possa fruire dei mezzi pubblici o spostarsi a piedi senza incontrare ostacoli.
Secondo l’assessore ai lavori pubblici e ambiente, Otello Numerini, lo spirito dell’odg è duplice: sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e sollecitare l’amministrazione a fare il possibile per soddisfare determinate esigenze. Quanto al primo impegno proposto, si tratta di un’ipotesi di gestione interna sia del cantiere sia delle aree verdi su cui si confronterà con i rispettivi dirigenti. Interessante, per Numerini, l’idea di trattare le segnalazioni fatta dalle persone con disabilità come priorità. Gli uffici sono sensibili al riguardo, ma un input da parte del Consiglio può rafforzare un impegno già ampiamente condiviso in tal senso. Quanto alla possibilità di far collaborare cittadini e associazioni per realizzare piccoli interventi, Numerini ha ricordato che esistono strumenti come i patti di collaborazione o la presa in gestione di aree comunali.
Mattia Liguori, presidente di Fiadda Umbria (Associazione per i Diritti delle persone sorde e famiglie), si è soffermato sulle specifiche difficoltà che una persona sorda può incontrare spostandosi in città. Le soluzioni a suo avviso possono essere di tipo visivo. Sui mezzi di trasporto, ad esempio, potrebbe essere utile uno schermo che indichi le fermate. In generale, tutta la segnaletica è importante. Liguori ha espresso l’auspicio che le azioni di sensibilizzazione coinvolgano sempre più i giovani visto che proprio in loro si può riscontrare una particolare attenzione rispetto ai temi connessi alla disabilità.
Ottavio Dorillo di Aniu (Associazione non Vedenti e Ipovedenti), dal canto suo, si è soffermato sui problemi della mobilità pedonale, spesso legati al cattivo stato dei marciapiedi o della vegetazione che li invade. Ha soprattutto sollecitato una reale presa in carico delle varie questioni chiedendo che non siano rinviate al prossimo mandato.
E’ stata poi letta una lettera trasmessa da Luca Panichi dell’Associazione Emozionabile. A suo avviso, l’odg intende agevolare un work in progress di buone prassi sul tema delle opportunità per le persone con disabilità nel vivere la città al meglio delle proprie aspirazioni. Dopo aver ricordato il progetto Adam, con cui si è portato a compimento un percorso formativo molto interessante in sostegno alle attività del Minimetrò per un’accessibilità fruibile, ha suggerito all’amministrazione comunale di favorire una comunicazione più efficace volta a incentivare proprio l’utilizzo di tale mezzo. Altri due suggerimenti: sostenere la società Minimetrò Spa nell’acquisizione di impianti acustici all’ingresso delle stazioni, dentro le vetture, e all’uscita delle stazioni, per permettere a persone non vedenti di muoversi senza dover chiedere, e fare in modo che le stazioni del Minimetrò chiudano più tardi.
Per Marko Hromis (Pd) la disabilità merita di essere una tematica di confronto periodico e, per affrontarla, sarebbe opportuno prendere a riferimento documenti di alto valore come quello della Commissione europea dedicato alla “Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030”. Un documento pragmatico – ha commentato Hromis – ricco di proposte. Anche se resta centrale l’azione degli Stati e dei sistemi regionali, l’amministrazione comunale può senz’altro fare qualcosa. Entrando nel merito dell’odg, a suo avviso è giusto creare una corsia preferenziale per il dialogo tra persone con disabilità e amministrazione. Si è detto favorevole anche all’introduzione di segnali acustici ai semafori e al miglioramento della segnaletica. Quanto a questioni come lo stato dei marciapiedi, ha sottolineato che l’amministrazione deve occuparsene ordinariamente nell’interesse di tutti i cittadini.
Lorenzo Mattioni (Lega) ha detto di condividere in larga parte l’odg, ma ha chiesto di valutare se destinare un ufficio e un numero appositi possa essere una scelta efficace visto che oggi si rileva un’attenzione diffusa da parte degli uffici. Inoltre, un ipotetico ufficio destinato alle segnalazioni prioritarie potrebbe essere indebitamente utilizzato anche da persone che in realtà non hanno disabilità.
Per Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) aumentare la qualità della vita dei cittadini in ambito urbano è un obiettivo di certo condivisibile e da continuare a perseguire, ma va ricordato che, anche in linea con le indicazioni europee, l’amministrazione in questi anni ha fatto molto. Per fare alcuni esempi, di recente sono stati approvati il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche per Fontivegge e il progetto per l’accessibilità della stazione ferroviaria di Ponte San Giovanni. Anche il futuro Metrobus Perugia sarà dotato di incarrozzamento a raso proprio per garantirne la fruizione da parte di tutti.
Francesco Zuccherini (Pd) ha affermato che a Perugia ancora si riscontrano difficoltà molto gravi per la mobilità pedonale, sia nelle zone centrali sia in quelle periferiche. Basti pensare allo stato di corso Vannucci. Un problema che riguarda tutti, non solo le persone con disabilità. Anche la sosta selvaggia incide perché non è stata sufficientemente disincentivata. C’è poi una questione legata alle manutenzioni: serve un piano della mobilità pedonale perché i marciapiedi, quando non occupati abusivamente da auto o moto, spesso sono quasi inutilizzabili da chi si sposta a piedi a causa del loro stato. Altro tema da affrontare è il transito in centro storico: fino a una certa ora i passanti sono costretti a fare lo slalom tra auto, furgoni, mezzi di Gesenu. Un insieme di problematiche da affrontare, finalmente, senza retorica e a viso aperto.
Cesaro ha ricordato che un tema complesso impone azioni strutturate e programmate. Il Peba è una misura assai rilevante per la città, tanto che richiederà tempo per la sua realizzazione. Giusto, quindi, soffermarsi su singole situazioni e che sia possibile trattarle attraverso un canale preferenziale.
Per Alessio Fioroni (FI) l’attenzione va spostata sulle strutture, che riguardano tutti. La morfologia della città purtroppo non aiuta e rende più difficile che altrove adottare determinate strategie volte all’abbattimento delle barriere architettoniche. L’argomento in discussione non può che riscontrare un’ampia convergenza ed è auspicabile che sia sempre trattato con grande educazione e cultura civica e politica.