Con Decreto Legge n. 48/2023 (convertito con modificazioni nella Legge n. 85/2023) è stato istituito l’Assegno di Inclusione (ADI) – ha ricordato Francesco Zuccherini – misura che di fatto ha sostituito il reddito di cittadinanza. Esso si concretizza in un beneficio economico erogato a determinate categorie di soggetti; sono previste anche misure di politiche attive del lavoro in favore dei percettori del contributo. Le procedure per ottenere il beneficio in questione sono partite il 18/12/2023, momento da cui è possibile presentare la relativa domanda.
La parte procedurale a cura di inps e quella per favorire percorsi di lavoro si basano, ex lege, sui dati messi a disposizione dai comuni di residenza degli interessati.
Anche il ruolo del Comune di Perugia nella corretta attuazione di quanto previsto dalla legge istitutiva dell’ADI è quindi di primaria importanza, in quanto ente titolare delle funzioni amministrative in materia di servizi sociali.
Il Comune di Perugia ha attivato uno sportello di “segreteria sociale” nella sola sede di via Diaz n. 150, attivo per il ricevimento dell’utenza nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 09.00 alle ore 13.00, e il mercoledì anche dalle ore 14.30 alle ore 16.30.
In ragione di ciò i proponenti interrogano l’Amministrazione per sapere:
-se l’unico sportello attivato dal Comune per l’attività di “segretariato sociale” in materia di ADI è ritenuto sufficiente a garantire il costante ed efficiente servizio in favore della potenziale platea di utenti del servizio stesso;
-se, in base ai dati in possesso dell’Amministrazione con riferimento ai percettori del Reddito di Cittadinanza, si prevede (e, in caso positivo, in quale misura) una riduzione del numero delle persone che beneficeranno del nuovo strumento di contrasto alla povertà;
-se sia il caso, anche in considerazione del ruolo dell’Assessore Cicchi all’interno dell’ANCI nazionale, da parte del Comune di Perugia di richiedere l’intervento del Governo per ovviare agli effetti deleteri della discutibile revisione del principale istituto diretto al contrasto della povertà, in modo da ampliarne significativamente la portata, con la conseguenza di includere nuovamente nel sistema di protezione sociale le numerose persone e gli altrettanto numerosi nuclei familiari che ne sono stati privati.
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L’assessore alle politiche sociali Edi Cicchi ha spiegato che, dopo l’attivazione della misura, in assenza di linee di indirizzo, pubblicate solo il 29 dicembre 2023, è stato necessario fronteggiare la crescente e massiccia richiesta di chiarimenti dei cittadini che si sono presentati agli Uffici della Cittadinanza, fornendo un supporto e punti di ascolto presso i cinque uffici del territorio.
Nel contempo è stato istituito uno Sportello ADI come spazio di Segretariato Sociale in cui offrire assistenza, informazione, consulenza e orientamento ai cittadini nella fase precedente alla presentazione della domanda. Al momento lo sportello risponde in modo adeguato al fabbisogno espresso dai cittadini sia in termini qualitativi che quantitativi dal momento che al suo interno operano 6 assistenti sociali.
In merito all’attivazione dello sportello è stato dedicato un apposito numero telefonico 0755772977 e indirizzo mail: sportelloadi@comune.perugia.it per agevolare la comunicazione.
Nel territorio, presso gli Uffici della Cittadinanza, gli Assistenti sociali case manager continuano la presa in carico dei beneficiari dell’ADI monitorando il Progetto individualizzato.
Vista la necessità di implementare la rete dei soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella misura Adi nel mese di gennaio si è costituito un tavolo di confronto con i Caf al fine di uniformare le informazioni ai cittadini e i ruoli dei vari soggetti relativamente alla misura, nonché si è “sollecitata” la Regione Umbria ad avviare un gruppo ristretto di Lavoro per l’elaborazione di procedure di presa in carico delle persone svantaggiate ai fini dell’attivazione dell’Assegno di inclusione. A tale proposito sono stati avviati contatti con la Asl Umbria1 per l’applicazione di quanto previsto dalle Linee guida, in merito alla presa in carico e al progetto personalizzato dei cittadini, la cui condizione di svantaggio può essere certificata dai servizi sociali del Comune o dai Servizi Asl.
Ad oggi sono pervenute alla Zona sociale 2 n. 850 domande; le domande pervenute sono state assegnate alle/agli 16 assistenti sociali Case Manager che operano negli Uffici della Cittadinanza con attività prevalente rivolta all’Area Inclusione sociale e sostegno Anziani. La Presa in carico del servizio sociale professionale è in risposta a bisogni complessi che richiedono interventi personalizzati di valutazione, consulenza, attivazione di prestazioni sociali, nonché attivazione di interventi in rete con altre risorse e Servizi pubblici o privati del territorio.
Si evidenzia che in merito al secondo quesito dell’interrogazione, non si sono rilevati grandi scostamenti in termini numerici tra i beneficiari del Reddito di Cittadinanza e dell’ADI in quanto le condizioni di svantaggio dei beneficiari presenti nell’RDC sono state confermate nell’ADI.
Non solo: Cicchi ha riferito che grazie allo sganciamento del fondo povertà (pima collegato solo al Rdc), le risorse in esso contenute possono oggi essere utilizzate dal Comune per il sostegno a famiglie e individui non necessariamente percettori del reddito di cittadinanza per evitare di farle scivolare nella povertà.