Con 19 voti a favore (maggioranza) e 10 contrari (opposizione) il Consiglio comunale di Perugia nella seduta del 20 dicembre ha approvato il bilancio Afas 2020. Il bilancio, comprensivo delle gestioni delle farmacie per i Comuni di Magione, Città della Pieve e Todi, chiude con un utile d’esercizio di 128.788 euro. L’utile netto complessivo d’esercizio di 128.788 euro per l’anno 2020 deriva dai seguenti risultati: a) utile della gestione propria delle farmacie del Comune di Perugia: 98.915,75 euro; b) utile della gestione farmacia di Città della Pieve: 60.474,33 euro; c) perdita d’esercizio della gestione della Farmacia n. 10 San Feliciano (Comune di Magione): 14.002,80 euro; d) perdita d’esercizio della gestione farmacia di Todi: 16.599,07 euro. Quanto alla gestione propria riferita alle farmacie del Comune di Perugia, nel 2020 la stessa continua, dunque, a presentare valori positivi. Il valore della produzione, complessivamente pari a 19,4 milioni, è costituito sostanzialmente da “ricavi da vendite e prestazioni”. Nonostante la pandemia, il perseverare dell’andamento riduttivo del settore farmaceutico e la presenza di scontistica connessa alla farmacia sociale, i ricavi da vendite e prestazioni sono aumentati di 41.561,71 euro rispetto al 2019. Il costo della produzione sostenuto nell’anno 2020 ammonta a 19,2 milioni di euro ed è costituito principalmente: dall’acquisto di merci e materiali di consumo per 12,1 milioni, da spese per il personale per 3,7 milioni. I ricavi totali della gestione propria consentono, come in passato, di coprire i costi del venduto (comprensivi delle rimanenze di merci) e di ottenere un differenziale positivo; nell’anno 2020 il differenziale positivo (indicato da Afas come valore aggiunto) è stato pari a 7.407.273 euro in aumento del 4,39% rispetto al 2019. Quanto alla situazione patrimoniale consolidata, l’attivo patrimoniale 2020 (oltre 10 milioni) presenta, rispetto all’esercizio precedente, un aumento complessivo di 1,7 milioni per effetto dell’incremento dell’attivo circolante, dovuto soprattutto a crediti e disponibilità liquide. Tali disponibilità liquide ammontano a 2.371.852 euro, in incremento di oltre un milione. I crediti a fine esercizio 2020 ammontano complessivamente a 1,4 milioni. Il patrimonio netto di Afas per l’anno 2020 è in lieve miglioramento rispetto all’esercizio precedente. I debiti ammontano a 7.969.961 euro, costituiti prevalentemente da debiti verso fornitori per 6.821.807 euro.
Il consigliere Francesco Zuccherini (PD) ha spiegato che ultimamente, quando si parla di Afas, si registrano più criticità che aspetti positivi, come emerge da questa pratica.
Criticità che riguardano sia la gestione che l’impiego delle risorse.
Pur con ciò, puntualizza Zuccherini, l’opposizione non è certamente contraria alla gestione pubblica delle farmacie, che rimangono una risorsa per la città e l’Ente. “Tuttavia quando c’è qualcosa che non va, ciò va rimarcato onde cercare di invertire la rotta”.
Per il consigliere, in sostanza, da un certo punto in poi i bilanci sono cambiati in peggio e con essi la gestione: va ricordato infatti che l’anno scorso sono state immesse nel bilancio perdite per 1,2 milioni con conseguente erosione del fondo di dotazione.
“A fronte di una situazione così complicata mi sarei aspettato quindi un atteggiamento da parte dell’azienda più rigoroso; ed invece emerge un aumento di 1,3 milioni di spese non essenziali (es. le consulenze) che non appare comprensibile”.
Parimenti incomprensibile è la circostanza che in commissione siano state illustrate dal management di Afas questioni interne attinenti il personale.
Zuccherini ha concluso ribadendo la preoccupazione per una situazione oggettivamente piena di ombre.
Il capogruppo FdI Michele Nannarone ha preannunciato un voto convintamente a favore dell’atto soprattutto sulla base di quanto rappresentato dai relatori in merito ad un’azienda che registra tanti dati positivi, configurandosi per l’effetto come sana. Ciò vale anche per l’aspetto finanziario: ed infatti le presunte criticità segnalate dal centro-sinistra derivano da un esercizio passato, quando si è resa necessaria la correzione di stime sbagliate compiute addirittura nel 2013. Insomma una ripulitura contabile doverosa e legittima.
La capogruppo PD Sarah Bistocchi ha concordato con Zuccherini, sottolineando che per anni l’opposizione ha votato a favore dei bilanci di Afas. Purtroppo oggi qualcosa è cambiato nei numeri e nel management. “In questo momento, in concreto, il bilancio di Afas e la gestione dell’azienda non ci convincono perché dagli atti emergono criticità ed ombre”.
Perplessità per Bistocchi ci sono anche nel metodo a causa dell’eccessiva fretta seguita dalla maggioranza nel votare la pratica.
Per Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) il bilancio in esame decreta come Afas rimanga un fiore all’occhiello nonostante le difficoltà congiunturali legate al 2020 (pandemia con conseguenti provvedimenti restrittivi). Pur con ciò, infatti, il fatturato delle farmacie pubbliche è cresciuto e ciò grazie all’attenta gestione della società da parte del management che ha saputo investire bene.
In sostanza si tratta di un bilancio solido che proietta Afas verso il futuro e che rappresenta in maniera chiara la situazione dell’azienda come richiede il codice civile.
Il capogruppo IPP Fabrizio Croce ha confermato le perplessità dell’opposizione sull’atto, amplificate dalla fretta con cui lo stesso è stato licenziato in commissione e per l’atteggiamento tenuto dai relatori in sede di illustrazione.
Dunque un’inversione di atteggiamento rispetto al passato che solleva dubbi legittimi.