La III commissione consiliare permanente Urbanistica nel corso della seduta di giovedì 22 maggio ha trattato due atti.
E’ stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dai Consiglieri Hromis, Ermenegildi Zurlo, Mazzanti, Falistocco, Maddoli, Donato, Vescovi, Ferranti: Interventi di riqualificazione per la piena fruibilità del CVA di via Ferento a Ponte della Pietra.
Illustrando l’atto Marko Hromis ha spiegato che Il parco di via Ferento ed il CVA di Ponte della Pietra, sito al suo interno, nel corso del tempo, hanno versato in condizioni di degrado e di marginalità sociale, che in certi momenti è sembrata essere irrecuperabile.
A partire dal 2023, si è insediato un nuovo direttivo di volontari del circolo Arci la Piroga che ha iniziato a prendersi cura dell’area, riqualificandone strutture, impegnandosi nella manutenzione del parco e realizzando attività soci li e culturali di pregio e di larga partecipazione popolare;
A seguito di evidenti e positivi sviluppi, lo stesso direttivo ha sottoposto alla Giunta un progetto dal nome “Verde Piroga”, con il fine di migliorare ulteriormente le condizioni di quella parte di città. Il progetto propone infatti una sistemazione complessiva dell’intera area, tornata ad essere un punto di riferimento per tante associazioni e residenti, grazie all’impegno degli associati che hanno impiegato risorse finanziarie proprie e lavoro volontario per intervenire nella cura del parco e nella manutenzione degli immobili comunali, andando ben oltre gli obblighi previsti dalla convenzione, e diventando così un presidio sociale indispensabile per la sicurezza e l’inclusione;
Esiste la necessità, più volte esternata dagli abitanti della zona, di riqualificare e rendere pienamente fruibile il primo piano della struttura detta “Piroga” e il grande spazio che offre le sue vie di accesso e di uscita.
Si evidenzia infine che la scuola di via Chiusi, che dista pochi metri dalla struttura, è sprovvista della palestra e l’intervento di adeguamento del suddetto primo piano (300 m. quadrati) potrebbe rendere quel luogo adatto per le attività ginniche degli studenti.
Pertanto gli istanti impegnano l’Amministrazione ad attivarsi per la riqualificazione del CVA di via Ferento, facendo particolare attenzione all’abbattimento delle restanti barriere architettoniche, provvedendo all’installazione della scala antincendio e di un montascale interno, rendendo pienamente fruibile il primo piano, e verificando la possibilità di inserire questi impegni di spesa nella programmazione del Comune di Perugia, prestando infine particolare attenzione a tutta la progettualità presente e futura che coinvolge l’area (a partire dal progetto “Verde Piroga”) e che necessita di una sinergia e di una collaborazione costante con l’amministrazione comunale.
Il presidente del circolo Arci La Piroga Antonello Chianella ha spiegato che il nuovo direttivo si è insediato a novembre 2022, trovando una situazione difficile con il parco diventato un “buco” preda di soggetti poco raccomandabili.
In ragione di ciò il circolo, insieme ad associazione nazionale carabinieri, scuola, parrocchia ed altre associazioni, ha iniziato a lavorare per ridare all’area il decoro urbano, restituendola ai cittadini. Successivamente si è poi lavorato per poter coadiuvare l’Amministrazione; a tal proposito presentato un progetto per la rigenerazione urbana “Verde Piroga” che si pone l’obiettivo di riorganizzare un pezzo di quartiere collegandolo ad altre zone della città.
Le spese complessive sostenute al momento dal circolo per i miglioramenti del parco sono stati pari a 130mila euro.
L’auspicio ora è che l’Amministrazione si prenda carico di un luogo che per troppo tempo è rimasto abbandonato a sé stesso.
L’assessore David Grohmann ha parlato di processo interessante: il circolo La Piroga rappresenta un modello interessante ripetibile anche in altre aree della città. E’ un modello perché qui si è fatto lo sforzo di mettere a sistema le competenze locali per fare una proposta che va al di là dell’urgenza di intervento, con un orizzonte più ampio di valorizzazione.
La proposta progettuale è ricca di elementi interessanti: presidio, gestione, valorizzazione di vari ambiti (ambientale, sportivo, sociale, ecc.). Questo lo si fa inserendo la struttura e la comunità all’interno di un tessuto cittadino più ampio.
Come Amministrazione ci facciamo carico di questa ed altre strutture che registrano da anni criticità; il processo volto a risolvere queste problematiche va quindi avviato e vi è la volontà di mettere prima possibile la struttura in sicurezza, con l’auspicio anche di intercettare finanziamenti esterni per interventi più ampi.
Il consigliere Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha spiegato che l’odg consente di avviare un duplice ragionamento: sul caso specifico, ma anche sulla situazione generale perché il quadro rappresentato non è riferibile solo a Ponte della Pietra. Strutture vetuste e parchi abbandonati sono infatti presenti anche altrove.
E’ quindi giusto fare una riflessione partendo dal caso specifico per ampliarla a tutti i cva e strutture che hanno le medesime caratteristiche di presidio, socialità, ma che spesso sono in condizioni difficili.
Progetto similare – ha detto Varasano – era stato presentato per Fontignano ed era già finanziato dalla regione; occorre capire quali sono le difficoltà che lo stanno bloccando, sperando non siano politiche. Per Varasano ben vengano questi progetti, ma è fondamentale che dove ci sono già le risorse gli interventi proseguano.
La vera sfida per Varasano sarà però quella a lungo termine, perché dopo gli interventi di recupero è fondamentale garantire manutenzione e cura delle strutture che non può essere demandata solo a cittadini ed associazioni.
Per Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) la realtà della Piroga è tra le più interessanti della città; lo conferma il progetto presentato perché è lo specchio della volontà dell’Amministrazione di creare una sinergia tra istituzioni.
Il progetto infine ha una visione precisa che l’amministrazione sostiene con forza: non solo ristrutturare un immobile ed una parte del quartiere, ma a anche riconnetterlo al resto della città.
Edoardo Gentili (FI) ha parlato di progetto interessante che sembra ispirarsi all’intervento previsto per San Sisto nonché al modello del Barton Park.
Gentili ha rivolto poi un invito all’Amministrazione a valutare l’utilizzo per questo ed altri progetti simili delle risorse pari a 28 milioni di euro, resesi disponibili nel bilancio come comunicato dall’assessora Sartore. Visti i riferimenti contenuti nel progetto sui benefici legati alla realizzazione del Metrobus, che in quell’area passerà, Gentili ha tuttavia voluto rimarcare come in passato sul Brt si siano elevate forti critiche, evidentemente ingenerose.
Margherita Scoccia ha parlato di progetto “ventilato” da tempo e che prende ispirazione da grandi interventi di riqualificazione effettuati gli anni scorsi. Il senso di ciò è che strutture con funzioni sociali così importanti vanno non solo riqualificate, ma inserite in un contesto di rigenerazione più ampio che riguarda l’intero quartiere.
Secondo Scoccia è difficile pensare che si possa mettere in campo tutto ciò che viene proposto nel progetto per singoli interventi perché ciò sposterebbe i tempi di realizzazione complessiva in un orizzonte temporale molto lungo e lontano.
In ogni caso Scoccia ha detto che queste azioni rigenerative (es. parco Vittime delle Foibe o parco grande a Ponte San Giovanni) vanno sostenute, analizzando quali strumenti il Comune può utilizzare per metterle in campo. Al momento il Comune di Perugia, come illustrato dall’assessora Sartore, ha la possibilità di effettuare maggiori investimenti rispetto al passato, cofinanziando dunque eventuali bandi di rigenerazione più ampi.
Per Lorenzo Falistocco (AVS) questi spazi di socialità sono fondamentali e vanno valorizzati perché consentono di rilanciare il quartiere ed arre della città.
Il consigliere ha concordato con Varasano sul fatto che queste sono esperienze che vanno messe a frutto anche per stimolare il protagonismo in altre aree della città che hanno medesime problematiche. Nel caso di specie grazie al circolo della Piroga, siamo di fronte ad una progettualità che può fare la differenza diventando una buona pratica a livello cittadino.
In replica finale Hromis ha tenuto a precisare che il voto odierno è indirizzato al mero intervento di riqualificazione del cva e non all’intero progetto la cui valutazione spetterà poi a uffici e giunta. Ha poi accolto con favore l’ipotesi di portare avanti tutta la progettualità generale per singoli interventi progressivi, in quanto sostenibili.
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Successivamente è stato illustrato l’ordine del giorno presentato dai consiglieri De Salvo, Tanci, Maddoli, Cenci, Vescovi: Installazione di postazioni di bike sharing lungo il percorso fluviale del Tevere nel tratto compreso tra Ponte Pattoli e Ponte San Giovanni.
Dopo aver posto l’accento sull’importanza della mobilità sostenibile, Federido De Salvo ha riferito che il Comune di Perugia ha già avviato diverse iniziative per incentivare la mobilità ciclabile, con la realizzazione di percorsi ciclopedonali e infrastrutture dedicate.
Gli istanti spiegano che il percorso fluviale lungo il fiume Tevere rappresenta una delle principali direttrici verdi della città. Tuttavia attualmente, lungo il tratto del fiume Tevere che va da Ponte Pattoli a Ponte San Giovanni, passando per Ponte Felcino e Ponte Valleceppi, non sono presenti servizi di bike sharing, nonostante l’alta fruizione dell’area da parte di cittadini e turisti;
L’installazione di piccole postazioni di bike sharing potrebbe incentivare l’uso della bicicletta per gli spostamenti tra questi quartieri, favorendo una mobilità più sostenibile e riducendo il traffico veicolare.
La presenza di un servizio di bike sharing lungo il percorso fluviale potrebbe valorizzare ulteriormente l’area, migliorando l’accessibilità ai punti di interesse culturale e naturalistico presenti lungo il tragitto.
Per questo i proponenti impegnano l’Amministrazione:
-a valutare la fattibilità dell’installazione di postazioni di bike sharing lungo il percorso fluviale del Tevere, nel tratto compreso tra Ponte Pattoli e Ponte San Giovanni, individuando i punti strategici per la collocazione delle stazioni di prelievo e rilascio delle biciclette;
-a promuovere il servizio attraverso adeguate campagne di comunicazione e sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile, incentivando l’uso delle biciclette per gli spostamenti urbani e il turismo ambientale.