Commissione cultura: approvato l’odg sul progetto intergenerazionale sperimentale

Proposta di Vescovi e Tanci

date
06 maggio 2025
- Redazione
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La IV commissione consiliare permanente Cultura ha approvato all’unanimità l’odg presentato dai consiglieri Riccardo Vescovi e Laura Tanci del gruppo Anima Perugia avente ad oggetto: Avvio sperimentale di un Progetto Intergenerazionale tra Anziani e bambini selle Strutture Socio Sanitarie di Perugia.

Illustrando l’atto Riccardo Vescovi ha riferito che, a fronte del difficile quadro demografico generale (Perugia compresa), si rimarca come le ricerche socio-educative dimostrino che la relazione intergenerazionale apporta significativi benefici sia per gli anziani che per i giovani.

A tal proposito il modello “Anziani e Bambini Insieme” (ABI) realizzato a Piacenza ha dimostrato l’efficacia di un modello intergenerazionale, attraverso il quale bambini e anziani condividono spazi e attività quotidiane, instaurando relazioni significative e creando un ambiente di convivenza basato sullo scambio reciproco. Lo stesso è avvenuto per casi simili all’estero.

Il contesto socio-educativo di Perugia – continuano i proponenti – è caratterizzato dalla presenza di strutture per anziani, servizi educativi e scuole dell’infanzia ben radicate nel territorio, rendendo possibile l’avvio di un progetto pilota che promuova l’integrazione tra generazioni. Il progetto prevede un approccio innovativo per combattere l’isolamento sociale degli anziani, arricchire i percorsi educativi dei bambini attraverso lo scambio intergenerazionale, creare valore sociale per la comunità attraverso l’integrazione tra generazioni diverse.

Nel dispositivo dunque si impegna l’amministrazione sui seguenti punti:

1) Avvio del Progetto Sperimentale di scambio intergenerazionale a partire da settembre 2025, coinvolgendo le strutture per anziani e i servizi educativi e le scuole dell’infanzia comunali; 2) Pianificazione delle Attività, tempi di realizzazione e ruolo del personale educativo comunale con organizzazione di incontri e visite; 3) Documentazione, Monitoraggio e Valutazione del Progetto; 4) Presentazione Pubblica e Coinvolgimento della Comunità Educativa; 5) Sviluppo di un Centro Intergenerazionale Integrato: realizzare, in un’ottica di sviluppo a lungo termine, un Centro che ospiti in un’unica struttura un asilo nido, un centro diurno per anziani e una residenza protetta per anziani, ispirandosi al modello ABI di Piacenza.

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LE RELAZIONI DEGLI OSPITI

Il Prof. Michele Capurzo (Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Dipartimento Filosofia Unipg) ha posto l’accento su tre parole chiave. La prima è competenze, ossia ciò che questo progetto va a cercare sia nei bambini che negli anziani. La seconda è incontro, aspetto che viene favorito dalla presenza di mediatori, operatori ed attività.

Infine terza parola chiave è organizzazione, perché è necessario pianificare l’attività con a capo un coordinatore. Per il prof. sarà utile, se possibile, estendere la partecipazione anche agli adolescenti.

La prof. Patrizia Mecocci, docente di gerontologia e geriatria presso l’Unipg, ha riferito che nel passato sono stati portati avanti alcuni progetti a Perugia, anche se con difficoltà nel riuscire a mantenerli attivi. Il riferimento è al progetto Perugia città amica delle persone con demenza, che metteva al centro i temi della formazione e della conoscenza. Temi che possono rientrare anche nella proposta in oggetto, il cui ambito è esteso a tutte le categorie di anziani. Mecocci si è detta favorevole a ricreare, tramite iniziative come questa, un legame tra le generazioni, al momento non sempre facili, con benefici per tutti i partecipanti.

L’assessora all’istruzione Francesca Tizi ha parlato di odg frutto di un lavoro sinergico con l’obiettivo di costruire un percorso condiviso. Questo atto è costruito come un vero e proprio progetto concreto, coerente ed attuabile. Nasce da un’intuizione profonda, ossia far dialogare due mondi, spesso molto distanti.

L’idea è di creare un progetto coinvolgendo tutti gli attori possibili, partendo da una sperimentazione che interesserà i bambini del Tiglio e gli anziani di Fontenuovo.

Gli incontri saranno graduali, con la presenza necessaria di operatori ed educatrici, in ambienti adatti per la tutela di ogni fragilità. Politicamente è un progetto che parla il linguaggio di città che vogliamo, ossia una città che non isola nessuno, ma unisce, crea relazioni ed una comunità.

Il prof. Ugo Carlone docente di Programmazione delle Politiche Sociali presso l’Università degli Studi di Perugia ha riferito di coordinare attualmente una ricerca a Terni proprio sugli interventi intergenerazionali da mettere in campo sul territorio coinvolgendo Comune, associazioni e cittadini. Tale ricerca, i cui obiettivi sono valorizzare i legami tra generazioni, risolvere eventuali conflitti, ecc. mette al centro le relazioni, favorendo il capitale umano.

Nell’ambito della ricerca dello staff del prof. Carlone, spicca la tesi di laurea discussa in tempi recenti dalla dott.ssa Teresa Spataro, incentrata proprio sul tema degli interventi intergenerazionali, illustrata dalla stessa all’aula.

La coordinatrice pedagogica del Comune di Perugia Samantha Bonucci ha riferito che il modello dei servizi educativi 0-6 è basato sulla cura dei bambini per promuovere la crescita ed il benessere degli stessi. Questo progetto è in linea con gli obiettivi e la visione dei servizi comunali grazie alla circolarità intergenerazionale. Bonucci ha quindi detto di aver condiviso le valutazioni del prof. Capurzo sulle parole chiave da lui utilizzate, poiché il progetto potrà aumentare empatia e coesione sociale.

DIBATTITO

Aprendo il dibattito Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha detto di ritenere chiari e condivisibili le premesse e gli obiettivi (nobili) del progetto. Ha tuttavia espresso una valutazione sul metodo usato: se si è già deciso chi attuerà il progetto (come illustrato), ciò rappresenta una diminutio per le competenze di commissione e consiglio, chiamati solo a ratificare decisioni già prese.

Varasano ha quindi posto due questioni pregiudiziali: se sia prevista una convenzione con la residenze per anziani e semmai con quali; se non si ritenga opportuno coinvolgere anche la Regione Umbria.

Anche per Edoardo Gentili (FI) dispiace vedere che larga parte di questo progetto sia già avviata, perché ciò svilisce le funzioni di indirizzo di commissione e consiglio, lasciati senza voce e ad una mera ratifica. Al momento pertanto appare inutile che questa sede istituzionale diventi solo una passerella su cose già stabilite altrove con un metodo non condivisibile.

La vice presidente Chiara Calzoni (Perugia Civica) ha detto di comprendere le potenzialità del progetto perché la solitudine degli anziani è un tema concreto così come la necessità di ampliare le relazioni nei primi anni di vita dei bambini. La direzione in cui va il progetto è quindi giusta, ma vanno condivise le perplessità dei colleghi di opposizione sul metodo seguito.

Calzoni ha quindi rivolto quesiti agli ospiti onde comprendere la sostenibilità delle azioni proposte: ossia quale sia il carico per le educatrici, l’adeguatezza delle strutture, l’analisi dei rischi, soprattutto emotivi.

Il successo infine dipenderà dall’attuazione concreta del progetto: si auspica quindi che venga seguito un percorso attento e graduale.

Rispondendo ai quesiti Samantha Bonucci ha spiegato che per la fase sperimentale del progetto si è ipotizzato il coinvolgimento del Tiglio perché è nelle vicinanze di Fontenuovo, struttura dotata di spazi adatti. Ciò fornisce al coordinamento pedagogico maggiore sicurezza visto che Tiglio e Fontenuovo già in passato si sono incontrate.

Ovviamente vi è la massima disponibilità di estendere il progetto ad altre strutture.

In merito alla convenzione, Bonucci ha detto che il progetto è attualmente solo in fase iniziale; quindi solo in caso di approvazione si procederà con accordi secondo il normale iter procedurale. Nessun carico ulteriore infine è previsto per le educatrici.

Niccolò Ragni (PD) ha parlato di atto importante ed in linea con il mandato della sindaca e della maggioranza. Interessante il lavoro di analisi effettuato partendo dalla valutazione della positiva esperienza di Piacenza e dall’arricchimento fornito dalla tesi della dott.ssa Spataro. Perugia, se il progetto partirà, in questo ambito potrà esercitare un ruolo d’avanguardia a livello nazionale.

Per Ragni il metodo di integrazione e coordinamento tra area amministrativa ed area scientifica appare importante; ha quindi respinto le accuse dell’opposizione su un presunto svilimento del ruolo del Consiglio, in quando finora sono stati effettuati solo gli approfondimenti tecnici propedeutici all’approvazione dell’indirizzo dell’atto.

Anche Laura Tanci (Anima Perugia) ha inteso respingere le valutazioni dell’opposizione: il progetto presentato – ha detto – è scientifico, chiaro e concreto. Su di esso commissione e consiglio possono dare un indirizzo politico preciso, potendo beneficiare di un’idea approfondita e sostenibile. Per Tanci il progetto determinerà benefici per tutti, anziani, bambini e famiglie, favorendo la solidarietà.

Secondo Lorenzo Mazzanti (Pensa Perugia) quello in esame è un atto importante che si inserisce in un contesto di proposte, già presentate dalla maggioranza, volte a favorire la socialità e l’inclusione. Visti i dati sull’invecchiamento e sulla crescente disconnessione umana dei giovani, l’atto va nella giusta direzione perché consente di riaffermare valori sociali ed umani che si sono un po’ persi nel tempo.

Lucia Maddoli (Orchestra per la Vittoria) ha parlato di atto tra i più significativi della consiliatura perché tocca il cuore della nostra comunità.

Il progetto, infatti, va a lavorare sulla fascia di fragilità, valorizzando coloro che troppo spesso sono considerati “scarti” della società, lasciati quindi nella loro solitudine.

Va detto sì quindi al dialogo intergenerazionale perché da esso può venir fuori tanta ricchezza reciproca.

Maddoli ha parlato di idea di progetto studiata nei minimi dettagli: oggi si porta avanti, quindi, una mera sperimentazione che poi potrà essere rafforzata e valorizzata col contributo di tutti.

Lorenzo Ermenegildi Zurlo (PD) ha rivolto un ringraziamento ed i complimenti alla dott.ssa Spataro per il progetto illustrato; ciò conferma il valore dei nostri giovani e della nostra università. Per il capogruppo il progetto presentato nell’odg è solido scientificamente e ben strutturato, ma è ancora all’anno zero. Ecco spiegato il rigetto delle critiche dell’opposizione.

Nicola Paciotti (PD) ha rimarcato che oggi viviamo in una società contraddistinta dall’individualismo. Invece essa dovrebbe essere costruita sulla necessità di creare una rete dove si condividono esperienze e talenti, valorizzando la conoscenza degli anziani e le potenzialità e l’entusiasmo dei bambini.

Ben venga quindi questo progetto, basato su un contesto di scambio, aiuto e supporto tra generazioni; proprio ciò di cui la società ha bisogno.

Anche il presidente Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) ha espresso apprezzamento per la proposta che favorisce le relazioni tra generazioni, offrendo benefici per tutti i soggetti coinvolti e le loro famiglie.

E’ necessario, in particolare, valorizzare il ruolo degli anziani perché essi rappresentano delle risorse e non possono essere considerati come un peso.

In replica finale Riccardo Vescovi ha precisato che niente, su questo progetto, è già stato deciso. Ci sono quindi ampi margini di miglioramento della proposta aperta al contributo di tutti. Ad oggi infatti è stata solo fornita una base scientifica di partenza realizzabile e realistica. Ha quindi rivolto un appello all’opposizione di sostenere l’atto, aiutando la maggioranza nella costruzione del percorso da seguire.

Infine accogliendo l’invito di Varasano sul coinvolgimento della regione ha proposto di emendare l’atto aggiungendo un sesto punto che va proprio in tale direzione.

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