Primo giorno di scuola: la lettera della sindaca a bambini e bambine
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Perugia punta a diventare “Capitale italiana del libro 2026”. Dopo la candidatura dello scorso maggio, la corsa prosegue perché il capoluogo umbro figura nella rosa dei cinque Comuni finalisti annunciata dal Ministero della cultura. La giuria presieduta da Adriano Monti Buzzetti Colella li ha scelti dopo avere esaminato le undici candidature pervenute. Perugia, dunque, insieme a Carmagnola (Torino), Pistoia, Nardò (Lecce) e Tito (Potenza), è ora chiamata a illustrare il suo progetto, “Gocce. L’acqua si fa voce”, il 17 settembre a Roma nella sede del Ministero. Al Comune vincitore sarà assegnato un contributo di 500mila euro per realizzare le proposte contenute nel dossier di candidatura.
Mercoledì 17 settembre, dalle 9.30, la presentazione a cura del vicesindaco del Comune di Perugia, Marco Pierini, potrà essere seguita in streaming sul canale YouTube del MIC.
“L’inserimento di Perugia nella short list per il titolo di Capitale Italiana del Libro 2026 è per noi motivo di grande soddisfazione e orgoglio – sottolinea la sindaca Vittoria Ferdinandi -. Il progetto nasce dalla convinzione che i libri possano e debbano essere fonte di salvezza per ciascuno di noi, veri e propri ponti verso la conoscenza, l’incontro e la rinascita personale e collettiva. Attorno a questa idea, associazioni, librerie, gruppi di lettura, editori, scuole e cittadini hanno messo a disposizione la loro creatività e le loro energie, componendo una costellazione di iniziative che nel 2026 potrà scandire la vita culturale della città. Perugia potrà diventare un laboratorio diffuso di cultura e partecipazione, in cui la lettura sarà esperienza quotidiana, occasione di incontro e motore di comunità”.
Al di là di quello che sarà l’esito finale della candidatura, il progetto perugino, che valorizza un antico rapporto tra la città e i libri, dimostra già la sua validità. “Perugia vuole diventare la città dove ogni libro è una goccia di vita e ogni lettore una sorgente di futuro. Una città che cresce grazie alla cultura, che scorre come l’acqua, portando con sé storie, emozioni e conoscenza, da condividere e diffondere ovunque”, dice il vicesindaco con delega alle politiche culturali e alle biblioteche, Marco Pierini.
“Abbiamo legato al tema del libro e della cultura quello dell’acqua, così importante per la nostra città a partire da un simbolo identitario e unico al mondo come la Fontana Maggiore – prosegue Pierini -. Gli spazi dell’acqua sono quindi stati collegati agli spazi della lettura, tutti luoghi fondativi e identitari della città. In più, ricordando che i ‘resistenti’ che salvano i libri in Fahrenheit 451 di Ray Bradbury si ritrovavano lungo le sponde di un fiume, il progetto si impernia anche sul tema della salvezza delle persone grazie alla lettura”.
In base al progetto perugino, la cultura del libro raggiungerà ogni angolo della città, dal centro storico alle periferie, coinvolgendo pubblici di tutte le età e provenienze, proprio come l’acqua dalla Fontana Maggiore si diffonde in tanti ruscelli verso ogni quartiere. Perugia, dunque, si trasformerà in una sorgente inesauribile di libri, storie, voci e incontri, dove la lettura diventa diritto, opportunità e strumento di inclusione.
Quattro assi progettuali, ispirati alle forme dell’acqua, guidano l’iniziativa: grandi eventi e festival che “inondano” la città di occasioni culturali (Acqua viva); laboratori, attività creative e partecipative che scorrono come un flusso costante durante tutto l’anno (In/flusso); raccolta e condivisione di memorie e testimonianze per costruire un archivio emozionale condiviso (Gocce di memoria); azioni di inclusione e accessibilità dedicate a chi vive in condizioni di fragilità, emarginazione o povertà educativa (Risorgive).
Il progetto coinvolge il sistema bibliotecario comunale, studenti, famiglie, giovani, anziani, cittadini italiani e stranieri, persone con disabilità, scuole, università, associazioni, librerie, editori e imprese creative.
Due gli obiettivi: rendere la lettura una pratica quotidiana e accessibile, capace di unire, rigenerare e innovare la comunità; potenziare l’offerta culturale integrando linguaggi digitali e nuove tecnologie, valorizzare la memoria collettiva e promuovere la partecipazione attiva dei cittadini.